Amedeo ha deciso di festeggiare il suo compleanno anche con noi, visto che sempre saltiamo la sua mega-festa.
Dopo un intenso scambio di possibili idee, lo convinco per una escursione che ho in mente da tempo.
E’ in cantiere da tempo, e lo spunto viene da una escursione dell’ amico Marcello.
Anche se è wild, e sarà ben peggio delle aspettative, convinco Amedeo.
Ci troviamo in 11 al parcheggio del S.Bernardino, poco oltre l’ospizio.
Dei Girovagando ci sono io, Paolo, Angelo e Gimmy, quindi Francesco e Margherita, poi Giorgio GIBI, infine Amedeo, Leo, Flaviano (e Patouf), Marina, Helene (e Floyd).
La cima è proprio sopra le nostre teste, una bella torre rocciosa che da qui non sembra così facile da risalire. Ma la via di salita esiste, bisogna aggirare la torre a destra, quindi risalirla da NO.
In cammino alle 8:20 tutti in fila indiana, risalendo i pratoni alle spalle dell’ Ospizio, ma gia puntando alla destra della torre rocciosa della cima.
La salita su prato è semplice anche se la pendenza è spesso importante, poco dopo Q2300 iniziano gli sfasciumi, e da qui la cosa si fa più dura.
Abbiamo seguito a grandi linee la traccia gpx di Marcello, e sappiamo dalle foto che bisogna puntare all’evidente piccolo ghiacciaio ben visibile solo salendo oltre Q2500.
Per affrontare la salita verso il ghiacciaio, il gruppo si sgrana, ognuno sceglie una propria via, anche e soprattutto perchè è molto ripido, tutto su pietrame medio e completamente instabile, quindi il rischio di far rotolare pietre su chi ti segue è enorme.
Divisi in gruppetti affrontiamo la salita, veramente impegnativa per pendenza e per il terreno instabile.
Io con Gimmy ed Amedeo passiamo poco sotto il ghiacciaio, fino a lambirlo e risalire un salto roccioso dove finalmente troviamo un grosso ometto.
Si sale spesso aiutandosi con le mani, e raggiungiamo l’ometto che è posizionato su una larga placca rocciosa orizzontale.
Siamo a Q2820, e sopra di noi vediamo la torre rocciosa, la nostra meta finale.
Ci ricompattiamo, guardando con attenzione il nostro traguardo.
La vetta è vicina, proprio sopra le nostre teste, la via per raggiungera è una ripida pietraia con blocchi di medie e grosse dimensioni.
Iniziamo la salita, e si capisce subito che sarà ben più complessa del previsto, il pietrame, nonostante le dimensioni è molto instabile,ed è indispensabile aiutarsi con le mani.
In una ventina di minuti siamo in cima, giustamente un pò sgranati vista la fatica.
Si passa da un intaglio nella roccia che porta alla torre dove troviamo un grosso ometto di pietra. Purtroppo siamo immersi nelle nuvole e non si vede quasi nulla.
Attimo di riposo, ma è presto per pranzare qui (10:55-11:00), decidiamo di scendere sotto il costone di pietre per fare la nostra pausa pranzo.
Scendiamo sempre distanziati ed ognuno a modo suo, ancora con più attenzione che in salita.
Alle 11:30 prendiamo possesso di uno spiazzo, a Q2840, per la nostra pausa pranzo e festeggiamenti per il compleanno di Amedeo.
Ognuno consuma il proprio pasto, ma girano dolci e spumante di classe, frutta di ogni genere.
Si chiude in bellezza con il caffè caldo (bravo Gimmy), grappa, bombardino e due liquori veramente ottimi portati da Leo (caffè e menta-zenzero).
Le chiacchere ed anche le stupidate si sprecano, passano due ore di bella compagnia.
Alle 13:30 deciamo di scendere, l’intenzione è di fare meno pietrame possibile, quindi scendiamo da una via molto diversa dalla mia in salita, ma era la via di salita di un gruppetto dei nostri e che ha trovato meno difficoltà.
A Q2700 decidiamo di comune accordo di allungare un pò il percorso, ma con il chiaro intento di evitare parte del pietrame instabile dell’andata, quindi puntiamo verso Hinterrein dove in basso tra i prati ci sono molti laghetti. Scendiamo alcuni tratti ripidi, ma sicuramente senza preoccuparsi troppo delle pietre.
Senza raggiungere i laghetti, giriamo verso destra in direzione del passo, scendendo gli ultimi 300mt di dislivello principalmente su pendii erbosi.
Nonostante le piccole difficoltà ne è nata una escursione bella, breve ma molto intensa e molto wild.
Mi auguro che sia così anche per gli amici che con noi hanno condiviso questa giornata, in bella amicizia e festeggiando l’amico Amedeo.
Per gli altri, solo una piccola nota, se non vi piace il wild (nessuna traccia, bisogna usare l’orientamento), ed il pietrame, meglio cambiare destinazione.