Una bella giornata in montagna, niente pioggia (anche se annunciata nella mattinata) ed anche un pò di sole, soprattuto un gran vento, che sicuramente ha recato fastidio ma ci ha regalato grandi panorami che ci mancavano da un pò.
Propongo una gita fatta nel 2008, solo io e Paolo, ma con qualche allungo.
Partenza da Finsuè/Vegna in Val Cavargna Q1200, conosciamo abbastanza bene la zona, ed imbocchiamo subito la nota via del Ferro, che collega Italia e Svizzera tra Val Cavargna – Val Albagno e la Val Morobbia.
Sentieri ben marcati e puliti, passiamo dai Monti Pianca, poi dall’ Alpe Stabbiello, quindi dalla Bocchetta della Tappa Q1939 e da qui saliamo agevolmente al Motto della Tappa o Cima Verta 2078mt.
La sosta è breve, un pò di foto verso il San Jorio, il sottostante Rifugio Sommafiume, la bella Valle Albagno, La Valletta laterale della Val Morobbia.
Tutto molto bello, ma il vento soffia troppo forte per una sosta più lunga, quindi foto e via.
Scendiamo di nuovo alla bocchetta Q1993 stavolta tenendo la cresta, arriviamo al cippo di confine e risaliamo verso la Cima della Valletta o Mottone della Tappa.
Da segnalare che poco sopra il cippo c’e’ un passaggino semplice di I dove bisogna aiutarsi un poco con le mani per superare una placca, il passaggio è bollato e non presenta difficoltà o esposizione.
Superato questo ostacolo ci aspetta un bel tiro tutto su prato e rododendri, su traccia di sentiero che segue la cresta di confine.
Noi per mitigare il vento forte che viene da N, ci spostiamo sul lato della Val Cavargna.
Giunti alla Cima della Valletta o Mottone della Tappa praticamente a mezzogiorno, e dopo quasi 8Km e ben più di 1100mt di dislivello, direi che è il momento per fare la pausa pranzo, quindi sostiamo protetti dal vento con vista sulla valle, e sullo sfondo il nostro lago, da Bellagio giù fino a Lecco.
Di fronte a noi la bella mole del Pizzo di Gino, che con i suoi 2245mt è la vetta più lata della Val Cavargna e della confinante Valle Albano, ma anche il Legnone e le Grigne.
Ce la prendiamo comoda, finalmente panorami ed anche un pò di sole.
Dopo un’ora e mezza proseguiamo verso la terza ed ultima vetta, il Monte Stabiello.
Quindi discesa di quasi 100mt fino alla Bocchetta di Stabiello Q2043, e risalita alla due cime praticamente alla stessa altitudine di 2114.
Foto ricordo esposti al vento (niente cavalletto per la fotocamera, volerebbe via), e scendiamo verso SO, direzione Cima della Segonaia, scesi in bocchetta Q2020 abbandoniamo il sentiero e la cresta per … un pò di ravagnage.
Con l’idea di fare un anello completo ed evitare sentieri già percorsi in passato, scendiamo su ripido versante del Vallone, senza sentiero.
Il ravano è nel nostro dna, un pò di fuoripista lo si deve fare sempre.
Il versante S del Monte Stabiello è molto ripido, ma spostarsi ancora più a sud è complicato per alcuni valloni rocciosi, quindi … GIU’ DRITTO
o quasi cercando il percorso migliore tra parti e ruscelli.
L’idea, studiata dall’alto, è di raggiungere il ruscello principale (quello del ponte della mattina), attorno Q1500/1550 e seguire uno dei vari sentieri o tracce che conducono al Monte Lungo (se ne vedono diversi a diverse altezze, quindi scendere a Vegna dall’ alto.
Arriviamo prima sul costone dei Monti di Pianca, attraversiamo fino ai Monti di Barè dove troviamo un ottima fontana, quindi scendiamo al parcheggio.
Un bel giro, sufficientemente impegnativo e ricco di panorami.
Sentieri principali ottimi (Via del Ferro) ed anche quelli in cresta, anche se poco frequentati, ma questo per noi è sicuramente molto positivo.