ESC 309 | CIME DI NOGA
/in ESCURSIONI DI GIROVAGANDO, ESCURSIONI IN MONTAGNA, ESCURSIONI TICINO /da adminCime di Noga 1445mt e 1511mt e Grotta dell’Orso
06 Maggio 2018 – ( 309 )
Parcheggio Dasio Chiesa Q580 – Oratorio S.Rocco Q611 – Ponte di Bizzo Q625 – Pune Q1031 – Mascossa Q1240 – Passo PiancaBella Q1420 – Cima Noga O Q1445 – Cima Noga Q1511 – Passo – Bus de la Noga Q1258 – Grotta dell’ Orso Q1270 – Alpe Mapel Q1145 (pranzo) -Alpe Serte Q845 – Ranco Q768 – Ponte sul Soldo Q610 – Dasio
PARTENZA ARRIVO | Parcheggio Dasio Chiesa (CH) | 570 mt |
KM ANDATA | 6,0 Km | 4:50m lorde / di orologio, 50m soste |
KM RITORNO | 4,2 Km | 1:40m lorde / di orologio, 05m soste |
KM TOTALI | 10,2 Km | 08h : 00m lorde / di orologio 05h : 30m di cammino |
DISLIVELLO ASSOLUTO | 0935 mt | |
DISLIVELLO RELATIVO | 1030 mt | Max altitudine: 1517 mt |
DIFFICOLTA' | T3 | Sentieri segnalati e numerati, nei prati attenzioni a bolli sbiatiti sui sassi |
COPERTURA CELLULARE | BUONA | |
LIBRO DI VETTA O CAPANNA | NO | |
PARTECIPANTI | 4 | Giorgio, Gimmy, Paolo, Angelo |
Come arrivare:
Si può accedere alla Val Solda dall’ Italia, da Porlezza o dalla Svizzera da Lugano (in direzione di Porlezza).
A Cressogno si seguono le indicazioni per Val Solda, poi salendo si segue per Dasio, ultimo paese dove termina la strada. Noi abbiamo parcheggiato davanti alla chiesa, posizione ottimale per il giro ad anello che abbiamo pensato, ma chi sale verso il Boglia può parcheggiare poco dopo il campeggio ed il Santuario di S.Rocco
Acqua sul percorso
- Fontana a Dasio, Alpe Mapel
- Vari ruscelli sul percorso
Link interessanti
Album foto a tutto schermo
https://www.girovagando.net/wp-admin/post.php?post=3592&action=edit#save
Quando non sappiamo dove andare,e per non pestare neve, la Val Solda e’ sempre una garanzia.
Ci sono molte cime ed una rete di sentieri, purtroppo non sempre ben segnati sulle cartine, che invitano ad esplorare.
Oggi puntiamo a una cima (in realta’ sono tre) minore, le Cime di Noga tra i 1450 e 1517mt, ovviamente un bel giro ad anello.
Parcheggiamo a Dasio, sotto la chiesa, e’ la posizione ideale per l’anello previsto. Saliamo verso il cimitero, quindi verso il Camping ed il Santuario di S.Rocco.
Al Ponte di Bizzo prendiamo subito a sinstra, ed ora si inizia a salire, sentieri ben indicati.
La salita e’ piacevole, quando si esce dal bosco ci si trova a risalire un tratto roccioso, ben indicato dai bolli, ma con qualche saltino e gradino.
Quando si scende si guada il torrente, e poco sopra un bivio, abbandoniamo il comodo sentiero che porta all’ Alpe di Pu’ria (da visitare se non ciete mai stati), per salire ripidamente verso Pune’, dovrebbe esserci un alpe o dei ruderi, ma non non li abbiamo proprio trovati.
Usciti dal bosco facciamo pausa, quindi riprendiamo il cammino per portarci ad una bocchetta sul lato N del Sasso di Mont.
Il sentiero non e’ sempre visibile, e soprattutto non coincide alla SwissMap, anzi a dire il vero a parte i sentieri principali, quelli secondari sono molto discordanti.
Arriviamo in bocchetta, e prendiamo il costone delle Cime di Noga, 200mt di pura salita su prato seguendo vecchi bolli di vernice sui sassi, non sempre facili da individuare.
Arrivati al passo (nome?), svoltiamo a sinistra per la prima cima a Q1445, molto panoramica.
