CAMOGHE’ 2356mt PIZZO TOM 2361mt e PIAN ALTO 2240mt
Escursione nella zona del Ritom, ma su sentieri che non abbiamo mai percorso.
Da molto tempo avevamo in programma il Camoghè (quello del Ritom), come da tempo volevo vedere il percorso verso Pian Alto, magari per una ciaspolata (non dal lato di salita estivo).
Vista una recente escursione dell’amico Marcello, e constatato che la neve era sparita, ho programmato un giretto che ci consente di salire tre cime mai fatte ed anche di fare un tratto del sentiero che risale la Val Canaria verso la capanna Cadlimo.
Con l’idea dell’anello, parcheggiamo in un posto insolito, sulla strada che sale al lago Ritom, ma prima dell’arrivo della funicolare di Piora, all’altezza della sterrata che sale ad Orlascio.
Alle 8:30 siamo in cammino, sopra Orlascio proseguiamo ancora un poco su sterrata che porta ad una baita poco sopra, poi seguiamo un sentiero che arriva ad un serbatoio dell’acquedotto. Qui le tracce si perdono, ad intuito troviamo tracce di sentiero che sale non bollato, sicuramente poco utilizzato.
Ci sono dei traversi e dei tratti dove sale molto ripido per superare dei tratti rocciosi, per spuntare al Pian Toi proprio sotto la bella baita, che conosciamo bene per essere un punto di sosta al ritorno delle ciaspolate al Foisc.
Alla palina di Pian Toi, con incrocio di vari sentieri, seguiamo per il Foisc, salendo tra abeti e larici fino al Piatto dei Larici, dove facciamo una prima sosta per dissetarci, la giornata è veramente molto calda.
Proseguiamo verso la bocchetta di Foisc, saltiamo la visita al rifugio e la croce che conosciamo bene nella veste invernale.
Dalla bocchetta di Foisc Q2121, risaliamo su tracce di sentiero verso Pian Alto, restando sul lato della Val Piora, con vista sul lago Ritom.
Raggiunta la bocchetta senza nome risaliamo in pochi minuti la cima principale del Pian Alto Q2240 (10:05).
La cima è piuttosto anonima, ed è il culmine di una bella dorsale che parte dal laghetto dell’Alpe, con precisione sopra la Cascina dei Larici.
Un pò di foto e ripartiamo verso il Passo del Camoghè, si scende stando sul lato Val Canaria passando sopra il laghetto dell’Alpe.
Il prossimo obiettivo, e sicuramente come punto panoramico il principale obiettivo, è proprio di fronte a noi, la vetta del Camoghè con un grosso omone, ma il lato S è ripidissimo, quasi verticale, il sentiero lo risale dal lato opposto.
Raggiunto il Passo del Camoghè Q2178 (10:25), traversiamo sempre lato Vsl Canaria, restando su una quota di 2180mt circa, aggirando il Camoghè per raggiungere la bocchetta di Camoghè, sapendo che ci aspetta una bella rampa di salita facciamo la prima vera sosta della mattinata.
Dissetati e pronti alla fatica, affrontiamo il pendio, su buona traccia di sentiero, poco più di 100mt di dislivello, 15min circa e siamo in vetta.
La vista è notevole a 360 gradi, molti dei laghi e laghetti della Val Piora sotto di noi, le cime della Val Cadlimo, quelle della Val Canaria (Giubin in testa) fino al Pizzo Centrale, le cime dell’alta Val Canaria, e la sfilata di tremila della Val Bedretto, dal Lucendro fino al Chuebodenhorn.
Sosta di oltre 35min, giretto con il drone, quindi discesa di nuovo alla Bocchetta del Camoghè Q2242, e da qui affrontiamo la prossima salita, la più ostica anche se non particolarmente difficile.
Risaliamo su deboli tracce di sentiero la dorsale S del Pizzo Tom, l’ultima ventina di metri è un pò più tecnica, il sentiero impenna e ci si aiuta con le mani per superare qualche salto di roccia e terra proprio sotto l’omone.
Sempre 15min dalla bocchetta per la cima del Tom, sotto di noi la conca dell’Alpe Stabiello con il suo laghetto, ci sembra il posto ideale per la pausa pranzo, quindi scendiamo sulla cresta fino alla Bassa della Fontana del Bò Q2298 e da qui su tracce di sentiero al laghetto, passando dall’alpe.
Aggiriamo il laghetto fino al sentiero che sale alla Cadlimo, e qui facciamo la nostra bella pausa di pranzo.
Paolo si concede anche il bagno del laghetto, così anche alcuni escursionisti di passaggio, che salgono o scendono dalla Capanna Cadlimo.
Alle 14:00 ci incamminiamo, il giro di ritorno previsto è piuttosto lungo, ma ci permette di percorrere un bel tratto della Val Canaria a noi sconosciuto.
Il sentiero è ben bollato e largo, per un bel tratto traversa senza perdete molta quota, poi scende verso l’Alpe Laghetto, qui attraversiamo il prato, passiamo vicino al laghetto, con le sponde nude quindi probabilmente ben più basso del solito, e proseguiamo scendendo decisi verso Ruina da Ce.
Qui prendiamo il sentiero verso Piano dei Sciuch, raggiungiamo la baita dove d’inverno ci fermiamo con le ciaspole per una sosta.
Da qui prendiamo un sentierino che passa sotto la baita, anche se bollato (bollature vecchie) è sicuramente in disuso, invaso dalle piante e con un breve tratto franato. Scopriremo poi che sopra la baita c’un nuovo e più agevole sentiero che porta a Pian Toi.
Arriviamo a Pian Toi e da qui scendiamo dal sentiero (o meglio tracce di sentiero) che abbiamo percorso la mattina, in 25min siamo al parcheggio.