MAMMIFERI CARNIVORI

VOLPE
Nome scentifico : vulpes vulpes

La lunghezza del corpo di un adulto varia dai 65 agli 80 cm, quella della coda dai 35 ai 50 cm, mentre l`altezza alla spalla non supera i 40 cm. Il peso di un individuo adulto si aggira sui 6 kg nei maschi e sui 5 kg nelle femmine.
E’ un piccolo predatore dall’ inconfondibile colorazione rossiccio nocciola o bruno grigiastro sulla parte dorsale mentre il ventre e’ bianco .La sua dieta e’ a base di carne , piccoli roditori, uccelli, lepri, piccoli di capriolo, ma non disdegna uova e frutti di bosco. E’ distribuita dalla pianura alla montagna e si avvicina anche alle case per ricercare cibo. Vive e si ripara in tane scavate nel terreno, oppure occupa quelle scavate dal tasso.
E’ stata veicolante di malattie importanti quali la rogna e anche la rabbia, che puo’ trasmettere alle sue prede e quindi dare il via a vere e proprie epidemie. E’ quindi controllata numericamente in ambito venatorio per non divenire un pericolo imporatnte.
La sua attivita’ e’ prevalentemente notturna, ma durante l’allevamento dei cuccioli e’ possibile incontrarla nelle ore diurne, oppure scoprire le sue orme sulla neve ,facilmente riconoscibili in quanto perfettamente allineate una in fila all’altra

LUPO
Nome scientifico  canis lupus


Raggiunge un peso massimo tra i 25 e 45 kg e una lunghezza tra i 100 e 140  cm.
Il maschio e’ piu’ grosso della femmina.
La colorazione del mantello e’ un grigio con delle sfumature nerastre sul collo e marroni sul resto del corpo. Questo predatore, una volta presente solo in Abruzzo e in Francia, e’ ora distribuito su tutto l’appennino (si parla di una popolazione di 600 esemplari in aumento) e ci sono stati avvistamenti anche sulle nostre alpi tra il Piemonte e la Lombardia , con foto che ne testimoniano la  presenza soprattutto in zone dove sono anche presenti  i mufloni.
Sicuramente quest’ultima e’ la specie che preferisce cacciare, ma in alternativa puo’ attaccare caprioli, cervi, piccoli di cinghiali .
Caccia  durante la notte in branco, e in questo modo le probabilita’ di successo sono molto elevate.
Nonostante quanto detto non credo sara’ facile avvistare un branco di lupi dalle nostre parti soprattutto perche’ e’ un animale molto sospettoso, ed  ha sicuramente paura dell’uomo.

LINCE
Nome scientifico  lynx lynx

Felino presente in Europa ed Asia col nome di Lince euroasiatica. Esistono altre sottospecie chiamate lynx canadensis  e lynx rufus (bobcat) appartenenti al continente Nord Americano, oltre alla lince pardina (lynx pardinus) che vive unicamente nella penisola iberica in serio pericolo di estinzione. Esiste anche un lontano parente africano chiamato Caracal (felis caracal) che per iI tratti somatici e le abitudini ricorda molto la lince. La lince euroasiatica e’ la piu’ grossa di tutte le linci con una lunghezza massima  di circa 110cm e una coda di circa 20cm. puo’ raggiungere un peso di 20/25 kg. Il maschio e’ solitamente piu’ grosso della femmina. La colorazione del pelo varia dal rosso-brunastro con macchie scure, fino al grigiastro, con macchie meno accentuate. Grazie al suo mantello maculato la lince risulta ben mimetizzata nell’ambiente in cui vive. Caratteristici sono i ciuffi di pelo nero sulle punte delle orecchie. E’ un predatore solitario che necessita di grandi aree di caccia nelle zone montuose, soprattutto nelle foreste dove riesce maggiormente a mimetizzarsi. La sua tecnica di predazione e’ prevalentemente notturna facendo agguati alle sue vittime. Nel caso l’animale predato riuscisse a fuggire, la lince non lo rincorre, bensi’ riprova con una nuova ricerca; questo e’ il motivo per cui ha bisogno di grandi spazi di caccia. Le prede preferite sono in prevalenza i caprioli, seguiti dai camosci, piccoli di stambecco, ma anche roditori quali lepri, marmotte ed anche uccelli. E’ sicuramente difficile incontrare questo felino in quanto la sua presenza e’ numericamente molto limitata, inoltre si muove soprattutto al tramonto e di notte. E’ una specie protetta in ambito venatorio e, visto il richio estinzione, e’ elencata anche nella convenzione di Washington insieme a tutte le specie minacciate di estinzione.

