ESC 311 | SCIMA DI LAGHIT
/in ESCURSIONI DI GIROVAGANDO, ESCURSIONI IN MONTAGNA, ESCURSIONI TICINO /da adminScima di Laghit Q2275 e Rifugio Alp de Bon Q1811
27 Maggio 2018 – ( 311 )
Parcheggio Montogn Q1320 – Alp de Montogn Q1340 – Rifugio Alp de Bon Q1811 – Scima di Laghit cima N Q2275 – Rifugio Alp de Bon Q1811 (pranzo) – Parcheggio dalla stessa via
PARTENZA ARRIVO | Parcheggio Montogn (CH) | 1320 mt |
KM ANDATA | 5,5 Km | 3:30m lorde / di orologio, 00:30m soste |
KM RITORNO | 5,7 Km | 2:40m lorde / di orologio, 20m soste |
KM TOTALI | 11,2 Km | 08h : 00m lorde / di orologio 05h : 10m di cammino |
DISLIVELLO ASSOLUTO | 0710 mt | |
DISLIVELLO RELATIVO | 0850 m | Max altitudine: 1955 mt |
DIFFICOLTA' | T3+ | Sentieri ben visibili fino Gamba in Dent poi tracce |
COPERTURA CELLULARE | BUONA / ASSENTE | Buona al parcheggio e al rifugio Setaggie', assente in valle |
LIBRO DI VETTA O CAPANNA | SI | In rifugio |
PARTECIPANTI | 7 | Giorgio, Gimmy, Roberto, Paolo, Luciano, Angelo, Amedeo |
Come arrivare:
Autostrada per il Gottardo, a Bellinzona Nord, prendere per S.Bernardino.
Proseguire in direzione del S.Bernardino e uscire a Lostallo.
All’ uscita prendere a destra e subito a sinistra, strada stretta che fiancheggia l’autostrada. Alla prima strada verso destra, svoltare in direzione di una centrale elettrica, segnale di divieto di passaggio.
La strada Rura – Montogn è Agricolo Forestale e chiusa al traffico, bisogna munirsi di permesso da richiedere alla Cancelleria di Lostallo (sono gentilissimi), gratuitamente e … via email !
Unica nota importante: la strada è lunga 17Km di cui 10km sterrati, stretta e con pochi slarghi.
Si può percorrerla anche con vetture normali, con attenzione.
Acqua sul percorso
- Fontana Alp de Bon (aperta quando è aperto il rifugio)
- Acqua in rifugio aperta nei periodi previsti
Link interessanti
Album foto a tutto schermo
https://www.girovagando.net/wp-admin/post.php?post=3592&action=edit#save
Oggi escursione di esplorazione, ma piu’ di ogni altra cosa oggi si festeggia il compleanno di Francesco, e ha chiesto di festeggiarlo con noi.
Io ho nel cassetto da tempo una delle mie esplorazioni, e la mia attenzione e’ nella selvaggia e poco frequentata Mesolcina.
La propongo a Francesco, e accetta subito senza esitazione, anche a lui piace esplorare.
Probabilmente oramai si fida di noi, sa che non facciamo cose mai troppo banali, ma nemmeno troppo ardite, ed anche le nostre esplorazioni, in un modo o nell’ altro, si chiudono sempre con soddisfazione.
Purtroppo del gruppo siamo in tre, ma a farci compagnia Francesco e Chiara, per lei e’ la prima volta in Val Montogn, per Francesco e’ la prima volta oltre la Val Montogn.
Ma dove ci porti oggi? Alla Scima di Laghit. E’ una frastagliata cresta lunga e molto irregolare ed affilata, con varie cime oltre i 2200mt, con la massima elevazione a Q2307, una pala granitica che si trova sopra un laghetto da cui il nome.
La costiera della Scima di Laghit e’ lo spartiacque tra la Val Montogn e la Val Arbola, partendo sa S alla bocchetta di Egion Q2145 (che collega le due valli) e verso N nel Moesano, e dove declina c’e’ una bella radura prativa l’ Alp de Bon Q1811, riadattata a Rifugio sempre aperto.
Alle 08:45 partiamo dal parcheggio basso dell’ Alpe di Montogn, da questo parcheggio si parte per la Val Montogn, ma anche per salire al Campel Bas e Alt.
La Val Montogn nella sua parte alta diventa Val Gamba sovrastata da belle vette rocciose al confine con la Val Chiavenna, tra queste il Piz Padion, Strecciolino, Piodella, Setag, Setaggiolo di Fuori e di Dentro.
Qualche parola sulla strada di accesso. Prima di tutto per percorrerla bisogna chiedere il permesso alla Cancelleria di Lostallo, anche via email. Sono gentilissimi, e rispondono rapidamente.
Il permesso e’ gratuito viene rilasciato per la giornata e per la targa dichiarata.
La strada e’ molto stretta e senza parapetti, lunga 17Km, 40min di auto. 10km sono sterrati ma percorribili anche con auto normali.
Salendo si incontrano alcuni gruppi di baite poi fa un traverso e diventa sterrata, poi bruscamente scende (ora e’ stata cementata) e si passa sopra un ponte, qui siamo in Val Arbola, parcheggiate qui se volete esplorare questa valle che porta in Val Gamba via Bocchetta Egion o in Val Cama dalla Bocchetta de Cressim (sopra il Laghetto di Samprog).
