MONTE COMBOLO 2901m E PIZ COMBUL 2901M
22 Luglio 20245 – ( 595 )
Parcheggio Prato Valentino Q1680 – Bivio Q1950 – Saline Q2037 – Fontana Q1980 – Sorgente Q2250 – Monumento agli Alpini Q2300 – Bocchetta della Combolina Q2568 – Pizzo Combolo / Piz Combul Q2901 – Bocchetta della Combolina Q2568 (pranzo) – Monumento Alpini Q2300 – Sorgente Q2250 – Saline Q2037 – Prato Valentino
PARTENZA ARRIVO | Parcheggio Prato Valentino - Teglio SO | 1680 mt |
KM ANDATA | 2.80 Km 5.95 Km 6.47 Km 7.55 Km 8.55 Km | 1:00 lorde, 0m soste a Saline 2:10 lorde, 5m soste al Monumento Alpini 2:55 lorde, 25m soste alla Bocchetta di Combolina 4:05 lorde, 30m soste al Piz Combul 5:25 lorde, 1:10 soste al pranzo in bocchetta |
KM RITORNO | 7.15 Km | 2:05 lorde, 5m soste |
KM TOTALI | 15.30 Km | 9:00 lorde, 6:15 di cammino |
DISLIVELLO ASSOLUTO | 1205m | |
DISLIVELLO RELATIVO | 1320m | Max altitudine: 2901mt |
DIFFICOLTA' | T3+ | Sentieri marcati e bollati |
COPERTURA CELLULARE | Buona | Buona su tutto il percorso |
LIBRO DI VETTA O CAPANNA | NO | |
PARTECIPANTI | 6 | Giorgio, Gimmy, Roberto, Angelo, Imerio, Gigi |
Come arrivare
Raggiungere Prato Valentino da Teglio in Valtellina.
Dalla statale si sale prima a Teglio, poi si seguono le ottime indicazioni per Prato Valentino, dove si parcheggia sotto la Baita del Sole
Acqua sul percorso
- Non c’è acqua sul percorso
Altri link interessanti
MONTE COMBOLO 2901m E PIZ COMBUL 2901M
VISTA DA GIORGIO
Era da tempo nei miei desideri, soprattutto dopo aver visto il video di Yuri, e dopo aver letto le relazione dell’amico Ivanbutti che mi ha confortato sul passaggio attrezzato, direi semplice e ben dotato di catene e quella di Paolo pm1996, anche se conoscendolo ….
Si trovano altre ottime relazioni su hikr.org, quella di danicomo e quella più ardita ta di
cai56 che ha raggiunto il Combolo dal passo di Meden e dal tratto attrezzato EEA decisamente più impegnativo.
Per una cima che si avvicina ai 3K, ci vuole la giornata giusta, un cielo limpido e sereno, questo martedì sembra ci sia il meteo giusto, una giornata di sole dopo i temporali.
Siamo in sei a tentare quest’avventura, parcheggio a Prato Valentino (Teglio), sotto l’albergo baita del Sole a poco meno di 1700m.
Iniziamo la salita seguendo la strada che in inverno diventa pista da sci, con qualche taglio nei prati.
In effetti si risparmierebbe molto seguendo i pali della seggiovia, ma il percorso è su erba anche alta e con pendenze sostenute.
Seguendo le indicazioni su paline per Capanna Meden percorriamo un tratto nel bosco, bello e fresco per poi sbucare di nuovo sulla strada in località Saline, vicino alla prima stazione della funivia sul Dosso Laù.
Da qui si percorre la strada che sale anche ripida, passa da un acquedotto a Fontanacce (non c’è acqua all’esterno) per raggiungere un bivio ben indicato da palina dove abbandoniamo il percorso dello skylift per prendere a destra una ex stradina militare, ora sentiero, che traversa in Val dei Cavalli, seguendo sempre le indicazioni per la Capanna Meden.
Il bel sentiero traversa con lievi saliscendi, passa da una bella fontana dove sgorga acqua gelata, perfetta in una giornata calda.
Passiamo sotto le pendici del Monte Brione (ultima stazione della pista da sci), quindi si aggira il costone SE del Monte Calighè, solo dopo averlo aggirato vediamo il monumento agli alpini e poco oltre la bella Capanna Meden.