Facciamo pausa e foto, sotto di noi il Sasso di Mont e alle nostre spalle il Torrione (la piu’ alta elevazione della Val Solda).
Riscendiamo al vicino passo e teniamo la dorsale per le altre cime, la piu’ alta a Q1517.
Non ci sono croci o ometti, solo un panettone erboso per le prime due ed una serie di torri calcaree per la terza, quella sopra il passo.
Scendiamo al passo su un sentierino verso nord, quindi scendiamo in direzione sud.
Nel scendere incontriamo un nutrito gruppo di escursionisti svizzeri, che invece salgo al passo, anche loro in esplorazione in Val Solda.
L’ultimo della fila ferma me e Gimmy “Ma io vi conosco” siete i Girovagando …e bla-bla-bla
Simpatico incontro.
Scendiamo veloci ed al Bus della Noga Q1258, risaliamo poche decine di metri per visitare la “Grotta dell’ Orso”.
Vale proprio la pena questa breve deviazione, la grotta e’ piuttosto profonda ma sufficientemente alta per stare in piedi, inoltre e’ bella fresca ed in questa giornata calda e’ un piacere.
Chiusa la visita, lo stomaco brontola e alle 13.00 siamo all’Alpe Mapel, dove siamo gia’ passati quando siamo saliti al Sasso di Mont, e sappiamo esserci una bella fontana con acqua fresca, proprio necessaria.
E qui facciamo la nostra pausa pranzo, bella lunga a goderci la giornata ma anche riposarci per una discreta scarpinata.
Ripartiamo dopo oltre un’ora e mezza, come anticipato giro ad anello.
Scendiamo poche decine di metri sulla direttissima per Dasio, ma deviamo a sinistra al primo bivio.
Il sentiero che seguiamo e’ stupendo, nel bosco, mai ripidissimo, bellissime piante e fioriture.
Ariviamo ad una radura attrezzata con tavolo e panche in legno, proseguiamo scendendo verso il torrente soldo che attraversiamo sul Ponte Elio.
Si risale sul lato opposto ed in breve si e’ sulla sterrata della Riserva naturale della Val Solda.
Ora scendiamo troviamo una piu’ ampia area attrezzata con molta gente, scendimo ancora fino a Ranco
da qui abbandoniamo la sterrata per prendere il sentiero 1 per Dasio.
Si scende fino al torrente, lo si attraversa su un bel ponticello di legno, per poi risalire una trentina di metri sul lato opposto, ormai a Dasio.
I sentieri sono spesso numerati, una indicazione della numerazione la trovare qui
Che dire di piu’, c’e’ molto ancora di visitare in questa chiusa e selvaggia valle, ci vediamo presto.
ESC 333 | Cima Fojorina e Torrione Valsolda
/in ESCURSIONI DI GIROVAGANDO, ESCURSIONI IN MONTAGNA, ESCURSIONI LAGO DI COMO /da adminCima Fojorina 1810mt e Torrione Val Solda 1805mt
31 Marzo 2019 – ( 333 )
Parcheggio Seghebbia Q1110 – Alpe Colmine Q1483 – Bocchetta San Bernardo Q1586 – Bivio per Bocchetta Regagno Q1650 – Passo di Fojorina Q1688 – Cima di Fojorina Q1810 – Torrione Val Solda Q1805 – Passo Fojorina Q1688 – Bivio per Bocchetta Regagno Q1650 – Bocchetta Regagno Q1659 – Alpe Fiorina Q1348 (pranzo) – Pralungo Q1116 – Alpe Pramarzio Q1061 – Seghebbia Q1110
PARTENZA ARRIVO | Parcheggio Monti di Ravecchia CH | 973 mt |
KM ANDATA | 5,3 Km | 2:40m lorde / di orologio, 15m soste |
KM RITORNO | 2,2 Km | 1:00m lorde / di orologio, 05m soste |
KM TOTALI | 7,5 Km | 07h : 00m lorde / di orologio 04h : 30m di cammino |
DISLIVELLO ASSOLUTO | 530 mt | |
DISLIVELLO RELATIVO | 640 mt | Max altitudine: 1509mt |
DIFFICOLTA' | T | Sentieri segnalati bene |
COPERTURA CELLULARE | Buona | |
LIBRO DI VETTA O CAPANNA | SI | |
PARTECIPANTI | 7 | Giorgio, Paolo, Gimmy, Barba, Roberto, Angelo, Francesco |
Come arrivare:
Autostrada per il Gottardo, uscire a Bellinzona Sud / Locarno.