Oltre ad essere stretta (1 auto) si e’ sempre piuttosto chiusi, ma tranquillizzo Chiara, vedrai come si apre a Montogn, ed infatti raggiunti prati di Montogn il paesaggio e’ stupendo e aperto.
Dal parcheggio saliamo verso l’alpe Montogn ( a proposito, una delle baite piu’ vicine alla strada e’ anch’essa un rifugio) lungo una sterrata, volendo si potrebbe portare l’auto fino a quelo punto, dove troviamo parcheggiata una Panda 4×4.
Trovare l’imbocco del sentiero non e’ semplice, perche’ la traccia nel prato non si vede proprio, ma basta salire in verticale sopra l’alpe e seguendo il bordo del bosco si trova un’indicazione in legno che indica l’ Alp de Bon.
Ora inizia una lunga salita corta e ripida per gadagnare 500mt in 2,2Km.
Il sentiero e’ molto marcato, non ci sono bollature a parte qualcuna molto vecchia e sbiadita, ma la traccia e’ evidente, e sul percorso ci sono alcuni cartelli in legno con i nomi delle locaita’.
Tutto il sentiero si svolge nel bosco di abeti, magnifico.
Quando il paesaggio si apre, si sbuca sulla bella radura prativa dell’ Alp de Bon, e alle 10:05, ultimo come sempre, arrivo al rifugio.
C’e passato qualcuno, anzi mentre ci riposiamo scende una persona, e’ Giorgio il Capanat che e’ salito a controllare il rifugio e ad aprire l’acqua.
Ci dice che e’ solo qualche settimana che la neve se ne e’ andata, e che e’ salito a Pasqua e sull’uscio del rifugio a Q1811 c’erano 2mt di neve.
Ci riposiamo e beviamo, ma lo sguardo punta alla cresta della Scima di Laghit, vediamo che su una di questa svetta una grossa croce di legno, eccolo il nostro obiettivo.
Sui fianchi ci sono vari canali ancora innevati, ma Giorgio (non io) ci spiega come salire.
Sotto la cima con la croce (Q2268) c’e’ una piccola sella, ed ancora prima una cima Q2184.
Nella sella ci sono tre grossi ometti di pietra, che a dire il vero al mio arrivo avevo scambiato per 3 escursionisti, mi era sembrato strano, queste vallate sono poco visitate e selvagge.
Studiamo visivamente il percorso, proseguiamo salendo oltre la capanna, dove c’e’ un pianoro erboso, ancora in parte invaso dalla neve.
Da qui pieghiamo verso sinistra in bosco di larici e rododendri che si va sempre piu’ ripido, anche se qualche vaga traccia di sentiero si vede.
Il fiato manca, ma i tre ometti si avvicinao sempre piu’ ed arrivato posso ammirare da sotto la croce, ma manca ancora uno strappo.
Sono ben distaccato dagli amici piu’ veloci, ma proseguo con attenzione.
Dagli ometti si potrebbe tenere il filo di cresta ma c’e’ un roccione, la via migliore e’ stare a destra (lato Val Arbola), e salire a ridosso della cresta su paglione, neve e rododendri, che in fin dei conti aiutano come corda.
Attenzione a non passare mai sul lato sinistro (lato Val Montogn) perche’ e’ una placca unica fino a valle.
E’ veramente ripido ma passo dopo passo arrivo alla croce, ma non sento il vociare degli amici, che invece sono poco oltre, proprio sulla cima quotata 2275mt, la croce si trova spostata in un punto piu’ panoramico verso il Moesano e visibile dal rifugio.
Raggiungo gli altri e mi siedo a riposare, ma soprattutto ad ammirare un paesaggio spettacolare.
La posizione di spartiacque e l’elevazione, regalano una vista a 360 gradi incredibile.
Riconosco bene il Campel (pizzo e rifugio), poi le belle cime di confine, tutte molto rocciose e ben cariche di neve.
Stupenda anche la zona dell’ Alpe di Setag, un balcone verdissimo con roccia sotto ed un sentiero lungo-lungo che lo solca orizzontalmente, lo spunto per una prossima esplorazione.
Ci fermiamo mezz’ora in vetta, anche perche’ Giorgio (il capannat) ci ha proposto di un piatto di pasta, nel rifugio che gestisce, iniziando a cucinare quando ci vede scendere.
Al nostro rientro, molto veloce a dire il vero, soprattutto perche’ cerchiamo le tracce di sentiero sotto i tre ometti ed usiamo un po’ i canali di neve per dei taglioni, troviamo un gentilissimo biglietto di Giorgio che spiega che ha dovuto rientrare e che si scusa.
Nessun problema, abbiamo i nostri panini.
Consumati questi, ci sono i dolci, lo spumante e lo zibibbo con cantucci e savoiardi-sardi, caffe’ e grappa come da tradizione, tutto ottimo.
L’ ambiente e’ spettacolare, solitudine perfetta un gran sole a dispetto delle previsioni incerte, l’ ideale per festeggiare Francesco, spero che la non banale camminata e la vetta con panorami, sia davvero la ciliegina sulla sua torta.
