Rifugio Alpe di Motto Q1864
Escursione Eno-Gastronomica autogestita … ovvero compleanno da festeggiare alla nostra maniera.
Ciò comporta la scelta di un rifugetto, possibilmente tutto per noi, ambiente riscaldabile, legna, stufa e magari gas, paiolo per la polenta.
Il percorso non deve essere né troppo breve né troppo lungo, questo per i pesi degli “approviginamenti” che ci portiamo nello zaino.
Non si chiede molto vero?
Un particolare da non omettere è l’acqua, in inverno in quasi tutti rifugi l’acqua viene chiusa per il gelo, quindi fontana o ruscello vicino sono necessari, e questo vuol dire conoscere “abbastanza bene” i posti.
La destinazione sarà un rifugio dove abbiamo pranzato parecchie volte, e ci ha sempre soddisfatto, anche questa volta : il rifugio Alpe di Motto a 1864mt del Patriziato di Claro, non distante dalla famosa Brogoldone.
Per fare un percorso un po’ diverso dal solito propongo la salita da Giova, quindi dal lato Calanchino, e non dal solito sentiero da Maruso (sopra Claro), il più rapido e diretto.
Saliamo la stretta strada che da S.Vittore (poco dopo Lumino) porta a Giova e Monti di S.Vittore, a Q1050 circa troviamo il nuovo (per noi) cartello di divieto, che nasconde la macchinetta per il pagamento dei 5 CHF di pedaggio per salire fino a Guald (laghetto artificiale). Munirsi di monete, non accetta euro.
Saliamo quindi fino a sotto Prepiantò, e proseguiamo, ma la strada è coperta da neve e ghiaccio, non ci fidiamo pur con la 4×4 (sul ghiaccio non sono comunque efficaci),e torniamo al parcheggio sotto Prepiantò Q1400.
Partiamo alle 08:15, +2°, ben coperti.
Passiamo dalle baite di Prepiantò, è da un po’ che non ci passiamo (ci siamo passati nelle prime escursioni, poi hanno allungato la strada fino al laghetto e si parte poco sopra) e ricordo una conca prativa bellissima, con baite altrettanto belle ben separate fra loro ed un alto una chiesetta-cappellina.
Fortunatamente tutto è rimasto intatto, bucolico.
Raggiunto il sentiero che arriva dal laghetto inziano 350mt di bella salita, passando tra bosco e bosco di piante tagliate, su sentiero sempre molto ben segnalato.
Arrivati a Q1830 c’e’ una palina che indica la località “Er Bastardel” e le indicazione per Palazi (Alp de Palazi), e Brogoldone.
Proseguiamo ora in quota, passiamo dal bel rifugetto Alpe Martum e proseguiamo ancora, troviamo il bivio che scende a Lumino, mentre diritto si va verso la Brogoldone.
Arriviamo alla Brogoldone alle 10:10, ci sono alcuni escursionisti, un paio hanno dormito qui, uno di questi il famoso Rocco, grande estimatore dei rifugi rosso-crociati, e che abbiamo incontrato numerose volte, è “in giro” ma lu incontrreremo sul sentiero poco più tardi.
Breve sosta e ripartiamo ancora in quota per l’ Alpe di Motto, e percorro per la prima volta il nuovo sentiero molto largo e ben tracciato (sicuramente con una piccola ruspa).
Alle 10:45 siamo al rifugio, da lontano abbiamo visto alcuni escursionisti, speriamo siano di passaggio ed il rifugio sia tutto per noi.
Ce lo conferma Rocco, che incontriamo poco sopra il rifugio, dove ci fermiamo a fare con lui quattro chiacchere, è salito da Landarenca, ben più lontano del nostro percorso, ma come vi ho detto ha pernottato, ed è anche un gran camminatore.
Raggiunta la nostra “trattoria” iniziano i preparativi, si accende la stufa (era accesa quindi la si fa ripartire), si porta la legna, che va a prendere l’acqua dalla fontanella che si trova a pochi minuti a piedi suls entiero che sale all’ Alpe Gagèrn. Unico problema (conosciuto) è che l’acqua che scende è pochissima, la fontana gelata, quindi bisogna aver tempo e pazienza.
Mentre il Barba-Chef “ruga” la polenta, si scalda arrosto con porcini, anzi porcini con arrosto (vedi foto), si prepara l’antipasto ed il zola per il dopo …
Iniziano le danze con frizzantino-rosè per accompagnare salatini, pancetta, pane, salame di cervo … uno stuzzichino.
Poi polenta, arrosto di maiale e una montagnetta di porcini (tutta roba raccolta), già satolli a questo punto, ma visto che “La boca l’è minga straca se la sa no de vàca”, vai con polenta e zola.
Ed il bere? Beh per un compleanno non si bada a spese: Valpoliccella Superiore e Valpolicella Ripasso … una bomba!
Abbiamo attaccato anche una bottiglia di rosso siciliano, ma solo un bicchiere, il resto torna a casa.
Si chiude con il dolce, uno strudel, ed una Magnum di Franciacorta, AUGURI al nostro Gimmy!
Per chiudere le libagioni, caffè ammazza-caffè e sviluppino.
Pulizie, firma del libro, pagamento nella cassa interna al rifugio, legna (la legnaia è sotto il rifugio con ingresso dal lato S) rimessa a posto accanto alla stufa, foto all’esterno di rito, e si riparte, certamente pieni e molto allegri.
Passiamo nuovamente dalla Brogoldone, poi dall’ Alpe Martum, al belvedere del Bastardel, breve sosta e decidiamo di scendere per un giro diverso e mai fatto, passando dall’ Alpe Palazi.
Allungheremo di poco più di 1,5Km il percorso ma passiamo a vedere il bel rifugio Alpe Palazi (chiuso) e da qui prendiamo la strada sterrata che porta al laghetto di Guald, quindi le baite di Prepiantò e l’auto.
Tutto molto ben riuscito, la poca neve incontrata non ci ha dato grandi problemi, si poteva salire al Piz Martum, ma le ore erano “contate” …
Auguri ancora al festeggiato, ora fino al prossimo anno basta compleanni, ma qualche altra mangiata ci scappa di sicuro.