23 Giugno 2013 festeggiamenti per il compleanno di Paolo, siamo in 6, evito elenco nomi tanto ormai li conoscete tutti, guardate le foto e ci riconoscerete senza problemi….
La destinazione odierna e’ la Val de la Forcola, una lunga vallata che parte all’ incirca da Soazza (piu’ precisamente da Druna 575mt) e che sale in direzione E-SE verso l’ Italia, alla Forcola e scende nella valle con lo stesso nome nel comune di Menarola / Foppo, poco a sud di Chiavenna, il dislivello per chi parte da 1300mt in Val Montogn, salire nella Val de Campel, Passo di Campel Alt, discesa all’ Alp de Quarnei in Val de la Forcola e risalita verso un poco conosciuto laghetto.
Tratto dal commento di Giorgio su Hikr, un aspetto tecnico da tenere in considerazione e riguarda l’ accesso al punto di partenza :
una piccola parentesi, la strada in questione e’ chiusa al traffico, bisogna munirsi di permesso giornaliero, rilasciato dalla cancelleria di Lostallo, a titolo gratuito e udite-udite anche via email ! Ringraziamo la Cancelleria di Lostallo della cortesia e tempi di risposta … veramente da Svizzera.
Dopo questa lunga premessa torniamo a noi, partiamo a camminare alle 08:40, il sentiero e’ marcato e attrezzato con ponti e gradini in sasso, qualche passaggio su cengette rocciose esposte, sono ormai le 10.00 quando arriviamo al primo rifugio, siamo a Campel Bass 1720mt, sosta quasi d’obbligo di circa 10 minuti e poi via si riparte, quasi subito riprende la salita che si fa dura e ripida.
Arriviamo ad un altro rifugio veramente bello: Campel Alt, e’ ben sistemato, ed e’ in una posizione spettacolare, inutile dirlo anche qui una breve sosta, foto poi si parte nuovamente, in breve siamo al Passo di Campel, sovrastato dalla bella torre del Piz de Campel 2376mt (verso O), e dalla vista sulla magnifica Valle della Forcola, con il Piz Campanin 2591mt, Pizzo della Forcola 2675, il passo della Forcola 2226mt tutti ancora abbondantemente innevati.
Da qui il gioco si fa duro ci si presenta davanti una ripida discesa, oltre 300mt da perdere, fino all’ Alpe di Quarnei, dove arriviamo alle 11:40, il pensiero di tutti e’ rivolto al ritorno….da morire …., ma nel frattempo il cielo si e’ completamente coperto di nuvole nere e scure, inizia a piovere leggermente, abbiamo davanti a noi 340mt di ripida salita per arrivare al laghetto, con una bella giornata non ci sarebbero discussioni, si puo’ tornare tardi e festeggiare il compleanno di Paolo al laghetto, ma con queste nuvole minacciose …il tempo passa non ci decidiamo, alcuni vorrebbero proseguire altri tornare, l’idea di prendere acqua con ancora un tratto molto lungo ed impegnativo da percorrere non li entusiasma.
Letteralmente la parola greca ἐνθουσιασμός (enthousiasmos) deriva dal verbo ἐνϑουσιάζω, essere ispirato, contenente il lemma ἔνϑεος, composto di ἐν, in, e ϑεός, dio, il dio dentro.Per i greci l’entusiasta (ενθουσιώδεις) era colui che era in uno stato di esaltazione per la possessione divina (ἔνϑεος),
Decidiamo per tentare il laghetto, breve tratto di sentiero verso la Forcola poi deviamo verso il torrente, sentiero senza segnali per il lago, ma giunti al torrente ci aspetta un’ amara sorpresa … le acque sono impetuose, cariche della neve che si sta sciogliendo e non troviamo un passaggio, ci dividiamo in tre gruppi in ogni direzione per trovare un guado, ma nulla da fare….La soluzione ci sarebbe, togliere calze e scarponi ed attraversare le fresche acque, ma nel frattempo sono le 12:15, quattro conti sui tempi di salita, pranzo e festeggiamenti, ritorno … mazzata dei 300mt a panza piena … cielo sempre piu’ nero ….
Grande dispiacere, ma e’ saggio rinunciare, quindi torniamo all’ Alpe de Quarnei, ed iniziamo a risalire quei maledetti 300mt. erano ripidi a scendere, sono maledettamente ripidi a salire, alla fine siamo tutti di ritorno al rifugio Campel Alt sono le 13.00 am. ci accomodiamo all’ interno, e ci prepariamo a pranzare e festeggiare.
Restiamo parecchio all’interno del rifugio, tra torte, spumante, scherzi, battute, riposino e pulizie, tiriamo fino alle 15:00, foto ricordo e via … sperando di non prendere troppa acqua, nel frattempo infatti il cielo e’ diventato nero ma nero di brutto, inizia a piovere leggermente ma capiamo che ne arrivera’ tanta………proseguiamo molto veloci, i tuoni sempre vicini e la pioggia in aumento, alle 16:40 siamo al parcheggio, bagnati fradici ma contenti di aver almeno evitato il temporale, cambio di indumenti zuppi fradici e alle 17.00 tutti in auto per fare ritorno alla maison,.
Giungiamo all’ altezza della diga in Val d’Arbora sentiamo delle grida, chi mai puo’ essere fuori con tutta questa pioggia? Forse abbiamo sentito male … facciamo qualche metro e ancora delle grida, due escursionisti di Zurigo ci chiedono aiuto, hanno trovato il sentiero che scende a Lostallo chiuso sbarrato noi siamo gia’ in sei, poi gli zaini e gli scarponi … ma non possiamo lasciarli qui sotto una pioggia battente! Sperando che la Gendarmeria non legga questo, ma apriamo il portellone ed inginocchiati sul bagagliaio scendiamo quei maledetti 15Km (dalla diga alla cantonale in basso), molto lentamente.
Li accompagniamo a Lostallo alla fermata del postale e non smettevano di ringraziarci, noi abbiamo vinto un terno all’ otto rinunciano a proseguire … ma anche loro hanno vinto la lotteria trovandoci sul loro percorso, certo se invece solo dei ringraziamenti ci avessero lasciato anche dei bei franchitt sarebbe stato meglio, ma non lamentiamoci poi dovevamo dividerci in 6 i danee’….. (ovviamente e’ una battutaccia …)
Sono milioni quelli che desiderano l’immortalita’, e poi non sanno che fare la domenica pomeriggio se piove.
Susan Ertz, Anger in the Sky, 1943
Un acquazzone impartisce i suoi insegnamenti. Se la pioggia vi sorprende a meta’ strada, e camminate piu’ in fretta per trovare un riparo, nel passare sotto alle grondaie o nei punti scoperti vi bagnerete ugualmente. Se invece ammettete sin dall’inizio la possibilita’ di bagnarvi, non vi darete pena, pur bagnandovi lo stesso. La stessa disposizione d’animo, per analogia, vale in altre occasioni.
Yamamoto Tsunetomo, Hagakure, 1709/16