LA SICUREZZA IN MONTAGNA


La sicurezza in montagna e’ di fondamentale importanza, sottovalutare qualsiasi aspetto, puo’ creare problemi a noi stessi o a chi ci accompagna.

Non credo che riusciremo ad elencare tutti o gran parte dei possibili “pericoli” e le eventuali azioni correttive e/o preventive, ma speriamo almeno di potervi offrire idee e spunti su cui riflettere.

Ci sono poi pericoli e/o rischi oggettivi (ad esempio il morso di un serpente, o un animale che mostra ostilita’).

Vediamo subito i rischi piu’ banali:

  • Abbigliamento inadeguato (ad esempio in presenza di vento freddo in quota, neve, ghiaccio)
  • Strumenti inadeguati (ramponi, picozza, corde se necessarie)
  • Percorsi esposti (ognuno di noi ha le proprie possibilita’ e capacita’, oltre ad una diversa preparazione fisica e tecnica)
  • Cadute, slogature (anche dovute a ghiaccio, neve, …)
  • Situazioni metereologiche

In inverno, e soprattuto per chi pratica sci-alpinismo o escursionismo con le ciaspole, attenzione a valanghe,  slavine, crepacci.
Per la stagione invernale, e se amate un pò di rischi, esistono strumenti specifici per aumentare la sicurezza, come il ricetrasmettitore tipo ARVA (che consente di chiamare aiuto ma anche ricercare un altro ARVA sommerso dalla neve) e bastoncini per la ricerca nella valanghe, oltre che pale portatili. L’uso dell’ ARVA è obbligatorio in Italia per tutte le attività sulla neve “fuori-pista”, sia per lo sci che escursionismo (ciaspole), i  Svizzera al momento è solo consigliato.

Difficile e banale dare raccomandazioni in proposito, soprattutto negli ultimi inverni i telegiornali si sono, purtroppo, riempiti di queste informazioni.

Fate attenzione, la massima attenzione, soprattutto dopo febbraio-marzo (neve inconsistente), sui traversi e pendii ripidi, sui traversi ghiacciati.

Non rischiate inutilmente, informatevi dai bollettini specifici del rischio valanghe, se nel corso dell’ escursione trovate tracce di slavine, evitate quel percorso e modificate il tracciato. Informatevi sempre da chi e’ passato prima di voi ….

Andate sempre accompagnati, oltre alla piacevole compagnia, ci si aiuta sempre in caso di necessita’. Portatevi il telefonino, anche se bisogna premettere che la copertura del segnale sulle vette, o nelle vallate, non sempre e’ garantita.  Se possibile informatevi da chi ci e’ gia’ stato, se esite copertura GSM.

A volte basta spostarsi di alcune centinaia di metri, specie su creste o crinali, per ritrovare il segnale e effettuare una chiamata di soccorso.

La cosa da fare SEMPRE in caso di evidente difficolta’ e’ chiamare i soccorsi !

ITALIA

In ITALIA il numero da chiamare e’ il  118, non sempre  l’intervento e’ gratuito, soprattutto in caso di utilizzo dell’ elisoccorso,  in alcune regioni si paga  un contributo in caso di recupero. Informatevi presso la regione (o Stato estero).

Negli ultimi anni, molte regioni hanno istituito tariffe specifiche per il recupero in elicottero, quindi è opportuno informarsi preventivamente.

Essere socio CAI offre anche il vantaggio di una copertura assicurativa nazionale ed in alcuni trans-nazionale grazie ad accordi specifici con le nazioni confinanti.

Scaricare (se non già fatto) la App GeoResq che, oltre a permettere in presenza di campo/traffico dati una veloce localizzazione, garantisce un migliore allertamento del sistema 118/Soccorso Alpino.

SVIZZERA

In SVIZZERA, si chiama la Rega, per noi italiani il numero da chiamare e’ il +41 333 333 333, per gli svizzeri semplicemente  il 1414

Quando chiamate, mantenete la calma, preparatevi a rispondere alle domande e fornire con precisione la vostra posizione.
Se possedete un GPS (anche integrato nel telefonino), fornite le coordinate.

Essere sostenitori della Rega, con un minimo contributo annuale,  consente di non pagare i costi di intervento, incluso l’ ausilio dell’ elicottero.

