Piz Minor 3049mt
Io (Giorgio) e Gimmy siamo appena ritornati dalle ferie al mare, piu’ di due settimane di totale far nulla nel bel mare della Calabria.
Ma gia’ qualche giorno prima di partire facciamo progetti per il rientro, che deve essere un po’ soft … ma importante, sicuramente un tremila.
Sara’ in settimana, e infrasettimanale + tremila e’ una equazione che da sempre come risultato Engadina.
Ma a noi piace il wild … ed io ed il Barba abbiamo un appuntamento fallito con il Piz Minor, e Piz Minor sia.
Contrariamente a tantissime cime dell’ Engadine con segnalazioni splendide, cartelli, e sentieri battuti, questo e’ decisamente un fuoripista.
Per inquadrarlo e’ la cima piu’ alta della cresta che parte dalla Forcola di Livigno con il Piz da Lejs, e va verso il Bernina con il bellissimo e bianchissimo Piz Alv.
Il Piz Minor con la sua anticima e lunga cresta si trova al centro di queste due cime.
Non si trovano molte relazioni, tutte in tedesco, e generalmente con salita dalla Forcola, passando dai vari laghetti della Val Fain, salita alla sella tra Piz Minor e Piz dals Lejs, quindi alla cima.
Noi tentiamo la salita dal lato opposto, la scorsa volta (solo Giorgio e Barba) abbiamo fallito risalendo la cresta O dalla forcella tra Piz Alv e Minor (collegamento tra Val Fain e Val Minor), ritrovandoci a scalare rocce e bloccandoci su un dirupo.
Questa volta abbiamo studiato un po’ di piu’ …
Partiamo dal parcheggio della funivia Lagalb, ferma in questa stagione, Q2100 e sono le 08:17.
Si risale con lieve pendenza la val Minor per poco piu’ di 1Km, a Q2214, in corrispondenza di un grosso masso sul sentiero, si lascia la traccia per salire su prato senza bolli o sentiero, puntando ad un evidente traverso che parte dalle pendici del Piz Alv (quindi sentiero di roccia bianca), e punta ad un canale di scolo, piuttosto evidente.
Raggiunto il traverso, che ben si vede dal basso, si ritrova sentiero e qualche ometto.
Ora si sale in questo canale fino a Q2620, raggiungendo un pianoro di prato: Plau Verd.
Fino a qui e’ il sentiero che porta al Piz Alv, passando dalla sella a Q2752 e quindi per cresta.
Ma noi abbandoniamo gli agi del sentiero e ci concediamo una pausa per spuntino e per studiare la situazione.
Da questo lato (quindi salendo dalla Val Minor) ci sono due possibilita’ normali …
Salire puntando alla cresta ovest, tra il P2918 (e’ la fine della cresta rocciosa che sale dalla sella con Piz Alv) e l’anticima P3045 (la cima principale non si vede dal Plau Verd), oppure puntare alla cresta SO dell’ anticima.
In ogni caso si deve salire fino a poco sopra i 2800mt e decidere dove meglio passare.
Ci incamminiamo e subito il Barba fa un brutto incontro, un aspide corto ma grosso, passa vicino allo scarpone, la vipera sembrava piuttosto lenta, forse intontita dalla temperatura ancora fredda, ma di tutto ci aspettavamo tranne che trovare una vipera sopra i 2600metri.
Si sale in libera, molto ripida su prato, ciottolato, pietraia e terra smossa, ma si sale.
Con fatica guadagniamo quota, il Barba ci aspetta seduto poco piu’ in alto, io e Gimmy siamo intenti a guardare la fuga di quasi trenta stambecchi che veloci come saette ci passano abbastanza vicino per sparire verso la cresta rocciosa.
Scopriremo a breve che sono spaventati da un escursionista che vediamo scendere verso di noi dall’ anticima.
Facciamo due chiacchere, parla italiano, lui e’ salito dalla Forcola ed intende infilare tutte e tre le vette: Piz dals Lejs, Minor ed Alv.
