Propongo la salita al Toresella, è nei TO-DO da moltissimo tempo.
Non conoscendo bene i passaggi in cresta, Marco ha classificato T5 e II, e l’esposizione decidiamo di farla “più tranquilla”, almeno sulla carta.
L’ idea è di salire dal costone SE, quello seguito da Emanuele, partendo però dalla strada del Giovo, passando dagli alpeggi del Valle di S.Jorio
Partiamo alle 8:00, meteo nuvoloso e nebbia, ma speriamo che come previsione che verso metà mattina migliori.
Arriviamo ad un ponticello vicino all’ Alpe Stazzona, seguendo il sentiero bollato passiamo un ruscello, proseguiamo un direzione NE verso l’ Alpe Mugiogna praticamente in piano.
Il sentiero e le tracce si fanno sempre più labili, le bollature spariscono (ricompaiono ogni tanto, tra l’altro fresche di vernice, su qualche albero) tra larghe distese di ginestre.
Perdiamo la traccia, risaliamo una ventina di metri, e ci troviamo un canalone con un ruscello, senza possibilità di passaggio, proviamo a salire ancora, consultato il gps scendiamo a cercare il passaggio oltre il canalone.
Ritrovato in qualche modo dove passare arriviamo all’ Alpe Mugiogna.
Consultata la cartina decidiamo di non seguire il sentiero (o quello che si intravvede) verso l’Alpe Medè, perdendo 110mt di quota, ma partiamo diritti in verticale dietro l’alpe, con l’intenzione di intercettare un sentiero a Q1700.
Sarà il motto del giorno:
“Da che parte andiamo?”
“Sù dritti !”
Ginocchia in bocca su un ripido versante erboso, seguendo le forme del costone.
Alle 10:20 raggiungiamo una parvenza di sentiero che in breve ci porta all’ Alpe Toresella (tutti gli alpeggi di oggi non sono caricati e non c’e’ segno di presenza umana).
Appena dietro la baita saliamo seguendo sempre vaghe tracce saliamo fino a Q1830, passiamo il ruscello che fornisce l’acqua all’Alpe Toresella e proseguiamo.
Facciamo un punto della situazione, tutti questi fuori pista verticali hanno fatto perdere tempo, e peggio di tutto non c’e’ stato un attimo di visibilità, sempre nuvole e nebbia fitta, a volte ben sotto i 10mt, impossibile capire la direzione o trovare tracce, fortunatamente c’e’ il GPS che ci orienta, oggi senza strumento sarebbe veramente triste.
E’ chiaro che è tardi, sfuma la vetta, ci arriveremo troppo tardi e la strada del lago al ritorno sarebbe trafficata.
Breve consulto fra noi, tornare dalla stessa via è poco furbo, troppo verticale e su pratone e paglia, quindi … beh il motto dice
SU DRITTI !
Andiamo alla disperata ricerca del sentiero che scende dalla Bocchetta di Mugiogna, non si vede nulla almeno dove il gps dice che dovrebbe essere, quindi via in verticale seguendo i costoni e cercando il meno ripido, anche se più ci alziamo e più la pendenza diventa accentuata, a volte ci si aiuta anche con le mani.
Pochi minuti a mezzogiorno chiedo timeout, siamo a Q2000 su pendio ripido ma ho bisogno di fermarmi, quindi pausa pranzo puntellati per non fare cadere a valle zaino e contenuti.
Pranzo nella nebbia totale, quindi dopo un’oretta di riposo riprendiamo il cammino, la visibilità si aperta e notiamo sotto di noi tracce del sentiero che cercavamo, invece di scendere (bruttarello) SU’ DRITTI …. e lo riprendiamo appena possibile, è una zona piena di canali verticali che non si superano facilmente.
Con grande soddisfazione arriviamo alla Bocchetta di Mugiogna, dove finalmente abbiamo un pò di visibilità, almeno sul lato svizzero.
Sotto di noi i bellissimi laghetti della Boga o di Roggio, ancora innevati con gran parte del lato Elvetico.
Verso il lago squarci di visuale che durano attimi. Dopo una bella sosta in bocchetta dove finalmente abbiamo un pò di panorama, seguiamo il percorso in cresta verso la bocchetta di Lago.
La nostra intenzione non è tornare al S.Jorio e poi al Giovo per scendere al parcheggio, sarebbe un giro troppo lungo, quindi arrivati alla bocchetta di Lago, guardiamo già, oltre 600mt sotto di noi c’e’ l’Alpe Stazzona, ovviamente non c’è sentiero (a parte tracce che corrono in orizzontale) quindi scendiamo, stavolta GIU’ DRITTI, cercando la via migliore tra costoni, canali e qualche roccia.
Passiamo dall’ Avert di Stazzona Q1734, proseguiamo sempre su ripidi versanti fino all’Alpe Stazzona dove riprendiamo la sterrata che ci riporta al parcheggio lungo la strada da Garzeno al Giovo, a Q1430.
Vetta mancata, ci riproveremo di nuovo sicuramente, forse in cresta o forse dai laghetti.
In conclusione un bel esercizio fisico, in una zona molto-MOLTO wild, dove purtroppo la sentieristica è praticamente inesistente, anche se sulle mappe si trova ancora.
L’unico parzialemente visibile è quello basso per Alpe Medè, ma in mattinata abbiamo perso per un tratto anche quello.