Alle 15:00 chiudiamo il rifugio, firmiamo il libro visite (si nota che i passaggi sono quelli di routine, poche le visite), e prendiamo la via del ritorno, che sara’ rapidissima, in 50min all’ auto.
Un’escursione che mi sono goduto a pieno, una bellissima cima con la croce (ora capisco perche’ Amedeo non e’ venuto con noi!), la giusta fatica appagata da grandi panorami. Molto felice della scoperta.
Ora ci toccano 40min di auto per raggiungere Lostallo e l’autostrada, ma e’ il prezzo da pagare per la pace di questi luoghi.
ESC 323 | RIFUGIO CAMPEL BASS
/in ESCURSIONI CON CIASPOLE, ESCURSIONI DI GIROVAGANDO, ESCURSIONI IN MONTAGNA /da adminRifugio Campel Bas 1720mt
11 Novembre 2018 – ( 323 )
Parcheggio Alp Montogn Q1309 – Ponte su La Montogna Q1250 – Guado Q1303 – Rifugio Campel Bas Q1720 (pranzo) – ritorno dalla stessa via
PARTENZA ARRIVO | Parcheggio Alp de Montogn CH | 1309 mt |
KM ANDATA | 2,1 Km | 01:30 lorde / 10min soste |
KM RITORNO | 2,1 Km | 01:00m lorde / di orologio, 0m soste |
KM TOTALI | 4,2 Km | 07:00 lorde / di orologio 03:30 di cammino |
DISLIVELLO ASSOLUTO | 473 mt | |
DISLIVELLO RELATIVO | 550 mt | Max altitudine: 1720 mt |
DIFFICOLTA' | T2 | Sentiero sempre ben visibile, difficile attraversamento del guado con ruscello in piena |
COPERTURA CELLULARE | Buona | Buona, nessuna in capanna, debole se ci si sposta verso il ruscello, lungo il sentiero di arrivo |
LIBRO DI VETTA O CAPANNA | SI | |
PARTECIPANTI | 8 | Giorgio, Gimmy, Barba, Angelo, Francesco, Roberto, Amedeo, Paolo |
Come arrivare:
Autostrada per il Gottardo, a Bellinzona Nord, prendere per S.Bernardino.
Proseguire in direzione del S.Bernardino e uscire a Lostallo.
All’ uscita prendere a destra e subito a sinistra, strada stretta che fiancheggia l’autostrada. Alla prima strada verso destra, svoltare in direzione di una centrale elettrica, segnale di divieto di passaggio.
La strada Rura – Montogn è Agricolo Forestale e chiusa al traffico, bisogna munirsi di permesso da richiedere alla Cancelleria di Lostallo (sono gentilissimi), gratuitamente e … via email !
Unica nota importante: la strada è lunga 17Km di cui gli ultimi 2km sterrati, stretta e con pochi slarghi.
Si può percorrerla anche con vetture normali, con attenzione.
Acqua sul percorso
- Acqua chiusa in rifugio, ma ruscello a poche decine di metri, lungo il sentiero in salita
- Vari ruscelli sul percorso
Link interessanti
Album foto a tutto schermo
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L’ amicizia e’ un dono. No, non e’ facile e banale retorica.
Per vari motivi ci e’ capitato di rivedere anche assieme molte delle escursioni del nostro passato, ed oltre alle lacrimucce (da coccodrillo) del come eravamo giovani, la piu’ spontanea delle espressioni era quante ne abbiamo combinate assieme!
E quante ne abbiamo ancora da combinare …
Momenti di gioia, di sudore, di fatica, di paura, di pranzi e di bevute, di fornelli accesi, di freddo e di caldo, di cime e di rifugi, di creste e sentierini che spariscono, di cenge, di tremilametri, ma tutti momenti vissuti assieme, e che senza la forza e lo spirito del gruppo si sarebbero cosi’ realizzate.
Chiusa l’introduzione, torniamo sul sentiero.
Festa di compleanno, e per noi e’ un rito. Nei periodi freddi si cucina in un bel rifugio, in primavere si abbina una cima ad un rifugio, in estate si stappa prosecco a tremila.
Il meteo delle ultime settimane invita a stare chiusi in casa, e le previsioni per la domenica non sono proprio incoraggianti, ma nulla ci ferma e partono le indagini sul rifugio che deve ospitarci.
Stavolta torniamo in Mesolcina e precisamente, direi di nuovo, in Val Montogn, e’ la terza visita quest’anno.
Obiettivo il rifugio Campel Bas a 1720mt, ci siamo passati nel 2011, ed allora era una baitella in sasso decisamente anonima e scarsamente equipaggiata, la classica baita da cacciatori.
Ma sappiamo che e’ stato ristrutturato completamente ed aperto nel 2016, oggi si presenta come una piccola e deliziosa baita di montagna completamente in legno.
Chiesto il permesso in auto, percorriamo la lunga strada che porta all’ Alpe Montogn, ormai tutta asfaltata con alcuni tratti cementati. E’ perfetta fino al ponte vicino all’ Alp de Val Arbola, poi e’ sterrata ma ben percorribile anche da vetture normali.