Chiediamo a lui come’ scendere dal Piz Minor verso il laj Minor, quindi ancora verso la Val Minor, sarebbe bello fare un anello …
Secondo lui se siamo saliti da questo canale la discesa, e’ simile se non meglio.
Io ho qualche dubbio (ho osservato il lato nord del Val Minor, e mi sembra ripido e con roccioni verticali …, ma mi fido).
Ci salutiamo arriviamo in cresta, in breve siamo ad un grande ometto, il Barba e’ gia’ pronto per pranzare (anche se sono solo le 11:20), ma la quota non e’ giusta e poco oltre e’ evidente la cima, questa e’ la cima quotata 2042.
Ripartiamo dopo qualche foto, stimiamo una mezzoretta per la cima vera (non e’ proprio a due passi), troviamo un passaggino poco simpatico, per aggirare una roccia, si devia verso sinistra (verso Val Fain), e si scende su terreno e pietrisco poco-poco stabile, ma si passa (certamente in salita e’ meglio), da qui si scende ad una sella Q3000 e si risale una larga cresta detritica.
Ore 11:45 raggiungo Barba e Gimmy al grande omone, questa e’ la cima giusta.
La vista e’ spettacolare, essendo la cima piu’ alta, si spazia sulle due valli Minor e Fain, i tanti laghetti, il vicino Bernina, il Languard, ma anche tante cime lontane verso la non lontana Austria.
Complice una limpida giornata, solo della foschia mobile sul Bernina, il 360 gradi e’ super !
Pranzo e relax di circa un’oretta, progetti per la prossima escursione, quindi iniziamo il ritorno, pensando ovviamente al giro ad anello, quindi discesa dal lato opposto (verso est, quindi verso il Piz dals Lejs).
Scendiamo verso la bocchetta, piuttosto ripido ma il percorso e’ evidente ed il terreno battuto.
Altra bella sorpresa, sopra un picco roccioso troviamo sdraiato un grosso stambecco, proprio sul sentiero. Disturbato dalla nostra presenza si rizza in piedi e ci osserva tra il minaccioso e l’ incuriosito, alla fine scende veloce e sparisce.
Diciamo che i primi 400mt di discesa sono relativamente semplici, pietraia o terriccio, poi inizia il prato, ma non si vede mai il fondo valle, quindi il sentiero che percorre la val Minor …
Sul prato scendiamo cercando di superare vari balzi e va tutto bene fino ad incontrare i balzi rocciosi, sono verticali e da sopra non vedi il percorso migliore.
Inizia una lunga peripezia, con vari saliscendi, puntando verso il Laj Minor, sempre cercando di scendere al meglio …
Ci sono balzi di roccia, erba e prato ripidissimo, terriccio malfermo, e traversi di terra franata. L’ insieme perfetto per tenere l’ adrenalina al massimo, come al massimo l’ attenzione.
Pian-piano si scende, ma di certo se si sapeva che era cosi’ ….
Raggiunto finalmente il sentiero all’ altezza della Puoz da Minor (un laghetto che si trova sotto il lago Minor), ci fermiamo a riposare e riprendere il controllo.
Guardando all’ indietro dove siamo discesi, mi chiedo come abbiamo fatto, e guardando in tutte le direzioni non vedo passaggi migliori per scendere, ma neppure per salire !
Scendendo verso la funivia Lagalb ed il parcheggio, continuo a guardare alla mia destra, cercando di vedere un qualsiasi percorso migliore, ma in tutta onesta’ non ne ho visto alcuno.
Arriviamo al parcheggio passando sotto lo splendido Piz Alv, che sotto i raggi del sole, risplende di bianco, come … appena lavato.
Beh che dire, un bel rientro …. Alla prossima
NOTA BENE:
NON seguite la nostra traccia di discesa, la classificherei ben oltre il T4, con seri rischi di sicurezza. Se proprio volete il giro ad anello scendete dal lato opposto, quindi in Val Fain e tornate alla sella del Piz Alv per scendere lungo il sentiero che abbiamo percorso in salita.