Raggiungiamo il monumento che brilla con la croce, le targhe ed il cappello d’alpino in metallo lucente.
Qui facciamo la nostra pausa dopo due ore di cammino o poco più, sappiamo che da qui in poi iniziano le vere fatiche.
Dopo 20min riprendiamo il cammino, il sentiero prosegue largo verso la vicina Capanna Meden, noi invece puntiamo alla evidente bocchetta proprio sopra il monumento, poco meno di 200m di dislivello ma belli ripidi.
Arriviamo in bocchetta dove il panorama si apre verso la Val Fontana con le sue grandi cime di confine con la Val di Togno e la Val Malenco, ma l’attenzione è calamitata verso la magnifica piramide di pietre del Piz Combul, più vicino di quanto mi aspettassi.
Se non sapessi che c’è un sentiero che lo raggiunge direi proprio che è fuori dalla mia portata.
Iniziamo il sentiero bollato che traversa verso la meta, dapprima su erba poi un tratto molto sfasciumoso sale ripido con zig-zag fino sotto una parete di roccia verticale, dove inizia il breve tratto attrezzato.
La fatica è tanta anche per il caldo che comunque fortunatamente non è terribile.
Aggirato con attenzione la parete su comoda cengia attrezzata con catene, ci si trova al cospetto della cuspide della vetta.
Il sentiero con le bollature risale a lato della parete rocciosa su pietrame e sfasciume per raggiungere la cresta ad una bocchetta tra la cima e la sua anticima.
Ci separano 100m circa di dislivello tutto su pietrame a blocchi, la via è evidente e comunque ben bollata, da fare attenzione sul lato destro salendo, verso la Val del Saent laterale della Val Poschiavo in Svizzera.
Io e Roberto arriviamo ultimi ben 20min dopo Angelo e 15 dopo Imerio, ma molto felici di essere su questa prestigiosa cima.
Il panorama è stupendo, la giornata è per ora ancora assolutamente limpida, la vista spazia dal vicino Pizzo Scalino, alla catena del Bernina purtroppo nelle nuvole, le grandi cime della Val Malenco.
Sul lato opposto tutta la catena orobica dall’Aprica fino al Legnone.
Sotto di noi i laghetti Lago del Matt e della Regina, azzurri come il cielo.
Imerio e Gigi si incamminano per la discesa, obiettivo pranzo alla bocchetta di Combolina.
Gli altri si fermano ancora un pò sulla vetta, certamente per riposare dalla faticosa salita, ma anche perchè i panorami sono così profondi e magnifici che non si vorrebbe rinunciare.
Ma abbiamo fame, quindi iniziamo il percorso di rientro alla bocchetta per ricongiugerci con gli altri per pranzare.
La discesa è veloce, ma bisogna fare molta attenzione, l’attraversamento del tratto attrezzato è senza difficoltà, dopo il terreno è spesso di terriccio mobile e sfasciume, comunque non è esposto.
Ultimo traverso su erba verde, quindi attenzione perchè scivolosa, raggiungiamo gli amici abbastanza stanchi ma soprattutto affamati.
Pausa in bocchetta seduti su grossi macigni, ognuno con il suo panino o scatolette, poi caffè, dolci e grappetta.
Alcuni si concedono qualche decina di minuti di pennica, mentre Imerio (che non finisce mai la benzina) esplora il primo tratto sfasciumoso che sale al Monte Calighè, vediamo un solo bollo all’inizio anche se la palina indica Calighè e la direzione da seguire.
Chiusa la pausa relax e pennica per alcuni, salutiamo la nostra conquista di oggi e scendiamo veloci al monumento degli Alpini, da qui sul traverso sotto il Monte Brione e Calighè, sosta acqua alla fontana e poco dopo raggiungiamo la strada di servizio agli impianti, da qui seguiamo prevalemtemente la strada, sia per defaticamento sia per facilitare Roby che accusa dolore ad un ginocchio.
Arriviamo al parcheggio dopo 9h totali e ben 6:15 di cammino, tutti molto soddisfatti della vetta e del percorso tutt’altro che banale.