Partenza alle 08:40, ce la siamo presa comoda, tanto con il meteo che si presenta non si puo’ ambire a molto di piu’. Tra l’altro gli zaini sono piu’ che pesanti, carichi di cibo, bevande e paiolo della polenta! Ad aiutarci nella trasumanza, oltre al gruppo completo, ci sono gli amici Francesco ed Amedeo, che rivediamo dopo lungo tempo.
Ci incamminiamo in Val Montogn, scendendo verso il torrente perdendo oltre 50mt, dopo un breve tratto in piano deviamo a sinistra su un ponte metallico con assi e parapetti in legno.
Il torrente e’ in piena e scorre impetuoso mentre attraversiamo a gambe larghe il ponticello, il legno bagnato e’ viscido come se fosse cosparso di sapone.
Uno alla volta passiamo, ma non e’ finita qui.
Dopo pochi minuti ci troviamo ad un affluente minore, da attraversare sopra due tronchi affiancati, qui altro che sapone sembrano rivestiti di grasso!
In condizioni normali e’ un ruscelletto, ma con le settimane di pioggia e’ un bel torrente carico di acqua. Ognuno cerca il modo migliore per attraversare, con vari e diversi tentativi, sempre cercando di bagnarsi il meno possibile.
Ricompattati sulla sponda opposta inizia una breve ma intensa salita, su bel sentiero con pochi e sbiaditi bolli, ma ben utilizzato. Ci sono anche gradini di sasso e passaggi sopra e sotto rocce.
Si segue il costone che affianca il riale che abbiamo attraversato, con salita ripida ma mai complessa o pericolosa.
Dopo meno di 1:30 con le pause, scorgiamo il rifugio, e con piacevole sorpresa e’ davvero una bella baitella, ed e’ tutta nostra (10:10)
Stanza unica, tutta rivestita in legno, con 4 posti letto, angolo cucina a gas e lavello, stufa a legna.
Buona scorta di legna all’esterno del rifugio. Inutile dire che posti del genere esistono soprattutto per il contributo dei cacciatori.
Appesa al muro la pelle completa di un bel viperozzo …
Iniziano le attivita’, chi accende la stufa, chi prende l’acqua per la polenta e per lavare. L’acqua e’ chiusa (abbiamo telefonato al referente), ma sul sentiero a poche decine di metri c’e’ un ruscello dove prelevarne in quantita’, e dove mettiamo al fresco i bianchi.
Dopo tante chiacchere iniziali, Gimmy calza il suoi famosi guanti blu per preparare uno stuzzichino a base di tartine con gorgonzola, innaffiate da un spumante ed un rosso.
A tempo debito, il Barba inizia a preparare la polenta, e sempre a tempo debito si scalda la lonza con i porcini preparata da Rosi, la moglie di Gimmy.
Spettacolare il gusto come sempre!
Tutti a tavola per gustare un piattino (vedi foto) di polenta, lonza e porcini da leccare il piatto, chi lo desidera (quasi tutti) prosegue con una fetta di zola che accompagna ancora un po’ di polenta.
Pausa di … riflessione con canti e tentativo di ballo, qualcuno tenta una breve pennica.
La stufa rende bene, passiamo dai +0 gradiC ai +16 gradiCC
Viene il momento dei dolci, torta e strudel, innaffiati da un ottimo Franciacorta Magnum (per bilanciare lo zaino?).
Caffe’, grappa e Genepi (home-made da Francesco), tutto buono.
Ancora pausa prima della chiusura con il classico vin brule’ del Barba, perfetto per rimettersi in cammino.
Non vi ho detto che poco dopo il nostro arrivo ha iniziato a piovere e a tratti anche piuttosto bene, e noi per nulla preoccupati. Anche stavolta le previsioni non ci hanno azzeccato, davano nuvoloso ma senza pioggia.
Ma si sa che al tempo non si comanda, e non sarebbe cambiato nulla per noi … siamo impermeabili (all’acqua).
Dopo la veloce foto ricordo all’esterno e indossate mantelle e kway, prendiamo la via del ritorno alle 14:30, scendendo con molta attenzione il terreno e’ ripido, le pietre e le radici viscide.
Tutto tranquillo, fino al guado, che affrontiamo ben piu’ decisi dell’ andata (sara’ l’effetto dell’ alcool?), quindi il ponte principale sempre piu’ saponato.
Ultimi 50mt di salita per il parcheggio dove l’alcool ingerito evapora, per lasciar posto alla necessaria attenzione alla guida sulla strada di ritorno verso Lostallo.
