LAGO DEL GRILLO 1950MT E PIZZO DAMINO 1296MT
Era nei to-do da moltissimo tempo .
Di recente ho visto l’escursione di un youtuber che seguo francytrek, e constatato che la neve era quasi del tutto sparita, ho proposto al gruppo (Girovagando e Malnat) questo bel giro ad anello.
Raggiungiamo Uschione, o meglio poco prima perchè si prosegue solo con autorizzazione. Il parcheggio è dove la strada asfaltata si biforca, verso sinistra c’è anche una sbarra.
Proseguiamo a piedi, per errore saliamo lungo la strada di sinistra, quella con la sbarra, ma ci accorgiamo subito che non è la direzione giusta e torniamo sui nostri passi e proseguiamo verso Uschione, piccolo borgo che resta spostato a sinistra verso valle, ben visibile per il campanile della chiesa.
Dopo qualche centinaio di metri bisogna fare attenzione ad una freccia con un sentiero che sale verso destra, le indicazioni sono per Alpe Damino.
Qui inizia il sentiero d’andata, per un primo tratto sale con poca pendenza poi sempre nel bosco prende rapidamente quota, incontriamo varie baite in gran parte diroccate ed invase dalle piante. Sbuchiamo nella radura prativa dell’ Alpe Damino, si apre la vista verso il Pizzo di Prata, proseguiamo ancora in salita e sulla sinistra, spostato verso valle notiamo la croce di vetta del Pizzo Damino.
Ad un primo sguardo sembra poco raggiungibile, si trova su un picco roccioso molto ripido, ma un sentierino ci porta proprio alla base della roccia, e sulla sinistra c’è un breve tratto che permette di salire in vetta.
Il breve traverso è un pò esposto e sotto una decina di metri di vuoto, con roccia ben asciutta non ci sono grossi problemi, ma stanotte ha piovuto parecchio e si scivola, nel tratto critico c’è un appiglio di ginepro pungente ed una rosa canina, perfetto per pungersi.
Con un pò di attenzione saliamo in vetta, vista stupenda.
Siamo a picco sopra Chiavenna, si vede la parte alta della Val Chiavenna, l’imbocco della Val San Giacomo, le cime verso lo Spluga, e l’inizio della Bregaglia.
Foto e ritorno con ancora pià attenzione in discesa fino al sentiero principale, dove ripendiamo il cammino verso il laghetto.
Il sentiero non molla mai, ci sono un paio di radure prative, dove si riesce anche se per poco a riprendere fiato, bellissime le baite a Pozzai Q1470.
Da qui in poi il sentiero è una bella impennata, sale senza respiro in un bel bosco di abeti e poi di larici, fino a sbucare all’Alpe Mottaccio (Motasc) Q1910.
Manca poco, ma bisogna ancora salire fino Q1987, la massima altitudine, per trovare il bivio che a destra su una pietra la direzione per il laghetto.
Ancora un breve traverso, un prato con i resti di un alpeggio, poi si scende di una trentina di metri per raggiungere la conca che ospita il bel laghetto, viste le tante piogge, non soffre di siccità.
Ci fermiamo quasi una mezzora, anche per riposare un pò, poco meno di 1300mt di dislivello con queste pendenze si sentono. Ma come da programma pranzeremo più in basso.
Inziamo quindi la discesa, sul costone opposto a quello della salita, così da compiere un anello.
Il primo tratto è bello ripido e attaversa una pietraia e dei rododendri, poi nel bosco scendiamo fino a Scarlonzoo Q1703. Qui si trova un bivacco, l’interno in pessimo stato, diciamo che per una vera emergenza.
Proseguiamo la discesa verso Prato del Conte, dove abbiamo programmato di pranzare.
Alle 11.50 arriviamo alla prime baite di Prato del Conte Q1440, sul retro di una delle baite troviamo un tavolo in legno e delle panche, qui consumeremo con molta tranquillità il nostro pasto, panino, vino, frutta, dolce, caffè e liquori, alla nostra (Girovagando e Malnat) maniera.
Alle 13:40 rimesso a posto quello che abbiamo spostato, proseguiamo, in pochissimi minuti usciamo dal bosco, c’è una baita veramaente bella, un tavolone di legno con grosse panche ed una fontana che butta acqua fresca. Sarebbe stato stupendo pranzare qui, al sole e all’aperto, ma nessuno di noi c’è stato prima quindi … peccato.
Scendiamo ancora passiamo da alcuni alpeggi, troviamo anche mucche al pascolo, quindi sempre scendendo raggiungiamo le baite sparse di Quarantapan, ed infine ritorniamo sulla strada asfaltata poco dopo Uschione, da qui ripercorriamo come in mattinata la strada asfaltata fino al parcheggio.
Direi una bella scarpinata, il laghetto piccolo ma molto bello, purtroppo niente avvistamenti di selvatatici oggi, e “per ora” non si sono viste le zecche, che invece avevamo incontrato in gran quantità al Bassetta.