Rifugio Monte di Dentro 917mt
Il ritornello della giornata e’ stato
“per dieci centimentri di neve non vorrete portare le ciaspole????”
Nell’ ultima relazione avevo scritto “basta ravanare nel 2017”, ma come si dice “mai fare i conti senza l’oste”. Ora e’ scintificamente dimostrabile che il ravano crea dipendenza, serviranno cure riabilitative.
Oggi era giornata da passare, dopo una tranquilla camminata, a festeggiare tra noi il prossimo Natale in un rifugio, niente grande cucina, solo il dolce.
Qualcuno propone di preparare le salamelle prima del dolce, qualcun altro propone un minimo di antipasto, si sa come vanno queste cose.
Saremo carichi come muli, quindi percorso breve, poco dislivello, rifugio solo per noi. Si decide di tornare dopo anni nella nostra cara Val d’Ambra, e piu’ precisamente al rifugio Monte di Dentro a 917mt.
La prima idea era di ciaspolare, poi visti alcuni pareri si decide di portare solo i ramponcini, non c’e’ neve qui da noi, quanto vuoi che ci sia a 900mt? Per dieci centimentri di neve le ciaspole non si portano …. LE ULTIME PAROLE FAMOSE.
Gia’ in autostrada a Lugano e prima della galleria del Ceneri, si capisce che le nostre previsioni sono proprio sbagliate, ma e’ risalendo verso Biasca che tutto diventa certezza.
Anche in pianura ci sono decine di centimetri di coltre bianca.
La salita da Personico verso la diga, non e’ banale in auto. Strada pulita ma ghiacciata, muretti di neve sul fianco.
Al parcheggio, o meglio su uno slargo poco sopra la diga, la neve e’ proprio tanta e ci scappa da ridere, sara’ una grande ravanata nella neve.
Senza ciaspole e con gli zaini carichi di vettovaglie, la neve e’ farinosa, 40cm di spessore.
Fortunatamente fino a Ramlitt qualcuno e’ passato e ci sono le buche delle impronte da seguire, ma il “qualcuno” e’ salito a Cavalum, il sentiero che si addentra nella Val d’Ambra e’ tutto da battere o meglio da bucare.
Oggi con noi sei ci sono anche Francesco e Chiara, e proprio Chiara caparbiamente fa strada a noi maschietti, piu’ avanti Gimmy e Paolo le daranno il cambio.
Il sentiero e’ ben noto, non ci sono particolari pericoli, ma in brevi tratti bisogna prestare attenzione perche’ un lato precipita verso il torrente Rierna, e la neve non semplifica le cose.
Dopo aver incontrato una giovane femmina di capriolo proprio sulla strada prima della diga, incontriamo prima un bel camoscio che si inerpica su pareti verticali sfruttando cumuli di neve, che invidia alla sua bravura.
Poco oltre un altro camoscio che stavolta scende. Quasi sempre abbiamo incontrato camosci su questo percorso, per chi conosce la zona, attenzione nei canaloni, l’avvistamento del selvatico e’ probabile.
Con un po’ di fatica, e ben oltre le previsioni temporali, arriviamo al rifugio dopo oltre due ore di cammino.
L’interno e’ spartano ed anche un po’ scuro (non ci sono i pannelli quindi niente luci), ma e’ confortevole con stufa e camino.
La temperatura interna passera’ dopo qualche ora dai +3 a oltre 15 gradi.
Divisi i compiti per la legna, la cura del camino e della stufa, a mezzogiorno si inizia con gli aperitivi, cipolle, olive schiacciate salamini di cervo, accompagnati da un pagnottone di Altamura (scaldato sulla stufa) e vini bianchi e rossi.
Dopo l’antipasto via con salsiccia e coppa in padella, sempre ottimo.
Si prosegue con il panettone che suggella la festa di Natale, quindi il castagnaccio di Chiara (che gentilmente mai ci fa mancare un secondo dolce), il tutto inondato di spumante.
Ma non e’ ancora finita, c’e’ caffe’ e grappa.
Un po’ di attesa che lo stomaco liberi un po’ di posto, poi lo Chef Barba ci delizia con il suo famoso Vin-Brule’, con fiammata spettacolare.
Oggi l’alcool domina e si vedranno gli effetti.
Allineati i cadaveri di vetro sulla tavola (una strage), e dopo le dovute pulizie ci prepariamo a partire, abbiamo tirato un po’ troppo tardi, e sappiamo che arriveremo con il buio, anzi l’oscurita’ ci accompagnera’ anche per una buona mezz’ora prima del parcheggio.
Ultima nota, nel rifugio non c’e’ cassa, bisogna prendere un vaglia e pagare in posta.
Arriviamo alle auto poco dopo le 18:00 (anzi io alle 18:15) buio pesto, sentiero illuminato da una frontale e dai cellulari.
Spettacolo le luci della Riviera ed il cielo stellato !
Un bel ricordo per questo Natale, che ne dite ?
Tanti Auguri a tutti, un grazie agli amici per tutto quanto.