Grazie a tutti, grande giornata, anche se pioveva (fuori …)
ESC 338 | Rifugio Campel Bass
/in ESCURSIONI DI GIROVAGANDO /da adminRifugio Campel Bass 1720mt e Costa della Sella 1855mt
09 Giugno 2019 – ( 338 )
Parcheggio Alp de Montogn Q1307 – Ponte sul Montogn Q1260 – Guado Q1300 – Rifugio Campel Bass Q1870 – Costa della Sella Q1855 – Rifugio Campel Bass Q1870 – Guado Q1300 Ponte sul Montogn Q1260 – Parcheggio
PARTENZA ARRIVO | Parcheggio Montogn - Val Montogn (CH) | 1307 mt |
KM ANDATA | 2,0 Km 3,1 Km | 1:40m lorde / di orologio, 20m soste 03:20m lorde, 01:10 di soste alla Costa della Sella |
KM RITORNO | 2,0 Km | 01:00m lorde / di orologio, 0m soste |
KM TOTALI | 5,1 Km | 07h : 40m lorde / di orologio 03h : 10m di cammino |
DISLIVELLO ASSOLUTO | 420 mt | |
DISLIVELLO RELATIVO | 700 mt | Max altitudine: 1855mt |
DIFFICOLTA' | T2 | Sentieri segnalati bene per il rifugio T4 per il giretto Wild |
COPERTURA CELLULARE | Discreta, al rifugio non c'e' copertura ma ..,. | Dal rifugio portarsi verso il ruscello e proseguire in piano ancora una decina di metri, ci sono delle rovine |
LIBRO DI VETTA O CAPANNA | SI | |
PARTECIPANTI | 7 | Giorgio, Paolo, Gimmy, Barba, Angelo, Roberto,. Francesco |
Come arrivare:
Autostrada per il Gottardo, a Bellinzona Nord, prendere per S.Bernardino.
Proseguire in direzione del S.Bernardino e uscire a Lostallo.
All’ uscita prendere a destra e subito a sinistra, strada stretta che fiancheggia l’autostrada. Alla prima strada verso destra, svoltare in direzione di una centrale elettrica, segnale di divieto di passaggio.
La strada Rura – Montogn è Agricolo Forestale e chiusa al traffico, bisogna munirsi di permesso da richiedere alla Cancelleria di Lostallo (sono gentilissimi), gratuitamente e … via email !
Unica nota importante: la strada è lunga 17Km di cui gli ultimi 3km sterrati, stretta e con pochi slarghi (ultimo tratto tra Val Arbola e Montogn).
Si può percorrerla anche con vetture normali, con attenzione.
Acqua sul percorso
- Fontana ad Arnased e alla Capanna Osola
- parecchi ruscelli sul percorso
Link interessanti
Le previsioni non sono le migliori, ma lo sanno tutti che noi non ci fermiamo per un po’ di pioggia!
Oggi e’ un’occasione speciale, festeggiamo DUE compleanni: Barba (sabato) e Paolo (domenica), e come e’ tradizione insostiutuibile, si festeggia in rifugio o su una bella cima. Scartata l’idea della cima per il meteo nefasto, puntiamo ad un rifugio e visto il meteo, si decide per cucinare polenta e cervo, piu’ aperitivo e dolci.
La scelta del rifugio e’ sempre materia di discussione nella settimana che precede l’evento, serve un posto accogliente, fornito del necessario per la cucina, e soprattutto “in totale privacy”.
Torniamo volentieri al Campel Bass, una magnifica baita in Val Montogn, gia’ visitata in passato, ma e’ perfetta per una giornata come questa.
Il meteo indicava pioggia nel tardo pomeriggio, ma gia’ alla partenza le nuvole basse non promettono nulla di buono. Percorsa la strada che sale al Montogn (17Km, con permesso stradale da richiedere alla cancelleria di Lostallo, nulla da pagare), parcheggiamo nello spiazzo a 1307mt.
Il sentiero prosegue poco oltre lo spiazzo, e scende di una cinquantina di metri a costeggiare il riale La Montogna, poi ad una palina si devia a sinistra per passare sulla sponda opposta, indicazioni per Campel Alt e Bas.
Si prosegue incontrando il ruscello che scende dalla stretta Val de Campel, a seconda delle condizioni si puo’ guadare, oppure c’e’ un ponticello rudimentale fatto con due tronchi in parte piallati sulla superficie di appoggio.
Dopo il ponte il sentiero sale molto ripido senza alcun respiro, a parte un breve traverso.
Arrivo al rifugio ultimo come sempre ed un po’ in ritardo, ma il peso dello zaino con paiolo per polenta e vettovaglie varie mi ha stroncato.
Comunque alle 10:30/10:40 siamo al Campel Bass, dimenticavo di dirvi che poco dopo il guado si e’ messo a piovere, anche piuttosto bene, alla faccia delle previsioni.
In rifugio iniziano i preparativi, il Barba-Chef ha organizzato l’aperitivo con Spritz, patatine e cetriolini.
Si va di aperitivo, poi fuori smette di piovere e con un gruppetto decidiamo di andare in esplorazione, sicuramente Wild, giusto per tirare mezzogiorno.
Qualcuno si ferma ad aiutare lo Chef nella preparazione.
Con il tempo contato (un’ora o poco piu’), seguiamo tracce di sentiero verso SE, verso la Costa della Sella.
Il sentiero o presunto tale, se esiste e’ in disuso da tempo, o forse specifico ai cacciatori della zona. In una valletta incontriamo un giovane camoscio che ci spia dall’alto di una pioda liscia e ripida. La percorre sempre guardando verso di noi, poi improvvisamente ritorna indietro e scompare.