La Rega ha realizzato una APP specifica per trasmettere una richiesta di soccorso. L’app Rega permette d’allarmare la centrale operativa della Rega scorrendo il dito e i suoi dati di posizione vengono trasmessi automaticamente. In questo modo, in caso d’emergenza, si risparmia tempo prezioso. L’app gratuita della Rega può essere utilizzata in Svizzera e all’estero. I dati personali memorizzati nell’app Rega sono trasmessi alla Rega per le coordinate e viene stabilito un collegamento telefonico con la centrale operativa. Dopo un colloquio telefonico con la persona che ha dato l’allarme, la Rega avvia le operazioni di soccorso.

Scarica la APP per il tuo dispositivo

RECUPERO IN ELICOTTERO

Nel caso di intervento dell’ elisoccorso, ci sono delle segnalazioni convenzionale quando è possibile il contatto visivo.
La posizione delle braccia a Y indica che abbiamo bisogno di aiuto, un braccio alzato e uno abbassato che non ci serve soccorso.

E’ fondamentale comunicare all’operatore di soccorso quanto segue:

  • Da dove si sta chiamando (specificando all’operatore che ci si trova in montagna o in grotta).
  • Il numero di telefono da cui si sta chiamando; il telefono non deve mai essere abbandonato (se la chiamata dovesse interrompersi è importante che il telefono venga lasciato libero per consentire alla Centrale operativa di richiamare).
  • L’esatta località dove è ubicata l’area da cui si sta chiamando (Comune, Provincia o sicuramente un riferimento importante di ricerca rilevabile sulla cartina).
  • La propria posizione se in possesso di altimetro (opportunamente tarato) o GPS.
  • Indicazioni in merito a cosa è visibile dall’alto (pendio, bosco, cima, rifugio, ecc.).
  • Cosa è successo.
  • Quando è successo.
  • Quante persone sono state coivolte nell’incidente.
  • Le proprie generalità (fondamentali).
  • Le condizioni evidenti della/e persona/e coinvolta/e: difficoltà respiratorie, coscienza, perdita di sangue, traumi visibili, etc..
  • L’esatta posizione del ferito (se seduto, se disteso supino, se disteso prono, se appeso, etc).

E’ indispensabile rispondere in maniera completa alle domande dell’operatore che avvia l’intervento di soccorso e raccoglie dati fondamentali per l’ottimizzazione dell’intervento stesso.

Considerando che l’intervento in Montagna può effettuarsi anche con l’ausilio dell’elicottero, è bene informare l’operatore in merito a:

  • Tempo impiegato a piedi dall’automezzo al luogo dell’evento.
  • Condizioni meteo sul posto.
  • Condizioni del terreno.
  • Presenza di vento.
  • Visibilità sul posto.
  • Presenza nell’area dell’evento di fili a sbalzo, funivie, linee elettriche, etc..

Pericoli Naturali

Oltre a pericoli ed imprevisti dovuti al meteo, al percorso, alle condizioni o piu’ semplicemente alla nostra leggerezza, ci sono pericoli che non possiamo evitare.

Un esempio semplice e’ l’ incontro con animali, che in situazioni particolari (come ad esempio la presenza di cuccioli) possono crearci dei seri problemi.

Anche se e’ bello vedere ed incontrare animali in liberta’, loro non sono sempre felici di incontrarci ….

Fotografateli, gustatevi la loro presenza ad una distanza di sicurezza.

Un discorso a parte va fatto per i serpenti e le vipere. Non siamo tecnicamente cosi’ preparati per dare consigli in merito, quindi vi indichiamo dove trovare informazioni tecniche e mediche.

L’ unico consiglio, anche se ovvio,  e’ di non farsi prendere da paura o peggio panico.

E’  importante sapere riconoscere i serpenti dalle vipere, distinguere i tratti che li differenziano e gli abitat, che aiutano a capirne le abitudini e ad evitare spiacevoli incontri.

Vi invito a visitare questo sito serpenti-del-ticino (sito di Grégoire Meier, che ringraziamo) , ricchissimo di informazioni scientifiche e tecniche, ed anche di foto illustrative.

Per quanto riguarda il comportamento in caso di morso, ci sono vecchie credenze e comportamenti che forse meglio conoscere e rivedere.

Lo stesso sito riporta un’ accurata descrizione degli atteggiamenti e comportamenti da intraprendere nel caso ….

