UNGULATI
CAMOSCIO
Nome scientifico : rupicapra rupicapra
Il maschio adulto raggiunge il peso di 35/37 kg, mentre la femmina 25/27kg. Ungulato di facile avvistamento anche nelle ore diurne e presente dalle prealpi fino a tutto l’arco alpino.La specie presente sull’appennino e’ localizzata nel parco nazionale D’Abruzzo (rupicapra rupicapra ornata) numericamente meno importante e quindi in pericolo estinzione. In estate mantello color nocciola mentre in inverno (come da foto) colore quasi nero con la maschera facciale bianca molto evidente. Le corna le possiedono sia i maschi che le femmine ma i primi hanno corna piu’ massicce e uncinate. Durante l’estate preferiscono i pascoli in alta quota mentre in inverno si possono trovare anche nei boschia bassa quota.
Una curiosità che lo accomuna allo stambecco, la lunghezza delle corna, evidenziate da una serie di nodi o anelli che è possibile contare, indica l’età dell’animale.
CERVO
Nome scientifico : cervus elaphus
Il maschio adulto puo’ superare i 200kg, mentre la femmina raggiunge fino a 100kg . Ungulato presente sulle nostre alpi e prealpi. Ha raggiunto una popolazione numericamente importante ed in aumento, e’ assente nel triangolo lariano. Nonostante la numerosa presenza e’ un animale molto difficile da incontrare in quanto esce a pascolare soprattutto nelle ore notturne mentre nelle ore diurne rimane nascosto nel bosco . Si possono ascoltare i bramiti dei maschi a meta’ settembre verso l’imbrunire quando nel periodo degli amori avvengono veri e propri combattimenti per il dominio del branco di femmine. In estate il mantello e’ nocciola (come nella foto) mentre in inverno diventa piu’ folto e grigio. Il cervo maschio perde le corna a gennaio (la femmina ne è sprovvisrta), ricrescono subito dopo ricoperte da una pelle vellutata. In questo periodo le corna sono irrorate di sangue fino alla completa crescita che di solito avviene a fine giugno. Il velluto inizia a distaccarsi lasciando il corno di colore quasi bianco ma con lo sfregamento sulle piante prendera’ una tonalita’ marrone chiara fino al marrone scuro.
CAPRIOLO
Nome scientifico capreolus capreolus
Il maschio adulto puo’ raggiungere i 25kg, mentrela femmina i 20kg.
Ungulato presente soprattutto in pianura dove raggiunge le presenze piu’ importanti.E’ comunque presente sull’arco alpino preferendo quote al di sotto dei 1500metri.Pare sia in competizione con l’ormai numeroso cervo che ne preclude l’aumento demografico. Ha abitudini simili al cervo puo’ capitare comunque di avvistarlo nel bosco che scappa con il suo classico verso di allarme simile all’abbaiare di un cane.Anche il capriolo maschio, come il cervo, inizia a perdere le corna a fine ottobre (la femmina non ha corna), per completare poi la crescita con la perdita del velluto a fine aprile .In estate il mantello e’ nocciola (vedi foto)per poi mutare in inverno al grigio. Esiste anche il capriolo siberiano (Capreolus pygarus) che vive pero’ in asia ,Kazakistan Mongolia e Siberia. Ha dimensioni piu’ grosse della specie europea con trofei notevolmente piu’ sviluppati.
STAMBECCO ALPINO
Nome scientifico: capra ibex
Il maschio puo’ raggiungere i 100kg di peso, la femmina 50kg.
Ungulato di facile avvistamento anche nelle ore diurne e presente sull’arco alpino, ma localizzato in gruppi ben definiti . Questa specie è oggi controllata da un punto di vista scientifico, dato che in passato la sua presenza era registrata esclusivamente nel parco nazionale del Gran Paradiso. E’ presente anche in territorio Svizzero con una buona popolazione. La reintroduzione dello stambecco in Svizzera inizia nel 1906, quando individui puri, contrabbandati dal Parco del Gran Paradiso, sono portati nel parco naturale Pietro e Paolo di San Gallo. Seguirono da allora diverse liberazioni di individui nel corso del secolo scorso con l’ultima (colonia di Cadlimo )che risale al 1987. Le autorita’ svizzere hanno poi cooperato nella liberazione di altri stambecchi sul nostro territorio in particolare sulle dolomiti sulle alpi lecchesi e nell’alto lago di Como. Essendo della famiglia delle capre sia il maschio che la femmina portano le corna che si accrescono ogni anno, la femmina ha corna piu’ corte e sottili. Il colore del mantello e’ uniforme di colore grigio scuro in inverno, mentre piu’ chiaro in estate con sfumature nocciola (vedi foto). Si sono verificati casi di incroci con le capredomestiche. Curisità riferita alle corna, fai riferimento al camoscio.
MUFLONE
Nome scentifico : ovis musimon
Ungulato appartenente alla famiglia delle pecore di media stazza, con un peso massimo per gli individui maschi adulti di 50kg, e di 28kg per le femmine.
Presente su tutto il territorio italiano, anche nell’ arco alpino, ma non sul versante svizzero.
Esiste una cospicua colonia nel triangolo lariano nella riserva del Belviso .
E’ un animale difficile da vedere in quanto si muove al mattino e all’ imbrunire. I maschi portano le corna, mentre le femmine ne sono sprovviste. Il colore e’ bruno scuro nerastro con una folta criniera nera nel mantello invernale (vedi foto) mentre diventa bruno castano rossastro nella variante estiva. Le zampe, il ventre e lo specchio anale sono sempre bianchi. Si sottolinea questo aspetto in quanto sono avvenuti incroci con greggi di pecore con varianti molto dissimili dalle caratteristiche di razza pura.
E’ la preda preferita dal lupo, perchè come le pecore , ha difficolta’ a correre nella neve e vive solitamente in branchi. Esistono diverse varieta’ di mufloni selvatici, che vivono pero’ al di fuori del nostro territorio, con dimensioni decisamente piu’ grandi, come ad esempio la pecora di Marco Polo e l’Argali dell’ Altai che vivono in Asia, mentre la pecora di Dahl e lo Stone sheep che vivono in Nord America. In queste ultime specie, sia il maschio che la femmina sono dotati di corna.
CINGHIALE
Nome scientifico: sus scrofa
Ungulato appartenente alla famiglia dei suidi e quindi progenitore del maiale domestico. Solo in europa esistono tre diverse sottospecie di questo animale tra cui sus scrofa meridionalis (Corsica e Sardegna) sus scofa majori (cinghiale maremmano) eil sus scrofa scrofa (europa centro orientale).
La differenza sostanziale e’ rappresentata dalle dimensioni che nel meridionali non supera i 60kg per il maschio adulto, 130/150kg per il majori, mentre si possono superare i 200kg per il sus scrofa scrofa. Il colore e’ scuro, striato marroncino nei piccoli. Animale ormai molto diffuso sulle prealpi del nostro territorio al momento non presente in Valsassina e, nonostante i continui abbattimenti selettivi, sembra comunque essere in continua crescita quantitativa.
E’ molto prolifico ed in molte zone si e’ riprodotto con i maiali, dando origine a una specie imbastardita.
Onnivoro, si adatta a mangiare dalle carcasse di animali morti ai tuberi che scava con il robusto naso e con i possenti denti che usa anche per combattere.
Il cinghiale e’ un animale notturno esce alla sera per cercare nutrimento ed e’ quindi difficile da incontrare.