Monte Preaola, Monte di Palanzo, Monte Faello
Uscita domenicale, l’idea era veramente tutt’altra, ma le previsioni durante la settima che davano sole per la domenica, al venerdì mostrano pioggia e nuvole, quindi piano B.
Nel medio e alto lago danno pioggia già dalla tarda mattinata e nuvole tutto il giorno, nel basso lago danno nuvole tutto il giorno, ma pioggia solo nel tardo pomeriggio.
Ok, quindi stiamo vicino a casa, ma tirar fuori un giretto sufficientemente impegnativo, non nei soliti luoghi pieni di gente non è semplice.
Mi invento sulla cartina un bel giretto che ci permette di salire sulla cima del Monte Preaola dove non sono ancora salito, e neanche gli amici.
Partiamo dal paesino di Palanzo, piuttosto presto anche per anticipare il ritorno in caso di pioggia, ma a dire il vero la giornata sembra abbastanza serena.
Ma anche alla partenza il controllo sulle previsioni della giornata non è cambiato, confermiamo la salita al Preaola.
A Palanzo di fatica a trovar parcheggio, solo davanti al cimitero qualche posto libero.
Risaliamo le viuzze del paese, le paline indicano la Bocchetta di Palanzo, ed infatti da qui salgono le jeep di servizio al Riella.
Bello il paesino di Palanzo, c’e’ anche una sorta di torre con porta dove si passa sotto, e si sale su buon percorso, strada sterrata-ciottolata-cementata.
Ci sono strappi molto ripidi, ma si sale senza problemi e riesco ancora a chiaccherare con gli amici.
A Q810 circa c’è un bivio a sinistra per la Bocchetta di Nesso, Palanzone e Riella a destra per la Bocchetta di Palanzo.
Prendiamo a sinistra, sempre su sterrata e cementata, a Q1180 altro bivio, prendiamo a sinistra per la Bocchetta di Sciff Q1263.
Ora il sentiero/sterrata spiana, qui sono già stato e conosco la zona.
Proseguiamo lungo la strada fino alla bocchetta di Lavignac Q1325, a destra il Monte Preaola e a sinistra il Monte di Palanzo.
Un bel strappo ci porta sulla cima del Preaola, indicata da una croce di ferro. Sono le 9:00 e siamo i primi.
La giornata è ancora pulita quindi ottima vista sul lago ma anche sul Palanzone e la sua cresta.
Ci fermiamo una ventina di minuti, foto in ogni direzione e spuntino.
Scendiamo di nuovo alla bocchetta di Lavignac e risaliamo al Monte di Palanzo, la cima è indicata solo da un paletto di metallo.
Dalla cima del Monte di Palanzo seguiamo la cresta in direzione del Palanzone, un pò di saliscendi poi si scende decisi alla bocchetta di Sciff, e proseguiamo verso il Monte di Faello, la cui cima è nel bosco.
Arriviamo alla bocchetta di Nesso, e comincia la processione di escursionisti, passeggiatori e bikers.
Ci sarebbe tutto il tempo di salire al Palanzone, ma l’idea di trovare troppa gente ci fa rinunciare senza remore.
Prendiamo per il Riella, dove arriviamo velocemente e proseguiamo verso la bocchetta di Palanzo (area elicottero per capirci).
La gente in giro aumenta, tutti hanno giustamente voglia di muoversi.
Alla bocchetta di Palanzo giriamo a destra per scendere verso Palanzo, come detto in precedenza questa è la strada utilizzata dalle jeep per salire al Riella.
Girato verso Palanzo, torniamo nel silenzio senza più incontrare nessuno.
Il percorso è un pò noioso, ma ci godiamo il giro ad anello.
Alle 11:30 abbiamo camminato per quasi 4 ore e oltre 10km, cerchiamo un posto per pranzare in tranquillità, e troviamo posto in fuori da una baita.
Pranziamo con molta tranquillità, tante chiacchere ed una simpatica sorpresa: Gimmy ha portato un’ottima bottiglia (0,5lt) di Ramandolo e cantuccini, una goduria.
Caffè e grappa per finire, alla fine siamo pieni, satolli.
Bisogna riprendere a camminare per iniziare a digerire.
Discesa facile ma con tratti molto ripidi, direi molto-molto ripidi bisogna frenare con passi corti.
Passiamo di nuovo dal bivio di Q810 e scendiamo a Palanzo.
Arrivati in paese, non contenti di oltre 1100mt di dislivello decidiamo di visitare il santuario della Madonna del Soldo a Q636, una bella salitella che affianca le stazioni del Calvario ci porta sul balcone del santuario.
Vista spettacolare, grazie anche una bella pulizia di piante, verso il lago, merita sicuramente la visita.
Dopo una ultima breve sosta ritorniamo in paese per tornare al parcheggio al cimitero.
Siamo tutti soddisfatti, un bel giro ad anello in zone quasi completamente nuove, una bella scoperta a pochi passi da casa.