Speriamo non serva proprio a nessuno, ma la conoscenza ed il rispetto aiuta a convivere con tutti gli altri (e veri) abitanti della Montagna.

La neve

L’ inverno offre panorami ed atmosfere uniche.
La neve che copre montagne, pendii, creste e boschi, rende tutto più magico, con tanta voglia di scoprire.
Ma i pericoli sono molto meno visibili, serve più attenzione, ma anche maggiore conoscenza del territorio, dell’ esposizione e altri dettagli che ci consentono di valutare meglio i rischi che possiamoe non possiamo correre.

I rischi principali di chi pratica escursionismo in inverno sono certamente:

  • rischi meteoreologici (vento e bufere)
  • mancanza di abbigliamento e strumenti adeguati (ramponi, picozza, corde, abbigliamento specifico per il freddo, occhiali per il riflesso, ecc)
  • rischi ambientali (slavine e crepacci)


Per le slavine possiamo condividere le comunque poche conoscenze che abbiamo, invitando tutti a cercare più qualificate informazioni in rete, e soprattutto di evitare di correre inutili rischi.

Per i crepacci, sono il rischio più grande di chi affronta attraversamenti di ghiacciai, e questo manca ancora nella nostra esperienza.
Approfondimento solo rimandato.

Le valanghe

La valanga o slavina, è un fenomeno del tutto naturale che si verifica quando una massa di neve e/o ghiaccio si stacca da un pendio, si mette in moto precipitando verso valle.
La discesa può essere più o meno rovinosa, se le dimensioni e la velocità diventano importanti, può travolgere qualsiasi cosa incontri nel percorso, dalle persone ai boschi fino a case e paesi.

Ma quando accadono ?
Per semplificare il discorso, accade quando si verificano le condizioni ambientali necessarie, ma non solo purtroppo. Abbiamo imparato ascoltando i telegiornali, che spesso manovre azzardate di sci-alpinisti o escursionisti possono accellerare le condizioni di “rottura” e provocare una valanga, che spesso trova tra le vittime le stesse che la hanno causata.
Le valanghe sono prevedibili ?
SI, si possono prevedere, misurare e quantificare le condizioni ambientali in cui più frequentemente accadono le valanghe. Molte regioni/enti/comunità offrono un servizio di informazione in tempo reale sul pericolo valanghe.
I bollettini valanghe riportano molte informazioni, quella che interessa immediatamente è il livello di pericolo da 1 a 5 (il massimo).
Ma non è sufficiente, bisogna leggere anche le condizioni del manto nevoso, ed infine bisogna sapere che le informazioni sono generiche per la zona, quindi la valutazione sul posto è indispensabile.
Per la valutazione è necessaria esperienza certo, ma anche un minimo di preparazione teorica, che consente di capire dall’ ambiente, dal colore della neve, da molti piccoli dettagli se si può attraversare tranquilli un pendio o un traverso.
Inutile dire che in caso di dubbio … meglio tornare indietro !

Qualche informazione utile trovata in rete:
Libretto “Le Valanghe” a cura dell’ AINEVA

Libretto “La Metereologia Alpina” a cura dell’ AINEVA
Libretto “I Bollettini valanghe AINEVA-  Guida all’ interpretazione” a cura dell’ AINEVA

Approfondimenti:
Guida all’ utilizzo dei bollettini nivo-metereologici AINEVA
Scala Europea del pericolo valanghe
Glossario dei termini usati nei bollettini

I Bollettini delle Valanghe
I bollettini delle valanghe sono sempre disponibili in internet e nelle varie località sciistiche, la classificazione europea è indicata qui sotto.