All’ uscita tenere la destra in direzione di Bellinzona, alla seconda rotornda prendere la prima uscita, indicazioni per la Val Morobbia.
Si risale la valle fino a Paudo, poco dopo l’uscita del paese c’e’ una strada che sale a sinistra, indicazioni per i Monti di Ravecchia,
Si segue la strada fin dove finisce, ci sono buone possibilità di parcheggio.
Acqua sul percorso
- Fontane a Piano Dolce (chiuse in questo periodo)
- Acqua aperta in capanna (attenzione alle date di apertura della capanna)
Link interessanti
E’ una bella citazione di Abramo Lincoln, e non è caso, visto che proprio ieri sera ci siamo ritrovati a festeggiare (con 4 giorni di anticipo) il compleanno di Roberto, E NON un numero qualsiasi …
Oggi ci tocca programmare un’escursione con vincoli di tempo, ritorno a casa entro le 17:30, e peggio ancora il cambio orario, improponobile la sveglia anticipata.
Quando il viaggio in auto deve essere corto, il percorso anche, ma si vuol godere di panorami e perchè no anche di qualche soddisfazione, la Val Solda è sempre una certezza.
Torno volentieri a rifare la Fojorina ed il Torrione, ma con un anello diverso, anche se il punto di partenza è Seghebbia, in Val Rezzo, laterale E della Val Solda.
Parcheggiamo nella piazzetta silenziosa di Seghebbia 1110mt, e alle 07:50 siamo in cammino sul sentiero 3-barrato che porta verso il S.Lucio.
Seghebbia è un paesino che con Buggiolo si trova nella testata della Val Rezzo, poco sotto il Passo della Cava che scavalla in Val Cavargna.
Risaliamo il costone che dall’ Alpe Colmine, sotto il Monte Cucco, scende fino a Seghebbia, il sentiero è bello largo, e nella parte alta scopriamo che stanno realizzando una strada che scende dall’ Alpe Colmine fino all’ acquedotto.
Imboccata la strada la seguiamo anche se fa qualche tornante in più del sentiero. Arriviamo all’ Alpe Colmine, da dove vediamo con chiarezza la brillante nuova croce della Fojorina, del percorso per raggiungerla, invaso dalla neve su tutto il versante svizzero verso N.
Seguiamo il largo sentiero che passa poco sotto il Monte Cucco, e raggiungiamo la bocchetta di S.Bernardo, dove iniziamo a pestare neve.
La via è ben battuta ma su neve pressata e ghiaccio nei punti più in ombra, in ogni caso si sale abbastanza bene anche senza i ramponcini che restano nello zaino.
A 1650mt troviamo la palina che non indica la bocchetta di Regagno, da dove si scende in Val Solda, ma Alpe Fiorina e Passo Stretto, ma rimandiamo questa storia a più tardi.
Proseguiamo e alle 09:55 metto i piedi sulla Cima di Fojorina Q1809/1810, con una bella croce metallica che ha sostituito una vecchia e piccola croce in legno.
Non c’e’ vento, il sole spende il panorama è infinito, ci fermiamo una mezzora abbondante a godercela.
Prossima tappa il Torrione, la via per arrivarci sotto è evidente anche se piena di neve, meno evidente e preoccupante come salirci.
Io, Roberto e Luciano ci siamo stati, ma salendo dal lato opposto e scendendo da questo, sappiamo che il passaggio c’e’, non sappiamo se la neve ed il ghiaccio lo permetteranno.
C’e’ un secondo aspetto, c’e’ una paretina di roccia da risalire, piuttosto verticale, ma assicurata con qualche metro di provvidenziale corda, speriamo non sia sotto la neve, ma questo lo scopriremo solo in loco.
Calziamo i ramponcini, scendiamo pochi metri dalla Fojorina e ci dirigiamo seguendo il costone.
Il lato N/O è sempre innevato e spesso ghiacciato, il lato S/E è in pieno sole e pulito.
Arriviamo sotto la torre principale, la corda è pulita e finalmente assicurata alla roccia, in passato era legata alla base di un pino mugo che onestamente non sembrava poter reggere a lungo.
Uno alla volta risaliamo quei pochi metri di roccia, niente di che ma la corda serve, non ci sono sempre gli appigli.
