Uscita infrasettimanale dopo due giorni di intensa pioggia, cosa che condiziona sempre la scelta della meta.
Evitando roccia e catene ed anche erba alta e neve, la scelta ricade su sentieri principalmente boschivi e cime larghe.
Propongo agli amici il Monte Croce di Muggio, per me è la quarta volta, ma riesco a progettare un giretto simpatico con la salita dal lato Est che ancora mi manca.
L’idea era di parcheggiare ad Indovero, un piccolo paese lungo la strada che sale all’Alpe Giumello, ma il parcheggio e le strade adiacenti sono inagibili per lavori asfaltatura, quindi risaliamo in auto verso Narro e parcheggiamo alla chiesetta di San Martino, allungheremo un pò l’andata ma accorciamo il ritorno.
Ridiscesi ad Indovero seguiamo la via Pomalecchio (all’inizio della via c’è il parcheggio dove pensavamo di lasciare le auto), prima asfaltata fino alla chiesetta della Madonna di Pomalecchio poi prosegue cementata o sterrata.
La strada sale solcemente deserta e piacevole, passiamo da alcune baite per sbucare all’aperto a Somadino all’Alpe Intelco, sole e cielo azzurro e panorami aperti verso la Val Varrone.
Proseguiamo sempre sulla strada, indicazioni per Alpe Ortighera, in gran parte all’aperto con la magnifica vista sul Legnone, Legnoncino e la catena orobica.
Arriviamo all’Alpe Ortighera, che si trova sopra la strada, qui dobbiamo decidere se fare il percorso più breve e diretto per l’Alpe Giumello o seguire la ASP (strada Agro-Silvo-Pastorale). Nella direzione della ASP viene indicato “Faggi Secolari” e visto che siamo in anticipo decidiamo per la via più lunga.
Entriamo in una bellissima faggeta e sul lato destro si trovano faggi di enormi dimensioni, poi la strada inizia a salire con qualche tornante ma sempre senza strappi, per uscire all’aperto nei prati dell’Alpe Sosta Chiaretto, che si raggiunge abbandonando la strada che prosegue per l’Alpe Giumello ed il parcheggio seguendo a destra per la grande baita dell’alpeggio.
Qui facciamo sosta dopo ben 7km di cammino, il posto è vermanete panoramico verso la Val Varrone e la Valsassina, ma si vede bene anche la lunga e bella dorsale che porta alla Croce di Muggio.
Dopo la sosta ci mettiamo in cammino, avviso gli amici che non ci sono stati che ci sono due bei strappi di salita, in totale sono 180mt di dislivello ma soprattuto il tratto sotto la cima è bello ripido.
Procediamo in fila indiana, i più veloci avanti ed io sempre e solitamente ultimo.
Il secondo strappo sotto la vetta è proprio in piedi ed anche i più allenati faticano, ma è breve e alle 11:00 siamo tutti in vetta.

La vetta è molto panoramica su gran parte del lago di Como, sia verso il basso che l’alto lago, si vede bene anche la piana di Porlezza ed il lago di Lugano, tutte le cime, soprattutto quelle imbiancate dell’alto lago sia la sponda comasca che quella lecchese.
Il meteo si mantiene buono ma iniziano a vedersi nuvole che sopraggiungono.
Dopo tante foto ed il volo con il drone scendiamo sulla dorsale O, dove generalmente sale il sentiero facile dal parcheggio di Giumello.
Scendiamo alla bocchetta e deviamo a sinistra verso Giumello, giunti poco sotto la pineta vedendo che è ancora presta decidiamo di andare a visitare la panchina gigante all’Alpe Chiaro, quindi discesa alla chiesetta e deviamo su sterrata all’alpe Chiaro proseguendo poi ini direzione della evidente panchina gigante.
Troviamo la panchina occupata, non abbiamo il piacere di salirci perchè, anche un poco maleducatamente, una famiglia di stranieri vedendoci arrivare e salita velocemente ad occuparla, noi volevamo solo provare l’ebrezza di sederci per poco, ma va beh sarà per un’altra volta.

Dalla panchina camminiamo in piano fino alla Capanna Vittoria dove abbiamo prenotato per pranzo.
Dopo pasto e relax prendiamo il sentiero sotto la Capanna in direzione di Narro, incrociamo un paio di volte la strada asfaltata ma solo per brevi tratti per poi riprendere i tagli su sentiero.
Passiamo dal bel borgo di Monte Basso e da qui scendiamo a Narro dove ci fermaimo per una pausa in un’area con panche in legno.
Ultimo tratto su asfalto verso Indovero dove ritroviamo le nostre auto sotto la chiesetta di San Martino.
Un bel giro ad anello, piacevole e panoramico soprattutto sulle creste ed in vetta, oltre alla panchina gigante veramente panoramica.