Noi cerchiamo vaghe tracce, a volte solo dei vecchi tagli di pulizia. Ci inerpichiamo sul lato della Costa della Sella poco sotto la punta quotata 1875mt, scendiamo su un balcone dove possiamo ammirare di fornte a noi l’Alp de Bon e la bella Scima di Laghit, quanta neve ancora, e pensare che ci siamo stati a fine maggio dello scorso anno!
Il terrazzo a Q1855 e’ paurosamente a picco sulla val Montogn, un passo di troppo e …
Da questo terrazzo possiamo anche ammirare la testa della Val Gamba (verso monte, la Val Montogn prende il nome di Val Gamba), con le sue belle cime di confine con l’Italia: il Setaggiolo di Dentro, di Fuori il Piz Gandaiole. La quantita’ di neve ancora presente e’ notevole.
Anche questa parte della testa della valle ci ha visto come esploratori fino al rifugio Setaggie’, a Giugno 2018, sempre per la stessa festa di compleanno.
Una cosa che mi ha molto incuriosito, e’ che oltre alle deboli tracce di sentiero, sulla costa ci sono alcuni bolli rotondi di vernice blu su grosse piante o rocce, eppure sulla carta nessuna indicazioni di sentiero, neppure tornando al 1850!
L’orologio chi chiama al rientro, e chi lo sente lo Chef se arriviamo tardi???
Rientrati con attenzione per la ripidita’ sul paglione, aiutiamo a preparare tavola.
Oggi polenta, rigorosamente cucinata il loco, con spezzatino di cervo preparato dalla mamma di Paolo (spettacolare come sempre), riscaldato sulla stufa e accompagnato da Merlot dei Colli e Magnum di Nebbiolo.
Poi si comincia con i dolci: crostata (moglie del Barba, ottima) e 2Kg di tiramisu (moglie di Paolo, ottimo!), il tutto innaffiato da una Magnum di Prosecco. Per chiudere Zibibbo e Pistokeddos portati da Francesco, ottimi ed immancabili, oramai una tradizione.
Si chiude davvero con caffe’ ed alcolici vari.
Mentre pranziamo tra cibarie, battute e beveraggi, fuori si alternano scrosciate di pioggia e deboli schiarite.
Pulizia capanna, firma del libro (pochi i passaggi, a parte il rifugista), si paga con vaglia presente in rifugio.
La discesa e’ veloce e fortunatamente asciutta, ma attenzione alle pietre e radici scivolose.
Una bella festa, purtroppo niente vetta stavolta, ma non si poteva fare di piu’ con questo meteo pazzerello e poco prevedibile.
Ancora AUGURI a Paolo e Luciano!

ESC 367 | Piz Gandaiole o Piz Piodella
/in ESCURSIONI DI GIROVAGANDO, ESCURSIONI IN MONTAGNA /da adminPiz Gandaiole / Piz Piodella 2397mt
12 Luglio 2020 – ( 367 )
Parcheggio Val Arbola (Lostallo) Q1260 – Rifugio Alp de Poz Q1633 – Egion – Bocchetta di Egion Q2145 – Forcola de Strem Q2294 – Bocchetta di Piodella Q2259 – Piz Gandaiole o Piodella Q2397 (pranzo) – Bocchetta di Piodella Q2259 – Forcola de Strem Q2294 – Rifugio Setaggie’ Q1959 – Rifugio Gamba in Dent Q1469 – Rifugio Gamba in Fora Q1359 – Parcheggio Montogn Q1320
PARTENZA ARRIVO | Parcheggio Val Arbola (CH) Parcheggio Val Montogn (CH) | 1260 mt 1320 mt |
KM ANDATA | 7,17 Km | 02:50m lorde / di orologio / 20m di soste 04:20m lorde / di orologio / 50m di soste |
KM RITORNO | 7,13 Km | 03:30 lorde / di orologio 03:00m nette |
KM TOTALI | 14,4 Km | 09h:40m lorde / di orologio 07h:10m di cammino |
DISLIVELLO ASSOLUTO | 1200 mt assoluto | |
DISLIVELLO RELATIVO | 1450 mt relativo | Max altitudine: 2397mt |
DIFFICOLTA' | T4 | Sentieri ben segnati, fuori sentiero tra le due bocchette. Passaggio di II per la cima, ma evitabile salendo dalla bocchetta di Piodella |
COPERTURA CELLULARE | SI | Buona su tutto il percorso |
LIBRO DI VETTA O CAPANNA | SI | In rifugio Setaggiè |
PARTECIPANTI | 8 | Giorgio, Gimmy, Paolo, Francesco, Luciano, Sergio, Margherita |
Come arrivare:
Autostrada per il Gottardo, a Bellinzona Nord, prendere per S.Bernardino. Proseguire in direzione del S.Bernardino e uscire a Lostallo. All’ uscita prendere a destra e subito a sinistra, strada stretta che fiancheggia l’autostrada. Alla prima strada verso destra, svoltare in direzione di una centrale elettrica, segnale di divieto di passaggio. La strada Rura – Montogn è Agricolo Forestale e chiusa al traffico, bisogna munirsi di permesso da richiedere alla Cancelleria di Lostallo (sono gentilissimi), gratuitamente e … via email ! Unica nota importante: la strada è lunga 17Km di cui 4km sterrati, stretta e con pochi slarghi. La si può percorre anche con vetture normali, con attenzione. Asfaltata fino ad Arbola, poi un tratto cementato fino alla strada della diga poi sterrata ma in buone condizioni.
