Quando un posto ci piace, beh bisogna esplorarlo per bene.
Eccoci quindi di nuovo in Val Montogn, stessa strada e parcheggio della precedente escursione. Obiettivo di oggi e’ risalire la Val Montogn, che nella parte superiore diventa Val Gamba.
Oggi e’ anche una giornata speciale, sotto molti aspetti :
- Festeggiamo i compleanni di Paolo e del Barba
- Ritorna il Barba dopo vari mesi di pausa
- Abbiamo un gradito ospite, Amedeo, che torna con noi dopo lungo tempo.
Visto che non conosciamo assolutamente la zona (e che esplorazione sarebbe?), partiamo abbastanza presto e ci fissiamo tre possibili obiettivi, target minimo il Rifugio Alp de Setaggie’ a 1959mt, possibilmente anche la bocchetta di Strem 2294mt, e magari una cima.
Ma il WILD si sa’, presenta sempre delle sorprese.
Partiamo alle 08:00 dal parcheggio dell’ Alpe Montogn, e prendiamo il sentiero che scende vero il torrente La Montogna che solca le due valli.
Dal parcheggio si scende per una sessantina di metri dove il sentiero inizia a costeggiare il riale.
Dopo poco ci si trova ad un bivio, dove a sinistra si nota un ponte in legno Q1255, e’ il sentiero che porta al Campel (Campel Bas, Alt ed al passo che porta in val Forcola).
Noi proseguiamo, in poco piu’ di mezz’ora raggiungiamo Gamba in Fora 1359mt (questo rifugio/alpeggio come l’Alpe Setag sono in gestione ad alpigiani).
Proseguiamo a lato del torrente (dopo il ponte siamo sul fianco sinistro, quindi NE e destro orografico.
La salita e’ molto tranquilla e quasi sempre nel bosco, attorno Q1430 si guada il torrente (non ci sono ponti), non e’ difficile anche perche’ in questo punto l’acqua di dirama in piu’ discese.
Ora riprendiamo a salire, il sentiero si fa piu’ difficile da trovare perche’ l’erba e’ alta, ma in qualche modo teniamo la traccia.
Dopo un’ora e mezza siamo al rifugio Gamba in Dent Q1469, e’ aperto e ben attrezzato, anche se spartano.
Non ci fermiamo, proseguiamo su deboli tracce verso la testa della valle. Bisogna fare molta attenzione a non perdere il percorso, a dire il vero all’ andata poco sopra l’alpeggio abbiamo seguito un itinerario a “naso”, la traccia del rientro invece ricalca l’andamento del vecchio sentiero.
Raggiunta quota 1750mt, si deve guadare il ruscello e le sue ramificazioni.
Dritto a noi c’e’ l’evidente sella della Bocchetta d’Egion Q2145 che scende in Val d’Arbola, a sinistra l’imponente mole rocciosa del Piz Setaggiolo di Dentro Q2597, ancora piu’ a sinistra c’e’ la nostra direzione, ma c’e’ una folta boscaglia di ontani ed un versante molto ripido di 200mt.
Una traccia c’e’ a Q1750 oltre il torrente e taglia in diagonale, la carta mostra questo sentiero che porta all’ Alpe Setag, ma noi cerchiamo un passaggio piu’ diretto, e qui inizia il Wild, anche troppo wild.
Ci sono deboli tracce, forse di animali selvatici, e alcuni risalti rocciosi, pendenza non da poco e soprattutto erba viscida e tanti ontani che sbarrano il percorso, non c’e’ scelta devi passarci in mezzo.
Questa salita ci costera’ 45min, girando a destra e sinistra a cerca il passaggio migliore, arrivati in cima il paesaggio si apre, ma la stanchezza inizia a farsi sentire.
Puntiamo diritti al rifugio, lo si vede quasi appoggiato ad un enorme masso.
Ci arriviamo alle 11:30 e di comune accordo si decide che l’avventura per oggi si conclude qui, ci prendiamo tutto il tempo per riposarci e goderci una bella sosta con feste di compleanno.
La Forcella di Strem e’ sopra le nostre teste, trecentocinquanta metri sopra, bella ed invitante, ma sara’ per una prossima volta.
Visita interna al rifugio, ben attrezzato con 5 posti letto, cucinino a gas (la bombola e’ vuota), stufa a legna e riserva di legna.
Tavolo e due belle panche che portiamo all’ esterno visto il bel sole e soprattutto
un panorama meraviglioso.
Siamo in un anfiteatro spettacolare, roccia grigia, lingue di neve e tanto verde sono i colori dominanti.
Di fronte a noi la complessa cresta della Scima di Laghit, abbiamo visitato due delle sue punte la scorsa escursione.
Ambiente davvero bello e solitudine completa, a parte noi sette.
Si festeggia con antipasto di salame, noccioline e salatini, poi ognuno il proprio panino, quindi doppio dolce: tiramisu e crostata di ricotta e canditi, complimenti alle cuoche.
Innaffiamo bene, anzi molto bene, ironia della sorte ad Amedeo tocca bere un ottimo bonarda dedicato a Matteo Salvini, assurdo … “vederli assieme”.
Caffe’, grappa e sviluppin non mancano.
Dopo aver pulito e rimesso a posto, segnamo sul libro il ns passaggio e prendiamo il vaglia per un piccolo contributo, anche se non abbiamo usato quasi nulla, ci sembra giusto contribuire al mantenimento di queste strutture in ambienti cosi’ selvaggi e “di fatica”.
Per scendere non se ne parla di riprendere la lotta con gli ontani, quindi scendiamo in diagonale a cercare il sentiero che arriva dall’ Alpe Setag, lo ritroviamo una ottantina di metri piu’ in basso.
Lo seguiamo ed in breve ci porta al guado, ah … se lo avessimo fatto questa mattina!
Ma si sa che esplorando queste avventure sono normali.
Ora seguiremo con la massima fedelta’ le tracce del sentiero vero, quindi se utlizzerete la ns traccia gps fate riferimento alla nostra discesa.
Il ritorno e’ lungo, ma non complicato, ci concediamo 15min di sosta al rifugio Gamba in Dent, e quindi via fino all’ auto, con l’ultima salita che pesa sempre tanto.
Altra puntata di esplorazione, e siamo pronti per la prossima, queste vallate hanno ancora tanto wild da offrire!