MONTE DUE MANI 1657MT E ZUCCO DI DESIO 1655MT DA BALLABIO
Nuova avventura in Valsassina, purtroppo solo per due, per impegni e malanni saremo solo in due.
Pargheggio all’imbocco del sentiero 30, a Ballabio, questo sentiero porta anche al Bivacco Emanuela.
Il primo tratto sale con traversi e qualche tornante, sempre ben marcato ed indicato.
Arriviamo alla Baita del Bertu e del Peppo 1040m, una breve sosta, poi proseguiamo, poco sopra troviamo il bivio che ci aspettiamo, a destra si sale al Bivacco Emanuela mentre a sinistra (sentiero 30) inizia la vera direttissima per il Due Mani.
Il sentiero sale deciso, spesso molto deciso, principalmente su prato, ma il terreno è ben consumato e non si scivola.
Superato un primo risalto finalmente vediamo lontana la croce.
Siamo all’ombra e ben vestiti, l’aria è frizzante.
Ora la cresta si fa più stretta, si superano vari torrioni, bisogna sempre fare attenzione alle bollature in blu, a volte si aggirano a destra e volte a sinistra, e volte si attraversano da sopra.
Direi che non sono particolarmente difficili, certo il sentierino è in alcuni tratti ben esposto, da fare con passo sicuro e sconsigliato a chi soffre di vertigini.
Mi aspettavo qualche fune, ma abbiamo visto solo un moschettone su un fianco di un torrione.
Salendo l’ultimo tiro, sempre bello ripido, vedo che in cima bruca tranquillo un camoscio, ci controlla mentre ci avviciniamo, ma se ne va solo quando saremo 20-30mt sotto di lui.
Alle 9:50 dopo 2:30 di cammino siamo all’igloo, il bivacco Locatelli, Milani, Scaioli e la grande croce della vetta del Due Mani 1657mt (o 1655mt?).
Complice l’aria e la giornata limpidissima e cielo blu la vista è spaziale in ogni direzione.
Verso la pianura, si vedono i grattecieli di Milano, sotto di noi i laghi di Garlate, di Como ramo di Lecco, Annone e Pusiano.
Bellissima la vista su Lecco ed in basso su Ballabio.
Girando lo sguardo subito la Grignetta poi ancora il Grignone tutto imbiancato, poi le cime della Valsassina a confine con la bergamasca, tutte ben innevate di fresco.
Vista veramente spettacolare !
Dopo circa una mezz’ora ci portiamo sulla cima più elevata ma anonima del Due Mani, poi scendiamo alla Bocchetta di Bertena, dove vediamo salire la prima persona incontrata oggi.
Dalla bocchetta sempre su semplice cresta risaliamo allo Zucco di Desio, quindi discesa verso La Foppa.
Stiamo camminando verso Moggio quindi in direzione opposta a Ballabio.
Arrivati alla Foppa ci fermiamo a riflettere sul da farsi, le mappe che abbiamo sono discordanti, alcune riportano dei sentieri e più di uno che vanno nella direzione di Ballabio, seguiamo una sterrata per un buon tratto che poi finisce in nulla, tentiamo di trovare i sentieri poco dopo, ravaniamo un po, cercando dove passare, ma ci si ritrova sopra balzi rocciosi alti e scoscesi.
Non ci piace l’idea di fare chilometri su asfalto, ma ragionandoci sopra e ricordando che tra Ballabio e Balisio ci sono le falesie degli arrampicatori, e noi ci siamo proprio sopra, l’idea di non trovare passaggi e peggio ancora di tornare indietro, ci fa desistere.
Abbiamo perso una quarantina di minuti, quindi torniamo indietro fino a Foppa per pranzare poi seguiremo il sentiero marcato 31 ANCHE se va in direzione opposta, ma scende a valle.
A La Foppa risaliamo un bel prato verdissimo, dove ci concediamo la pausa di pranzo.
Dopo circa un’ora abbandoniamo questo posto, verde e pulito, veramente molto bello.
Iniziamo la discesa in un bel bosco di faggi, che alterna qualche tratto più ripido, ma molto meno ripido della mattina, a traversi tra faggi secolari, veramente un bel sentiero.
Dopo 1h sbuchiamo sulla statale, vicino alla rotonda dove si prende per Moggio, e dove a volte ci fermiamo a comprare la bresaola.
Alla rotonda c’è un bar, ci concediamo un caffè, poi riposti bastoncini nello zaino ci incamminiamo lungo la statale, come sempre molto trafficata.
Imbocchiamo la ciclo-pedonale, è chiusa per lo scarico di pietre, ma l’idea di respirare scarichi ed il rumore delle auto ci convince a passare oltre le transenne che chiudono l’accesso.
Bella la ciclo-pedonale, peccato che non si possa usare.
Passiamo sotto le falesie, e guardando verso l’alto ci rendiamo conto della saggia decisione che abbiamo preso !
Percorriamo 3km di asfalto, in parte sulla ciclabile, lontano dai rumori e dai motori ed in parte sui nmarciapiedi, comunque in 1:35 dal pranzo siamo al parcheggio, ben felici della stupenda giornata e dei panorami che abbiamo goduto.
Grazie Montagna.