VISTA DA IMERIO
Questa volta il vulcanico Giorgio ci propone una meta un po’ al di fuori del nostro consueto raggio d’azione (sono 2,5 ore di viaggio in auto al mattino presto per l’andata e probabilmente 3 per il ritorno), ma la meticolosità con cui prepara le proposte di escursione e la varietà delle stesse, è una sicura garanzia di successo, inoltre devo dire che mi ha un po’ viziato, perché per preparare il tutto ci vogliono voglia e passione, cosa che assolutamente non gli mancano: bravo Giorgio, continua così!
Fatto sta che alle 7.30 in punto siamo tutti pronti (oggi siamo in sei) a muovere da Prato Valentino (ridente località sciistica situata sopra Teglio nella media Valtellina) per raggiungere la nostra meta, che oggi è fissata nel Piz Combul, una montagna prossima ai 3000 m posta nei pressi del confine con la Svizzera.
La prima parte dell’escursione (che avevo già percorso nel giungo del 2018, quando avevo accompagnato le «sorelle» a Teglio) si svolge seguendo delle comode piste sterrate che d’inverno diventano piste da sci, fino ad arrivare al Dosso Laù, dove termina la funivia e dove riparte una sciovia che sale ancora e che abbiamo ancora seguito quasi fino al suo termine.
Da qui abbiamo imboccato un lungo traverso che ci ha portati fino al memoriale degli alpini, costruito dal gruppo di Teglio e situato nelle vicinanze della Capanna Meden (nuova), chiusa, ma gestita dal CAI di Teglio che ne regolamenta l’utilizzo.
Dopo una sosta al memoriale ripartiamo, questa volta con pendenze più severe, fino ad arrivare alla Bocchetta della Combolina, da cui si apre un vista spettacolare sulle cime circostanti, prima fra tutte quella del vicino Piz Combul, che da qui mostra un aspetto un po’ franoso e non facile da salire, anche se sappiamo che c’è un sentiero che ci arriva.
Seguiamo quindi verso destra le segnalazioni bianco-rosse presenti e cominciamo a prendere quota su un ripido versante erboso, per poi attraversare un paio di zone detritiche dove le tracce di sentiero salgono a zig zag, fino ad arrivare sotto una parete rocciosa che si supera verso sinistra grazie ad una cengia inclinata, dove sono state poste delle catene, sicuramente utili in caso di terreno bagnato o con ghiaccio.
L’ultimo tratto, con pendenza un po’ minore nella prima parte della cresta, si svolge su una grande pietraia, dove bisogna prestare attenzione prima della cuspide finale, perché le bollature indicano di passare proprio sul filo del versante che precipita verticalmente verso la vallata del Lago del Matt.
Comunque poco prima delle 11.30 siamo in cima, dove nel giro di una ventina di minuti ci ricompattiamo tutti, godendo di un panorama superlativo con l’unica eccezione di un banco di nuvole che copre il gruppo del Bernina, ma per il resto è veramente uno spettacolo, dovunque si guardi! (altre note sulle didascalie delle foto)
Personalmente preferisco scendere dalla cima prima di mangiare, sfruttando ancora la concentrazione della salita e quindi inizio con Gigi la discesa, che viene seguita dopo una decina di minuti anche dagli altri amici, arrivando verso le 13.00 alla Bocchetta della Combolina, dove possiamo rilassarci e godere del nostro pranzo, in una giornata dal meteo veramente notevole.
Per la strada del ritorno infine, seguiamo quella fatta all’andata, con qualche piccola differenza sulle sterrate dopo il Dosso Laù, per arrivare a Prato Valentino intorno alle 16.30, dove coroniamo la stupenda giornata con la classica birra rigenerante.
Concludendo, è stata un’altra bellissima giornata, coronata questa volta da una salita su una montagna non banale, salita con la giusta concentrazione, dove abbiamo veramente apprezzato l’ambiente alpino ed i panorami che ci ha proposto: avanti così quindi e ancora un grazie a Giorgio che riesce sempre a scovare queste mete alla nostra portata e con il giusto grado adrenalinico.
MONTE COMBOLO 2901m E PIZ COMBUL 2901M
MONTE COMBOLO 2901m E PIZ COMBUL 2901M
MONTE COMBOLO 2901m E PIZ COMBUL 2901M