Un’ altra giornata di sole, e vaiiiiii
Con un meteo cosi’ si deve puntare ad una cima, decidiamo di tornare dopo anni a far visita al Pizzo Rossetto, troppo semplice per l’estate, ma sicuramente di soddisfazione per una bella ciaspolata.n
Parcheggiamo a Piera, nell’ ultimo posto “regolare” disponibile, al ritorno ci saranno auto parcheggiate ovunque.
Ciaspole nello zaino, neve scarsa e molto ghiaccio. Seguiamo la strada facendo molta attenzione al ghiaccio, fino ad Anveuda, dove finalmente veniamo baciati dal sole, e qui calziamo le ciaspole.
Proseguiamo larghi sul Piano di Leigra fino alla palina per il Passo di Cantonill.
Ricordo bene, circa 250mt di dislivello ma belli ripidi per salire al passo, qui ci ricompattiamo, e come sempre ultimo vengo superato (e abbondantemente) da due escursionisti che ritrovero’ in cima.
Dal passo seguiamo tracce di ciaspolatori, quindi non facciamo il percorso invernate lungo la valletta piu’ in basso, verso Anveuda, ma il sentiero estivo che sale la cresta O del Rossetto.
Zigzagando tra i larici prediamo quota per poi traversare sotto l’anticima, quindi senza salirla.
In questo traverso un tratto ripido e scivoloso perche’ ghiacciato appena sotto la superficie, con un po’ di attenzione e qualcuno con aiuto “posteriore” lo superiamo.
La cima e’ a portata visiva si prosegue in un valloncello che aggira la cima portandosi sotto la cresta SE.
Sento parlare i miei compagni, in cima una bella croce di legno e spostato di pochi metri un ometto di sassi.
Panorama stupendo, a picco sopra Olivone e vista spaziale verso tutta la valle di Blenio, verso il Luzzone, la Greina, Garina, Scopi e le vette di confine con la Leventina, dal Matro al Molare, al Pizzo del Sole.
Davvero un balcone su un oceano imbancato.
Una ventina di minuti di sosta, e’ presto per pranzare e ogni tanto arrivano folate di aria gelida.
La discesa e’ stupenda, non seguiamo il costone, ma prendiamo un valloncello con neve soffice e vicino al bosco (per sicurezza) e ci divertiamo come bambini a scendere anche sul ripido ma sicuri per la neve portante.
Arriviamo sotto il passo di Cantonill in un attimo, e qui una bella sorpresa, sul costone che sale sulla lunghissima cresta che porta al Pizzo di Cadreigh un bel numero di camosci che salgono e saltano per evitare un cornicione.
Incollati a guardare questo spettacolo, qualche foto ne rende merito.
Scendiamo velocissimi ad Anveuda (ovvio e’ discesa), e qui sotto il tetto di una baita prendiamo posizione per pranzare.
Siamo al sole e fa perfino caldo, unica attenzione alla neve che il tetto sta scaricando abbondante.
Panini, ma anche panettone e frutta secca, per finire con caffe’ e grappa.
Dopo ben oltre un’ora di sosta, di nuovo ciaspole ai piedi per il ritorno.
Piccola variante dopo Marzanei, ci incuriosisce l’indicazione “Antico sentiero per Piera”, e’ un invito cosi’ alettante …
Bel sentiero che scendendo di quota ci costringe a togliere le racchette per neve mancante nei tratti di bosco piu’ coperti, e dopo aver guadato un ruscello sbuchiamo alle spalle delle prime baite a Q1435, ricollegandoci alla strada che da Piera porta a Dotra. Da qui all’auto e’ semplice ma sempre con attenzione per il ghiaccio, e per le motoslitte che passano numerose.