Pizzo Predelp Q2586
Oggi escursione semi-tranquilla, ma ancora con altitudini sopra la media stagionale.
Non so bene cosa stia succedendo, ma nelle nostre uscite bi-mensili stiamo trovando sempre delle domeniche spettacolari come meteo, shhh qualcuno potrebbe sentire e sovvertire questa fortuna.
Restiamo nella zona dell’ ultima escursione, zona Faido-Cari’, ma puntiamo un po’ piu’ alto visto il meteo favorevole e la scarsita’ di neve.
Partiamo da Predelp, con meta prefissata il Pizzo omonimo.
Parcheggiamo a lato della strada che arriva da Cari’, vicino al bacino artificiale, e ci incamminiamo subito, fa freschino e gran parte del versante di salita e’ ancora in ombra.
La via da percorrere e’ evidente, in alto c’e’ il Passo Predelp a 2450mt, via di comunicazione verso la valle di S.Maria, dal passo la ripida cresta che porta al Pizzo.
Il cartello giallo indica il Passo Predelp a 02:10, sono le 08:10 quando iniziamo la nostra giornata.
Dopo pochi minuti arriviamo alle baite di Tic Cattaneo, dove si trova una bella fontana.
Da qui sempre su sentiero ben segnato e bollato, iniziamo la lunga salita con vari zig-zag sempre camminando su prato ormai giallo-secco.
A Q1870 il primo bivio con palina (08:35), a sinistra si torna verso Predelp in direzione Ovest, passando da Predelp di Sopra, verso destra si va verso Cari’ in alto, passando da Canariscio, Pian Cavallo e Brusada, diritto invece si continua per il passo.
Proseguiamo la salita, si incontrano altri due deviazioni, entrambe verso sinistra e tutte e due portano all’ Alpe Sasso Lei e quindi a Somprei, non ci sono paline, la seconda deviazione a Q2160 riporta delle indicazioni in vernice su sasso ma sbiadite ed illeggibili.
Il sentiero traversa verso O e risale verso il Pian d’Esan una larga pietraia sotto il passo, e poi sale ripido verso il Passo Predelp Q2452 dove arrivo alle 10:10 e dove gli amici mi attendono al sole da una decina di minuti.
Il paesaggio si apre verso N, verso la valle di S.Maria al Lucomagno, con le tante vette leggermente imbiancate, tante ormai conosciute e raggiunte, il bel Rondadura ed il Piz Lai Blau proprio nei mesi scorsi.
Dopo una breve pausa, guardiamo la cresta che porta un vetta, apparentemente non c’e’ neve, e’ sicuramente bella ripida, ma non sembra presentare difficolta’ oggettive.
Alle 10:25 iniziamo la salita, seguendo un escursionista con il cane e due ragazzi che ci precedono.
La salita non e’ pericolosa, mai troppo esposta ed i passaggi sono sempre evidenti anche se non ci sono bollature. Il lato leventinese (a destra salendo) e’ un po’ piu’ esposto, quindi si sale sul filo di cresta spostandosi a volte a destra e spesso verso sinistra per superare alcuni passaggi, ma diciamo che la scelta e’ libera e ognuno sale come preferisce.
In alto il percorso spiana e troviamo la neve, dura e compatta, provo a camminarci sopra per “tastare” la tenuta, ma gli scarponi non affondano e si scivola anche sul piano.
In pochi minuti raggiungo gli amici sotto il grande omone di sasso che segnala la cima del Pizzo Predelp a quota 2586mt. Sono le mie 10:55.
Ci fermiamo una mezzora, cielo terso e blu scuro con panorami ad angolo giro.
Avevamo pensato di poter proseguire lungo la cresta e magari raggiunger il vicino Pizzo d’Era, ma gran parte del percorso e’ gelato con la neve dura e compatta che abbiamo provato, inutile e stupido anche provarci, quindi iniziamo la discesa con attenzione, in alcuni tratti verso nord c’erano delle chiazze ghiacciate.
Raggiunto di nuovo il Passo Predelp proseguiamo verso O, direzione Pizzo del Sole, “tiriamo” mezzogiorno e ci fermiamo per pranzo.
Saliti di una cinquantina di metri di altitudine dal passo, vicino due grossi ometti di sasso, cerchiamo un posto al riparo dal vento per pranzare.
Troviamo una buca, una spaccatura profonda una decina di metri nella cresta, e ci infiliamo dentro al confine tra sole ed ombra, e pranziamo con i nostri panini in grande allegria.
Dopo poco meno di due ore di pausa iniziamo il ritorno, oggi e’ anche tornato l’orario solare, e fa buio presto, anche per questa ragione abbiamo scelto una escursione breve.
Il ritorno e’ fin troppo veloce, alle 15:05 siamo all’ auto, fatica relativamente poca, ma bei posti e bei panorami, inoltre essere ancora a quasi 2600mt in questa stagione (senza neve e ciaspole) e’ una grande conquista.