GATTO SELVATICO
Nome scientifico  felis silvestris

Felino che puo’ raggiungere una lunghezza di 68cm, la coda puo’ arrivare a 35cm. Puo’ raggiungere un peso di 5.5kg. E’ molto simile al gatto domestico, ma ci sono alcuni particolari che lo differenziano, tra I più evidenti ricordiamo il muso piuttosto tondeggiante, orecchie ben sviluppate, la coda termina ad anelli neri e la punta nera, mentre il mantello e’ di colore grigio bruno. E’ specie diffusa in Europa meridionale, a Nord fino ai Tatra ed ai Carpazi, in Scozia, in Africa e nell’Asia occidentale. In Italia la sua distribuzione comprende le Alpi liguri al confine con la Francia, Alpi carniche al confine con la Slovenia, la dorsale appenninica fino alla Calabria, Sicilia e Sardegna. Va sottolineato il fatto che in Sardegna la specie presente e’ il felis silvestris lybica, che fra l’altro e’ la specie che popola il continente africano. Quest’ultima specie e’ la progenitrice dei nostri gatti domestici, in quanto e’ una specie piu’ domestica, e ai tempi gia’ addomensticata dagli antichi egizi. Il gatto selvatico europeo vive nei boschi, sia di pianura che in montagna, la sua dieta e’ carnivora, cacciando topi, lepri, uccelli, rettili ed insetti. E’ un animale molto schivo, caccia di notte e si ripara in buche nei tronchi d’ albero o in tane di altri animali. Per le sue abitudini e’ molto difficile avvistarne o incontrarne  durante le nostre passeggiate. La sua popolazione e’ piuttosto  esigua,  per questo e’ protetto in ambito venatorio ed e’ tutelato da speciali normative quali la convenzione di Washington per le specie in via di estinzione.

ORSO  BRUNO
Nome scientifico  ursus arctos


L’ orso Bruno che vive in Italia puo’ raggiungere una lunghezza di circa 200cm, la coda e’ circa 10cm ed un peso di circa 300kg. Il suo mantello e’ di colore bruno scuro o chiaro a seconda della genetica degli individui. E’ un plantigrado , cioe’ appoggia tutta la pianta del piede. Per le sue caratteristiche possiamo dire che e’ il mammifero piu’ grande che vive sul nostro territorio, seguito dal cervo. Esistono diverse sottospecie di Orso Bruno, suddivise in base alle zone di appartenenza (sono circa 90). Vive nel continente Nord americano e nel continente euroasiatico;  fra le specie piu’ conosciute ricordiamo l’Orso marsicano (ursus arctos marsicanus) che vive nel parco nazionale d’Abruzzo, con un numero limitato di individui, l’Orso Kodiak (ursus arctos middendoffi) che vive sull’omonima isola Alascana e l’Orso Bruno della Kamchatka (ursus arctos beringianus)  che vive sulle coste Russe del Pacifico. Questi ultimi possono raggiungere lunghezze di 350cm ed un peso che raggiunge i 700kg, dovuto alla dieta ricca di proteine ricavate dalla cattura dei salmoni. Nel nostro paese lo troviamo  nel parco dell’ Adamello e del Brenta, questo dopo la reintroduzione nei primi anni 90 di alcune coppie che hanno subito trovato un ambiente favorevole. In passato e’ sempre esistito sulle nostre montagne, infatti sono stati ritrovati dei resti risalenti a circa 10000 anni fa di  Ursus spelaeus o orso delle caverne, un progenitore dell’attuale orso bruno (estinto per cause sconosciute) , con dimensioni simili all’orso Kodiak. I principali luoghi di questi ritrovamenti, sono Il Buco del piombo (vicino a Erba – CO) , la Grotta dell’orso ( sul versante italiano del monte Generoso), le Grotte di Toirano in Liguria e le grotte carsiche del Monte Fenera in Piemonte. L’orso Bruno vive fino ai limiti dei boschi in montagna, si ripara in anfratti delle rocce, va in letargo durante l’inverno e la sua dieta e’ onnivora (frutta semi piccoli o grandi mammiferi pesci anfibi. Purtroppo puo’ cercare il cibo vicino a insediamenti umani, ed in questi casi si possono creare problemi di sicurezza. E’ un animale solitario si muove acnhe durante il giorno,ma soprattutto di notte. Non e’ certamente facile da incontrare, visto l’esiguo numero di individui sul nostro territorio e la sua riservatezza. E’ una specie protetta in ambito venatorio e, visto il richio estinzione, e’ elencata anche nella convenzione di Washington insieme a tutte le specie minacciate di estinzione.