Acqua sul percorso
- Fontana Alpe Arbola, al Rifugio Setaggiè e Gamba in Dent
- Ruscelli nelle due valli ed in alcuni tratti di sentiero
Link interessanti
Eccoci con una bella escursione, tra le piu’ belle e come sempre in zone selvagge e poco frequentate.
Obiettivo di oggi e’ il Piz Gandaiole o Piz Piodella, vetta di confine tra la Val Bodengo-Val Piodella (Italia) e la Val Gamba (laterale della Mesolcina).
Ci avevamo quasi tentato a Giugno del 2018 ma l’obiettivo era eccessivo per una prima perlustrazione, la perdita del sentiero ed il ravano per risalire un canale di scolo con acqua invaso dagli ontani ci avevano tolto le energie necessarie.
Questa volta ci proviamo, ma da una via diversa, quindi nuove sorprese ci aspettano.
Siamo in 7, 4 del gruppo storico, l’amico Sergio (con cui ho piacevolmente condivisio alcune pubblicazioni di montagna), Francesco con una amica Margherita.
Considerato che saliremo con due auto, vengo “fulminato” da una idea: salire da una valle e scendere da quella adiacente, compiendo cosi’ un bel anello.
Ottenuti i necessari permessi auto da richiedere alla cancelleria di Lostallo, e partiti sul presto (sara’ una gita piuttosto lunga), parcheggiamo un’auto in fondo alla Val Arbeola e l’altra nella successiva Val Montogn.
Partiamo quindi risalendo la bella Val Arbeola, prima esperienza per tutti. La Val Arbeola confina a S con la Val Cama con cui comunica tramite la Bocchetta de Cressim, sopra il laghetto di Sambrog, passagio obbligato di chi ama le gite di piu’ giorni e le attraversate.
La marcatura del sentiero e’ ottima, nella parte bassa sale lentamente, poi con un leggero strappo supera una bella casacata che ospita la conca dell’ Alpe Poz a 1633mt (+3,67km, 1:20 dalla partenza). 5 minuti di pausa per ricompattarci e per visitare il rifugetto, sparatano ma certamente utile nelle emergenze.
Ritorniamo indietro di pochi passi per passare il largo ruscello, puntando ad una bollatura fresca bianco-rosso-bianco sul lato opposto.
Ora si inzia a far sul serio, in circa 1,5km di guadagnano 500mt per raggiungere la bocchetta di Egion.
Il sentiero e’ ben marcato, a Q1787 si incontra il bivio con palina vicino ad una piccola costruzione in pietra, localita’ Egion (20min dall’ Alp de Poz), le frecce indicano la bocchetta di Cressim per la Val Cama e la Bocchetta di Egion per la Val Gamba.
Seguiamo le marcature che salgono sempre piu’ ripide, usciti dalla vegetazione prati e placche ci portano sotto la bastionata rocciosa dell’ Egion, che sa sotto sembra piuttosto invalicabile.
Segundo le bollature si raggiunge la parete rocciosa dove evidente L rovesciata bianco-rosso-bianco indica la via di risalita in un canale erboso ripido, che conduce alla bocchetta di Egion Q2137 (3h dalla partenza con 15min di soste).
Qui come concordato con i miei compagni devo far sosta, siamo a quasi 1000 di dislivello ed io ho bisogno di recupero.
Una nota importante, la bocchetta si trova piu’ a S di dove e’ indicata sulla cartina, almeno il sentiero ufficiale passa in quella posizione e considerato il canale di risalita mi sembra l’unica opzione possibile per far comunicare le due vallate.
Il paesaggio e’ spettacolare, la Val Arbeola piu’ stretta alle nostre spalle, lascia il posto ad un largo anfiteatro di cime dalla Scima di Laghit (ci siamo stati in una delle varie cime), al Piz Setaggiolo di Dentro che si emerge roccioso sopra la bocchetta, proseguendo con il Gandaiole, il Setaggiolo di Fuori, il Setag, Piodella, Strecciolino, la giornata ci regala una vista spaziale.
Durante la pausa studiamo la situazione. Il prossimo obiettivo e’ la bocchetta di Strem, in linea d’aria dista 1.2Km, la si vede bene dalla nostra posizione come si vede molto bene l’obiettivo finale, il Piz Gandaiole che sovrasta a N della bocchetta.
Abbiamo studiato il percorso a “tavolino” sulla carta, la via ufficiale e marcata scenderebbe al rifugio Setaggie’ (escursione gia’ citata) a 1958mt per poi salire il ripido canale per la bocchetta, 340mt sopra. L’idea e’ di non perdere quota o almeno il necessario, quindi partiamo per uno dei nostri fuori-pista, che non tutti amano molto.
Se l’idea e’ chiara il come attuarla va vista sul posto superando all’inizio vari dossi rocciosi, cercando sempre la via migliore tra pietraie, erba, scoli e lingue di neve ancora ghiacciata.