Scala europea del pericolo valanghe

Scala
Pericolo

Stabilità
manto nevoso

Probabilità
di distacco

Vie di comunicazione

Vie di comunicazione

5
Molto
Forte
Il manto nevoso è in generale debolmente consolidato e per
lo più instabile.
Sono da aspettarsi molte
grandi valanghe spontanee, anche su terreno moderatamente ripido.
Minaccia acuta. Estesi provvedimenti di sicurezza.Condizioni molto sfavorevoli. Rinuncia raccomandata.
4
Forte
Il manto nevoso è debolmente consolidato sulla maggior parte dei pendii ripidi.Il distacco è probabile già con debole sovraccarico 2 su molti pendii ripidi. In alcune situazioni sono da aspettarsi molte valanghe spontanee di media grandezza, e talvolta anche grandi valanghe.Buona parte delle zone esposte sono minacciate. In queste zone sono raccomandati dei provvedimenti di sicurezza.Condizioni sfavorevoli. È necessaria molta esperienza nel giudicare la situazione sul fronte valanghe. Limitarsi a zone moderatamente ripide / attenzione anche alle zone di deposito delle valanga.
3
Marcato
Il manto nevoso presenta un consolidamento su molti  pendii ripidi  da moderato a debole.Il distacco è possibile con un debole sovraccarico  soprattutto sui pendii ripidi indicati. In alcune situazioni sono possibili alcuni valanghe spontanee di media grandezza e in singoli casi anche grandi valanghe.Singole zone esposte sono minacciate. In queste zone sono raccomandati a seconda delle circostanze provvedimenti di sicurezza.Condizioni in parte sfavorevoli. È necessaria esperienza nel giudicare la situazione sul fronte valanghe. Pendii ripidi di quota ed esposizioni indicate sono da evitare il più possibile.
2
Moderato
Il manto nevoso è moderatamente consolidato su alcuni pendii ripidi , per il resto è ben consolidato.Il distacco è possibile soprattutto con un forte sovraccarico sui pendii ripidi indicati. Non sono da aspettarsi grandi valanghe spontanee.Minaccia da parte di valanghe spontanee poco probabile.Condizioni in buona parte favorevoli. Prudente scelta dell'itinerario, soprattutto sui pendii ripidi di quota e delle esposizioni indicate.
1
Debole
 Il manto nevoso è in generale ben consolidato e stabile.Il distacco è generalmente possibile soltanto con un forte sovraccarico su pochissimi pendii ripidi estremi. Sono possibili solo scaricamenti e piccole valanghe spontanee.Nessuna minacciaCondizioni in generale sicure.

Oltre alle informazioni classiche, bisogna considerare le condizioni di sovraccarico:

 forte    (ad es. gruppo compatto di sciatori, mezzo battipista, uso di esplosivo).
 debole (ad. es. singolo sciatore, escursionista senza sci).                                 

L’ ARVA

L’ ARVA (Apparecchio di Ricerca dei Travolti in Valanga) è un dispositivo che permette di ritrovare/localizzare più velocemente chi rimane sepolto sotto una valanga e potenzialmente salvargli la vita, considerando che le prime decine di minuti sono fondamentali per il recupero.

Per i dettagli sulle modalità di utilizzo, consiglio una veloce ricerca in internet, il CAI o le equivalenti organizzazioni elvetiche (CAS, UTOE) tengono corsi specifici sia per la ricerca ed il salvataggio con questo strumento, che come avrete ben capito serve sia per localizzare una persona sepolta, che per essere localizzati se capita a noi di essere travolti da una valanga.

Solo come esempio potete leggere questa guida del CAI di Valmadrera LC.

In Italia esistono varie leggi sull’uso e gli obblighi di utilizzo, inoltre le singole regioni (e comuni)  hanno emanato regole proprie locali.

La legge nazionale dice (articolo 17, comma 2, della legge del 24 dicembre 2003, n. 363 (Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo)):

I soggetti che praticano lo sci-alpinismo devono munirsi, laddove, per le condizioni climatiche e della neve, sussistano evidenti rischi di valanghe, di appositi sistemi elettronici per garantire un idoneo intervento di soccorso

E’ una normativa generica, e per questo lascia nelle mani delle regioni la libertà di stabilire ulteriori regole e prescrizioni, oltre all’ammontare delle possibili sanzioni.

La legge citata parla di sci-alpinismo, e non fa riferimento di chi in montagna ci va con le ciaspole, e questo è un argomento molto controverso, tale che alcune regioni hanno legiferato specificando l’uso delle racchette da neve.

Alcuni esempi:

Norme ARVA in Friuli Venezia Giulia

Per i soggetti che praticano lo sci alpinismo e la camminata con racchette da neve, i gestori delle aree sciabili promuovono, anche con la stipula di convenzioni con i soggetti noleggiatori, l’utilizzo di appositi sistemi elettronici per il ritrovamento dei dispersi, anche attraverso la messa a disposizione gratuita dei medesimi sistemi.

