PIZZI DI PARLASCO 1510MT ANELLO
Uscita infrasettimanale, riusciamo a realizzare un giro che stava nel cassetto da troppo tempo.
Nelle uscite al Monte di Muggio avevo osservato una catena rocciosa fatta da guglie e torri, stile Grignetta e Resegone.
Mi sono documentato, quello che vedevo sono i Pizzi di Parlasco che dividono l’alta Valsassina da un lato e sul lato opposto la Valle di Esino, una catena che parte dal Passo di Cainallo, che i più conoscono come parcheggio per salire al Grignone, si chiude all’Alpe Agueglio e risale all’ultimo risalto il Sasso di San Defendente.
Dopo la collocazione geografica studio accessi e difficoltà, e qui mi areno un pò, le relazioni e le foto indicano catene e funi, T3 o T3+ ed anche I.
Mi viene in aiuto uno youtuber (franytrek) che documenta un bel giro, inusuale rispetto alla classica traversata Cainallo-San Defendente o viceversa.
Purtroppo impegni vari nel gruppo, siamo solo io e Gimmy, ma ci sono tre amici dei Malnat interessati a questa escursione.
Parcheggiato al cimitero di Parlasco, o meglio poco oltre dove ci sono impianti sportivi, ci incamminiamo sul sentiero che inizia proprio sul fianco di una casa, non facile da vedere, guardate tra le prime foto.
Si sale su prato con un lungo traverso fino ad intercettare una sterrata, qui bisogna fare attenzione una bollatura invita a salire subito nel bosco, ma non è il percorso che abbiamo in mente, il nostro primo obiettivo è la bocchetta di Parlasco.
Questo percorso mi è piaciuto più di quelli canonici per due motivi: il primo che è un discreto “vertical”, poi a Q1200 si trovano tre grotte, sono miniere di manganese ormai dismesse, quindi si fa un pò di allenamento con visita grotte.
Quindi sulla sterrata si prende a sinistra, si percorrono quasi 500mt fino ad una palina che indica chiaramente la Bocchetta di Parlasco, e qui inizia la penitenza.
Come previsto il sentiero sale bello ripido, ci sono molti zig-zag e brevi tratti in piano, in 1:30 dal parcheggio raggiungiamo la miniera.
Imerio e Giordano hanno portato le frontali e provano ad addentrarsi ma tornano quasi subito sono tutte chiuse, non sbarrate ma come se avessero smesso di scavare a pochi metri dall’ingresso, anche la mancanza di materiale di risulta (ne abbiamo visto veramente poco) non lascia pensare ad un intenso sfruttamento.
Avvistiamo due camosci su un vicino costone, sempre bello l’incontro con i “locals”.
Risaliamo gli ultimi vento metri ed arriviamo sul costone, alla Bocchetta di Parlasco 1310mt (1:45) dove facciamo una breve pausa.
Se in salita il panorama era tutto sulla Valsassina, su questo lato si apre la vista verso Esino, verso il lago e verso la bella cresta che andremo a percorrere.
La palina indica il “sentiero delle creste”, la Cima di Daas (la cima più elevata e con la croce) ed Agueglio dove pensiamo di andare ad accamparci per il pranzo.
La salita non è finita, risaliamo per 140mt poi un bivio ben indicato ci indica di proseguire sul versante destro (valsassina), noi seguiamo fedelmente le bollature.
Risaliti sopra i 1450mt siamo su una magnifica cresta, dal lato della Valsassina un dirupo verticale con molti pinnacoli e torri rocciose spettacolare, dall’ altro prato secco, ripido certamente ma con vista sul lago di Como da Bellagio a Lenno e giù fino ad Argegno, alle nostre spalle la cresta percorsa e quella tra la bocchetta ed il Cainallo e dietro l’imponente mole del Grignone, ancora tutto imbiancato da questo lato.
Devo proprio dire che il paesaggio ti lascia senza fiato, scopro che la stessa sensazione è condivisa da miei compagni.
Incrociamo un gruppo di escursionisti VIP come noi, sono ben sette, partiti da Agueglio per fare tutta l’attraversata.
Un ultimo strappo ci porta alla croce, alla Cima di Daas 1510mt
Non c’è tanto spazio, anche siamo solo in cinque, ma ci fermiamo più di mezz’ora, troppo bello !
Paesaggi a 360°, dal lago alle cime sopra Menaggio, la valle di Esino, il Grignone, la Valsassina che si sviluppa in basso sotto di noi, il Monte di Muggio con le tante frazioni sparse sui suoi fianchi, la valle che sale a Premana, il Legnone, il Pizzo Alto, il Monte Rotondo ed anche la punta del Pizzo dei Tre Signori.
La bella giornata ci ha permesso di godere di questi magnifici panorami.
Viene il momento di scendere, ci si abbassa attorno i 1450mt e si percorre il fianco lato Esino, il sentiero è sempre ben evidente a volte stretto ed esposto, serve piede sicuro e assenza di vertigini.
Incontriamo un primo tratto attrezzato a fune, non è esposto ma ripido-ripido e con roccia, la fune è utile. Riptrendiamo la discesa a volte bella ripida ed incontriamo un secondo tratto con fune, serve a superare ancora delle rocce dove non ci sono molti appigli, direi che in discesa senza fune si farebbe con sedere a terra.
Superata l’ultima difficoltà un tratto di sentiero tranquillo ci porta alla chiesetta di San Defendente, ed in perfetto orario per il pranzo occupiamo un tavolo di una vicina baita per concederci il meritato riposo.
La sosta è bella lunga, il pranzo con i panini ma anche dolci, caffè e tre tipi di liquore/grappa.
Qui scopro che la giornata ed i suoi panorami sono stati ben apprezzati da tutti, non era sono una mia sensazione.
Riflettendo sulle difficoltà, direi che non è una passeggiata da famiglie, il sentierino di cresta vuole passo sicuro, si superano alcune rocce dove servono anche le mani (niente di troppo esposto), le funi aiutano a superare un paio di punti critici dove si scivolerebbe sulla roccia liscia.
Spero che le foto rendano un poco l’idea, nel caso c’è il video su youtube che mi ha convinto.
Dalla chiesetta di San Defendente non si vede subito il sentiero che scende a Parlasco, ma guardando i vicini faggi si vede un bollo di vernice e si scende.
La discesa è facile su bel sentiero, a volte coperto dal fogliame dove fare attenzione, ma nulla di complicato. raggiunta la strada che da Parlasco porta ad Agueglio, la si percorre per un breve tratto poi si prende una sterrata a destra che passa sopra Parlasco, quindi ad un bivio scendiamo a sinistra ed entriamo tra le viuzze di Parlasco, dove è piacevole andare a vedere i molti affreschi fatti da vari artisti sulle case.
In poco più di 1 ora siamo al parcheggio, non ci congediamo ancora dai Malnat, una buona birra a Primaluna ci aspetta, è una bella tradizione.
Tutto bello, anzi di più !