Riusciamo bene nel nostro intento, arrivando sotto la bastionata verticale del Gandaiole, dove troviamo le bollature del sentiero ufficiale, bello ripido e che in breve ci porta alla Bocchetta di Strem Q2294, confine IT-CH tra la Val Gamba e la Val Bodengo.
Altra breve sosta per ricompattarci, guardare un panorama stupendo sulla stretta Val Bodengo e per studiare bene quei 100mt che ci separano dalla vetta.
Anche in questo caso abbiamo ben studiato tutte le informazioni possibili, per salire al Piz Gandaiole ci sono due opzioni:
1 – la piu’ diretta dalla bocchetta di Strem, seguendo la via di cresta S, c’e’ pero’ un passaggino di II un po’ esposto, dove bisogna issarsi aggrappandosi all’erba (che tiene bene in questo periodo), poi si prosegue poco sotto il filo di cresta
2 – la piu’ facile e bollata prevede di traversare sul lato italiano fino alla Bocchetta di Piodella, e da qui salire la comoda cresta E. In ogni caso sarebbe la via migliore per la discesa, il saltino di II non e’ banale al ritorno. La differenza tra le due vie e’ poco piu’ di 400mt di percorso.
Alcuni di noi scelgono la prima soluzione, altri dopo aver “assaggiato” il passaggio decidono la via piu’ tranquilla, io tra questi.
Traversiamo su sentiero cursiosamente bollato sia bianco-rosso-bianco che bianco-blu-bianco, entrambe portano alla bocchetta di Piodella.
raggiunta la bocchetta la vista si apre sul nuovi paesaggi, prima di tutto il laghetto di Piodella sotto di noi, meraviglioso!, poi la Val Piodella (laterale della Val Bodengo) e le cime di confine (e non) rocciose e molto verticali.
Dalla bocchetta risaliamo la facile cresta seguendo anche le bollature bianco-blu-bianco, assolutamente eccessive per questo breve tratto molto largo e assolutamente none esposto.
Raggiungiamo gli amici in vetta alle 13:10 (4:25 dal parcheggio e con 55min di soste).
La vista e’ a dir poco spaziale, a 360� e grazie ad un meteo perfetto si vedono bene le grandi cime della Alta Valtellina (Pizzo Stella in primis) ma anche quelle della Val Bregaglia che ben si distingue da questa posizione.
L’attrazione piu’ grande sono le cime vicine, i Setag di dentro e fuori, roccia grigia sul lato elvetico, un po’ piu’ avvicinabili dal lato italiano, ma molte restano fattibili solo da chi ha bilita’ alpinisitche.
Da questa posizione riusciamo a distingure bene la via di salita dall’ Italia, che passa dall’ Alpe Orlo, Alpe Cermine, l’ Alpe Piodella con le varie baite dove notiamo molte persone, da qui di sale al laghetto e quindi a questa magnifica cima, che pur non essendo molto alta (sfiora i 2400mt) e’ in posizione decisamente privilegiata.
Pranziamo, anche perche’ dopo tanto camminare ho finito la benzina e non sono il solo.
Riposiamo per poco meno di un’ora, poi inziamo il ritorno, la via di ritorno e’ comunque lunga.
Scendiamo la cresta E, verso il laghetto, raggiunta la bocchetta di Piodella deviamo a destra per traversare verso la bocchetta di Strem, niente di difficoltoso.
Da qui seguiamo il sentiero che scende ripido verso il rifugio Setaggie’.
Se posso fare una osservazione, nella parte alta, sotto le magnifiche pareti del Gandaiole (da questo lato e’ veramente verticale con la roccia rossastra, contrariamente ai due vicini che sono grigi) le bollature sono ottime bianco-rosso-bianco, tra l’altro molto fresche.
Man mano che si scende le bollature si “mischiano” si trovano moltissime bolli blu (solo blu) e a volte spostate anche di molto dei bolli freschi bianco-rossi-bianco.
Soprattutto attraversando una grande pietraia le numerose bollature blu quasi confondono.
Scendiamo al rifugio Setaggie’ Q1958, dove facciamo 20min di sosta. Conosciamo il posto, ma e’ bello godere della bella vista sulla lunga val Gamba che nella parte bassa cambia nome in Val Campel (non so bene dove avviene la “scissione”, forse dove si dirama la Val Campel, ma se qualcuno conosce meglio la topografia e’ benvenuto).
Da rifugio seguiamo il sentiero che scende ripido nell’erba, intercetta il sentiero che arriva dalla Alpe Setag, raggiunge il ruscello La Montogna che guadiamo a Q1745, da qui proseguiamo sempre su sentiero ben bollato bianco-rosso-bianco, passiamo del Rifugio Gamba in Dent Q1460 (aperto), quindi dal Gamba in Fora Q1359 (privato, o in gestione), passiamo un ponticello sempre su ottimo percorso, lasciamo a destra il nuovo ponte che porta in Val Campel (con i due rifugi Campel Bas e Alt), tocchiamo la quota minima di Q1250 per risalire fino a Q1320 del parcheggio Montogn.
Con la seconda auto (Montogn) raggiungiamo l’altra auto (Arbola) dove possiamo chiudere questa fantastica giornata, felicissimi della vetta e del bel anello.

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