Norme per l’ARVA in Veneto

rispettare le regole di condotta previste dagli articoli da 8 a 17 della legge n. 363/2003, nonché quelle emanate dalla Federazione internazionale sci e le ulteriori prescrizioni determinate dalla Giunta regionale ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera d).

Leggi ARVA Lombardia

Gli utenti delle superfici innevate diverse dalle aree sciabili attrezzate che praticano sport sulla neve devono rispettare le regole di comportamento di cui al comma 2, in quanto applicabili. Gli sciatori fuori pista, gli escursionisti d’alta quota e gli sci-alpinisti devono inoltre munirsi di appositi attrezzi e sistemi elettronici per consentire un più facile tracciamento e il conseguente intervento di soccorso.

Quindi nella nostra regione, se sei uno sci-alpinista ma anche un escursionista in alta quota (?) e vai in ambienti diversi dalle piste da sci, devi avere l’ARVA con te.

Normative per l’ARVA in Piemonte

I soggetti che praticano lo sci alpinismo, lo sci fuori pista e le attività escursionistiche, in ambienti innevati, anche mediante le racchette da neve, al di fuori delle piste e aree, come definite all’articolo 4, comma 2, lettere a), b), c), d), e) e g), di eventuali percorsi individuati e segnalati dai comuni, lo fanno a proprio rischio e pericolo. I medesimi soggetti sono tenuti ad attenersi scrupolosamente alle informazioni che vengono diffuse da enti pubblici o da altri soggetti autorizzati a fornirle ufficialmente, relativamente ai rischi legati allo svolgimento di tale attività e a munirsi laddove, per condizioni climatiche e della neve, sussistono evidenti rischi di valanghe, di appositi sistemi elettronici di segnalazione e ricerca, pala, sonda da neve per garantire un idoneo intervento di soccorso.

Leggi ARVA Val D’Aosta

I soggetti che praticano lo sci-alpinismo devono sempre munirsi di appositi sistemi elettronici per garantire un idoneo e tempestivo intervento di soccorso

Nessuna intenzione di commentare questa piccola giungla di regole, spesso mal specificate e che si prestano a diverse interpretazioni, la cosa più importante da sottolineare è che avere l’ARVA addosso non basta, bisogna saperlo usare ed usare correttamente, sia per la ricerca che per la segnalazione.

Averlo e non saperlo utilizzare, oppure non portando anche la pala e la sonda, lo rendono poco o completamente inefficace.

Fondamentale è essere ben informati riguardo ai rischi specifici nella zona, all’esposizione, alla ricorrenza di eventi di questo tipo, alla quantità di neve caduta nei periodi precedenti.

Non si riconosce facilmente dove potrà avvenire una valanga, ma è facile riconoscere dei piccoli segnali se si osserva bene e se ci si informa preventivamente.

ARVA PiaceFoto © CAI Treviso

Cani da protezione delle greggi

A volte, e questo capita molto spesso, i sentieri incrociano o passano attraverso i pascoli montani.

Quando si entra in un pascolo bisogna prestare particolare attenzione agli animali (bovini, ovini o cani pastore) ed al loro comportamento.

Il ritorno di grandi predatori come il lupo, l’orso e la lince ha obbligato gli alpeggiatori a prendere delle ulteriori misure di protezione per le greggi.

Tra queste misure preventive, l’utilizzo  di cani da pastore è molto utilizzata. I cani pastore normalmente sono piuttosto imponenti e si comportano con molta diffidenza con gli sconosciuti, quindi anche con noi escursionisti.

In Italia alcune regioni e comunità montate hanno preparato cartelloni lungo i sentieri escursionistici  per avvisare le persone a piedi o in bicicletta che indicano di prestare attenzione e come comportarsi (esempio qui sotto).

Mi Piace

La vicina Svizzera ha preparato un documento che spiega in dettaglio come comportarsi quando si incontra un cane pastore, è capitato a qualcuno che il pastore gli ha consegnato una carta con illustrati i comportamenti da tenere.

In generale il consiglio principale è quello di evitare di portare il proprio cane se si è certi di attraversare dei pascoli con animali, e soprattutto di mantenere la calma, spesso questi cani si mostrano molto agressivi, tenete vicino a voi i bastoncini da cammino e non tentate reazioni ostili.

Fate riferimento a questi documenti: