Escursione rubata al nostro classico calendario, purtroppo ci troviamo solo io (Giorgio) e Gimmy.
Lui non e’ mai stato al Sasso Gordona, cosi’ propongo di salire dalla Svizzera con un bel anello che ci portera’ al Poncione di Cabbio, ad attraversare il Sasso Gordona, poi alla bocchetta di Schignano per ritornare verso il punto di partenza con un anello completo.
Anche per me sara’ quasi tutto nuovo, a parte la salita al Sasso Gordona, fatta molti anni fa, e tra l’altro sul lato dove questa volta ho previsto di scendere.
Partiamo presto, alle 07:10 da Cabbio, Valle di Muggio, vicino al cimitero, posizione perfetta per il giro ad anello.
Seguiamo la strada asfaltata che sale, al secondo tornante seguiamo il sentiero per Vallera, proseguiamo passando da Croce, Batuela, Laorina, Arla, siamo sul fianco est del costone del Poncione di Cabbio, dopo Arla si risale fino alla dorsale, dove troviamo una panchina con magnifica vista sulla alta Valle di Muggio ed il Generoso.
Sentieri sempre ben segnati, ora si segue la dorsale, arrivando al cippo di confine-34 Q1239, non e’ ancora la cima del Poncione di Cabbio, ma certamente il punto con la vista migliore, la cima si trova poco avanti, ma a ridosso di una faggeta che nasconde il panorama.
Da questa anticima si vede bene la bella torre del Sasso Gordona, vedo Gimmy dubbioso “sei sicuro che si sale li’ sopra?”
In effetti la cima rocciosa del Sasso Gordona incute rispetto, ma so da varie relazioni che si sale con aiuto di catene da questo lato (lato Ovest, la direttissima dal Prabello), ma si puo’ anche salire dal lato di Schignano (la mia precedente visita), con meno catene e meno pendenza.
Lo tranquillizzo, andiamo a vedere.
Dal Poncione di Cabbio Q1263 scendiamo alle spalle del Rifugio Prabello Q1201 (dal cippo 34 siamo entrati in Italia), ex caserma della Finanza ora in cura al Cai di Monte Olimpino, da qui prendiamo il “Sentiero Impegnativo” che indica 40min per la cima.
Si passa tra le due baite di fronte al Prabello, e seguendo il sentiero si giunge a ridosso della torre di roccia ed erba.
Le prime trincee (ci sono trincee e fortificazioni della linea Cadorna attorno e dentro il Sasso Gordona), e le prime catene.
Chiudiamo i bastoncini, meglio avere le mani libere per attaccarsi alle catene e superare vari gradini.
La mia paura maggiore era di trovare il sentiero troppo scivoloso, vista l’intensa pioggia della nottata, ma fortunatamente si sale, certo con fatica, ma senza veri rischi.
In 30min circa siamo in cima, fine del tratto attrezzato.
C’e’ una grande croce di ferro in posizione molto panoramica, si trova piu’ avanti e poco sotto la cima vera e propria.
Sosta obbligatoria, sebbene il meteo non e’ dei migliori, il panorama merita davvero.
La valle d’ Intelvi con i molti centri abitati, la Valle di Muggio, il costone che si dirige verso il Bisbino, il Crocione di S.Fedele ed il Generoso sono tra i profili piu’ vicini, le cime piu’ lontane sono immerse nelle nuvole, ma si intravvede ancora molta neve tra il Pizzo di Gino ed il Bregagno.
Dopo le foto di rito, scendiamo dal lato opposto, quindi verso il Bisbino.
Il tratto poco sotto la croce e’ ripido e attrezzato con le catene, ci vuole un po’ di attenzione, poi si scende ancora su ripido ma senza piu’ necessita’ di sicurezza con le catene.
Arriviamo alle trincee, e poco dopo al bivio per le fortificazioni che visitiamo. Quindi scendiamo verso la Colma di Schignano.
Qui c’e’ un crocevia di sentieri da varie direzioni.
Sebbene ci siano indicati sulla mappa due sentieri verso il Prabello, che quindi aggirano il Sasso Gordona verso la Valle di Muggio (preciso che tutto il Sasso Gordona si trova in territorio Italiano), e pur dotati di gps e tracce non siamo stati in grado di trovarli.
La direzione e’ chiara, un costone che scende verso Sud dal Sasso Gordona, ma la via per raggiungerla molto meno.
Dalla colma ci sono molte tracce di sentiero, ma molte portano a ruderi piu’ in basso o finiscono tra i rovi, due volte torniamo sui nostri passi, ma senza trovare la giusta via.
Tentiamo quindi di tenerci attorno i 1100-1120mt dove dovrebbe esserci il sentiero, a volte sembra si vederne le tracce, sicuramente non e’ in uso da molto-molto tempo.
Oltretutto il versante e’ parecchio ripido e scivoloso, quindi massima attenzione.
Puntando a vari ruderi e seguendone il profilo di quota, ritroviamo piu’ o meno quello che pensiamo sia il sentiero.
Anche oggi un po’ di sano ravano non ce lo siamo fatto mancare.
Affianchiamo tanti resti di vecchi alpeggi, davvero tanti, restano poche mura perimetrali e dovunque la “nevera”, il frigorifero, che essendo in gran parte una grotta sotto terra e’ ben conservata.
Ravana che ti ravana arriviamo al costone, e visto che abbiamo percorso piu’ di 8km e siamo in cammino da oltre 5 ore, e’ ora di pranzo.
Sono le 12:20 e ci fermiamo a Q1100 poco sopra i Monti di Corno, altro grande alpeggio in totale abbandono.
Siamo su prato, vicino al sentiero stavolta evidente che sale verso il Sasso Gordona ed il Prabello.
Pace totale, qualche occhiata di sole ed anche qualche goccia di pioggia in mezzo a nuvoloni neri, ma vale la pena godersi un po’ di riposo.
Ripartiamo alle 13:30, scendendo su sentiero marcato ed evidente, passiamo dalla rete confinale ed il cippo-41 Q988, si torna in Svizzera.
Passiamo dall’Alpe Corno Q988, qualche rudere ma due baite ben sistemate, quindi giu’ ancora con lunghi zig-zag in un bosco di faggi veramente bello.
A Q695 un bivio, non prendiamo per Cabbio, si sale e si scende di una trenitina di metri verso un torrente che scende a formare il Breggia, quindi si risale dal lato opposto fino a Piazzo’ Q705, due baite e la strada sterrata che finisce.
Seguiamo ora la strada sterrata fino a Uggine poi asfaltata fino a Cabbio, quasi 3km, ma piacevoli.
Uggine e’ un sobborgo con molte baite tutte in sasso e ben sistemate, un gioiellino, mi ricorda molto alcuni borghi toscani.
Ultima nota: in tutto il percorso NON c’e’ acqua, non ci sono fontane e nemmeno ruscelli, noterete che gli alpeggi attivi hanno tutti grandi bidoni per la raccolta dell’ acqua piovana.
Unico ruscello e’ quello attraversato in Val Cugnolo, vicino a Piazzo’, ma ormai si e’ quasi arrivati.
Un bel giretto, con anche un po’ di ravano.