Arrivati sopra ricalziamo i ramponcini per aggirare a O la torre rocciosa e risalirla più o meno al centro, si trovano bolli bianco-rossi sulle pietre.
Anche il tratto che adduce alla cima è ghiacciato, bene avere i ramponcini, ma attenzione al massimo, scivolare non sarebbe simpatico.
In cima grandi panorami, sotto di noi a picco (ma veramente a picco) la Val Solda che scende appoggiandosi al Ceresio.
Anche qui 15min di sosta e foto a trecentosessanta gradi.
Scendiamo con il doppio dell’attenzione aggirando il ghiaccio spesso e vivo, anche la calata con la corda non presenta difficoltà, ma sempre meglio non scivolare …
Torniamo sotto la Fojorina, Q1800, e scendiamo fino alla palina Q1650.
Il sentiero è segnato e bollato, ma completamente invaso dalla neve, ma non c’e’ alcun segno di passaggio, saremo i primi per il Passo del Regagno.
E’ un traverso che tiene quota, non ci sono problemi anche se ripido, sotto c’e’ parecchio pino mugo.
Alle 11:55 siamo al Passo del Regagno Q1656, sotto di noi si sviluppa la Valle di Fojorina, e la discesa si presenta molto ripida ma completamente libera e pulita, siamo in pieno sole ed esposti a S.
Il sentiero è ben marcato e serpeggia, poi si porta sotto il Regagno, si potrebbe salirci, ma preferiamo gustarci la giornata ed il pranzo all’ Alpe Fiorina come da programma.
Alle 12:30 puntualissimi siamo all’ Alpe Fiorina, due baite in legno in una radura prativa a 1350mt, fondamentali panche e tavoli e soprattutto una magnifica fontana.
Ci accampiamo per pranzare in totale relax, stupendo il luogo, non ci sono i grandi panorami verso il lago, ma siamo incassati in una gola circondati da torrioni rocciosi calcarei, siamo in pieno sole e ce la godiamo alla grande.
Tempo di permanenza previsto 1:30
Dopo i panini e la frutta, PRE-festeggiamo in anticipo di 3gg il compleanno di Roberto, una scusa per festaggiare la troviamo sempre, e questa volta sono l’ennesimo giro-di-boa del nostro Roby/Eze/Alp.
Panettone (degli alpini però) e prosecco, infine caffè e le nostre classiche correzioni.
Un pò di foto, anche all’ ambiente, e ci prepariamo per tornare, mancano circa 4Km, che stimiamo in 1:30
Anche l’ambiente del ritorno devo dire che soddisfa tutti, faggete enormi, sentiero bollato bene di vernice, unica rottura tantissime foglie di faggio che in alcuni tratti superano il mezzo-metro.
Altra cosa da segnalare, ovunque fioriscono primule gialle e una quantità esagerata di ellebore in fioritura, nei vari colori verde, bianca e viola, spettacolare veramente.
Seguiamo i sentiero 3-barrato verso Seghebbia, ignorando le indicazioni per Dasio, e l’ Alpe Riccola ed il Passo Stretto.
Si tiene quota, poi si risale alla larga bocchetta prativa di Pralungo, dove si abbandona la Val Solda per tornare in Val Rezzo.
Scendiamo tenenedo la sinistra alla Alpe Pramarzio, attraversiamo il prato in direzione Seghebbia, proprio di fronte a noi, ma più in alto. Nel prato il sentiero si perde, ma con logica si arriva a ritrovarlo che scende verso il torrente, lo attraversa su un ponticello di legno a Q1040, da qui si risale, e devo confessare faticosamente, fino ai 1100 metri del cimitero di Seghebbia, e su strada in 5minuti alla piazzetta dove abbiamo parcheggiato.
Nonostanete le due cime mi erano note, anche a Roberto e Barba, il giro ci è piaciuto, la salita al Torrione con neve e ghiaccio ha deto quel “peperoncino” alla giornata, coronata dalla bella sosta all’ Alpe.
Tutto ben riuscito, e per me anche un positivo risultato dopo la defaiance dell’ultima ciaspolata.
Informazioni Utili:
Sito ERSAF Lombardia Val Solda
Cartina con sentieri escursionistici della Val Solda e Val Rezzo
Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi
(Cesare Pavese)
La vita è così breve che non c’è tempo per litigi, per il rancore e per la guerra. C’è solamente il tempo per amare e dura solamente un istante.
(Mark Twain)
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