CAMPEL BASS 1720MT E CAMPEL ALT 2044MT
Finalmente riusciamo ad unire il gruppo al completo, tutti e sei per festeggiare “a modo nostro” il compleanno di Gimmy.
Come da tradizione, nei compleanni dei mesi freddi si festeggia in capanna/rifugio con cucina in autogestione, e nello specifico del compleanno di Gimmy, il menù prevede polenta con arrosto e funghi porcini.
La scelta del rifugio è sempre complicata, dipende dalla possibilità di avvicinarsi in auto, per portare i pesi delle cibarie e dei beveraggi, la disponibilità dell’acqua, ecc
Per non sbagliare torniamo al Campel Bass, in Val Montogn, uno dei tanti bei rifugi del Patriziato di Lostallo.
Accertata la percorribilità della strada fino all’Alpe Montogn, e chiesto il permesso auto al Patriziato, ci prepariamo a partire a piedi, con gli zaini carichi-carichi, io ho anche il paiolo per la polenta appeso fuori dallo zaino.
Con noi non può mancare la presenza dell’amico Francesco, devo anche segnalare il ritorno di Paolo, dopo mesi di assenza.
Partiamo alle 8:20, il sentiero lo conosciamo molto bene, si scende in Val Montogn a toccare la quota minima di oggi 1260mt, poi si passa sul ponticello a Q1277 passando sull’altro lato della valle, in pochi minuti bisogna attraversale il Riale di Campell, tributario del Riale di Montogn, ed inizia la bella salita al rifugio.
La salita è piuttosto impegnativa, piuttosto breve (2km) per guadagnare circa 800mt di dislivello.
Anche se ripido, il sentiero è sempre sicuro e ben marcato, e risale un costone che affianca il torrente che scende a valle piuttosto impetuoso con varie cascate.
Alle 09:42 siamo tutti al rifugio, si mette in fresco il fino bianco nel vicinissimo ruscello (una sicurezza per la presenza dell’acqua) e si accende la stufa (c’è stufa a legna anche per scaldare ed il fornello con due fuochi a gas).
Questo rifugio è sempre stupendo, una baitella in legno in mezzo al bosco.
Mentre un gruppo si sacrifica per la cucina ed i preparativi, in tre decidiamo di allungare un pò e di salire al Campel Alt.
Il sentiero è sempre bello ripido e stavolta corre proprio a fianco del ruscello, rispetto all’ultima visita del 2013, il sentiero è ben pulito e marcato fino al passo.
Arrivati a circa 1950 il sentiero spiana, siamo in una bella conca prativa, da qui si sale molto agevolmente alla conca superiore che ospita il Campel Alt a 2020mt.
E’ un luogo spettacolare, aperto verso valle, ed il rifugio proprio nel mezzo della valletta prativa.
Hanno aggiunto una bella fontana con l’acqua all’esterno del rifugio.
Il rifugio Campel Alt è CHIUSO, c’è la cassetta a combinazione per la chiave, quindi bisogna contattare il responsabile per prenotare.
Temo che questa sia pratica sarà sempre più diffusa, obbliga a prenotare per avere la combinazione e prendere le chiavi alla porta dei rifugi.
Con i numerosi atti di vandalismo degli ultimi anni, lo ritengo una manovra preventiva valida.
L’ambiente è bucolico, uno dei più belli dei rifugi tra Ticino e Mesolcina.
Visto che è presto risaliamo le poche decine di metri verso il Passo di Campell a 2044mt, dove si scende in Val Forcola. Seguendo la fila dei tralicci dell’alta tensione si vede chiaramente dove si trova il Passo della Forcola, confine con l’Italia (Gordona).
Le cime, soprattutto i versanti verso N, sono ben innevati, il paesaggio è davvero stupendo.
Ma non possiamo fermarci troppo, lo Chef sicuramente sarà già in agitazione, quindi di buon passo scendiamo al rifugio basso.
Il camino fuma alla grande e gli aiuti-chef ci raccomandano di sbrigarci, come previsto lo chef è praticamente pronto.
Prima un leggero aperitivo, sottaceti e prosecco, poi il piatto forte : polenta, arrosto e funghi.
Anzi devo modificare l’ordine in funghi,polenta ed arrosto.
Cucinato il giorno prima dalla moglie di Gimmy e scaldato al momento, una delizia del palato.
Le porzioni sono oltre-misura (vedi foto), fortunatamente del Valpolicella aiuta ad ingerire la montagnetta che abbiamo nel piatto.
Non può mancare un boccone di polenta con zola, tanto per riempire quanto è già pieno.
Per finire i dolci: due strudel annaffiati con Brut, poi zibibbo e cantucci, ma non dimentichiamo caffè e sviluppino (maledizione ho lasciato a casa la grappa, oggi era indispensabile, meno male che Paolo ha portato lo sviluppin).
Dopo le pulizie e preso il vaglia per il pagamento dell’uso del rifugio, stiamo ancora una quindicina di minuti fuori al sole, si sta troppo bene.
Prima o poi bisogna scendere e le giornate corte richiedono una partenza anticipata, quindi giù tranquilli ma attenti.
In 1h siamo al parcheggio, chiudiamo così una grande giornata, un felice compleanno a Gimmy, un felice ritorno di Paolo, un ben rivisto a Francesco dopo parecchio tempo.