Oggi siamo in ranghi decisamente ridotti, siamo solo in tre.
Roberto e’ a realizzare un desiderio di lunga data, Paolo ad un concerto (ma con la mente probabilmente camminava con noi) e Angelo all’ultimo dichiara forfet per problemi di salute durante la notte, doveva essere il quarto moschettiere.
Partenza presto, quindi poco dopo le 07:35 siamo gia’ in cammino, con partenza dal parcheggio poco prima l’Alp de Bec, sopra Soazza.
Importante sottolineare che la strada agro-forestale da Soazza all’ Alp de Bec, e’ a pagamento, informarsi presso la Cancelleria di Soazza.
La giornata si presenta soleggiata, e le previsioni meteo hanno eliminato le probabilita’ di pioggia previste durante la settimana, bene speriamo che non fara’ troppo caldo, anche se questo meteo pazzerello ci riservera’ delle sorprese.
Il sentiero lo conosciamo bene, un bel tiro fino all’ Alp de Bec de Sura Q1740, posto idilliaco, quindi si prosegue in direzione del Pass de Buffalora, gia’ visibile dal parcheggio.
Il caldo si fa sentire e ad ogni ruscello ci fermiamo per rinfrescarci, fortunatamente di ruscelli e rigagnoli ne incontriamo molti.
Alle 9:45 siamo al Pass de Buffalora Q2261mt.
In bocchetta tira una bella arietta, quindi pausa di 10min prima di ripartire.
Il passo collega la Mesolcina con la Calanca, dopo qualche decina di metri in piano un bivio: il nostro percorso continula sul lato calanchino, sotto di noi la bella Capanna Boffalora/Buffalora, mentre un sentiero alto ed in direzione NE porta la bel laghetto di Calvaresc Q2214, noto come il lago a forma di cuore.
Il sentiero scende e traversa (-60mt) costeggiando il Fil de Calvaresc, con le cime dei Corn de Golin.
Si incontrano due tratti attrezzati con catene, nulla di pericoloso, ma vanno percorsi con attenzione perche’ particolarmente esposti.
A Q2300 quando il sentiero riprende a sacendere per collegarsi al sentiero basso che proviene dalla capanna e conduce all’Alpe Calvaresc de Sora, si abbandona il tracciato ed inizia la salita in libera.
A dire il vero a Q2300 circa, con a destra una piccola pietraia (vedi foto), ci sono vaghe tracce di passaggio, seguendole si sale in diagonale fino a raggiungere la bocchetta Q2360 che si trova tra la cima Q2369 del gruppo del Fil de Calvaresc ed il Piz de l’Ardion.
Da qui si sale sul filo di cresta senza difficolta’, poi si devia sotto il filo sul alto calanchino per spostarsi infine verso E sulla cima vera e propria, contrassegnata da un ometto di pietre, arriviamo alle 11:25.
Il clima e’ buono, splende il sole, ed il panorama attorno e’ magnifico, anche se da ovest ci sono densi accumuli di nuvoloni scuri.
Siamo in posizione panoramica, verso la Mesolcina si stacca un costone roccioso che scende verso Soazza con il bel Piz del Palo 2200mt, un bel spuntone roccioso, sempre sul lato mesolcinese, l’Alpe de Lughezzon e l’Alp de Bec (si vede anche la zona dei parcheggi), poi verso S l’imponente mole del Nomnom mentre a N il costone di erba e roccia del Fil de Dragiva, che dal’ Alta via della Calanca sale alla cima Q2730.
In basso verso la Calanca il lago di Calvaresc, la capanna Buffalora, e risalendo sul lato opposto si vede pa splendida catena tra il Pizzo di Claro il Pizzo Strega e dei Ramulazz, con gli intermedi Torrent, Giumela, Piz da Termin, Orz, Campedell, Mottone.
E’ presto per pranzare, anche se il Barba vorrebbe gia’ addentare un panino, propongo di scendere al laghetto alto di Calvaresc a 2378mt, non lo si vede dalla cima perche’ nascosto in una conca, chiuso tra il Piz de Calvaresc 2537mt ed il Piz de Mez 2515mt (che dalla cresta del Calvares si raggiungerebbe in 5 minuti).
Scendiamo quindi in direzione del lago basso, fino a raggiungere il costone del Piz de Mez, ed ecco sotto di noi in una conca ancora parzialmente innevata il laghetto-da-pranzo Q2340.
Gimmy arrivato per primo (anzi lui oggi ha fatto da capo-gita), ha visto due camosci abbeverarsi al laghetto, peccato non essere riusciti a fotografarli perche’ al primo rumore sono fuggiti come delle saette.
Discesa ripida fino a questo luogo idilliaco dove pranzare.
Arrivati alle sponde di questo specchio trasparente, ci appoggiamo su enormi pietre piatte e via gli scarponi per provare a pucciare i piedi nell’acqua fresca, anche perche’ c’e’ ancora un po’ di neve attorno.
Pranzo nella pace totale, paesaggi stupendi, sopra le nostre teste i due costoni che salgono uno al Piz de Calvaresc, l’altro al Piz de Mezz.
Spostandosi verso valle, dove esce l’emissario del laghetto, molto sotto di noi il lago di Calvaresc e sui terrazzi superiori tanti laghetti piccoli.
Panorama davverso spettacolare.
Si sta bene anche a petto nudo, poi dal nulla arriva pioggerella ventata, poi nuvole e pioggia, passa veloce ma fa piu’ fresco, ritorna il sole.
Alle 13:30 ripartiamo, ho detto al Barba che non c’era molto da risalire, ma non e’ del tutto vero, si risale subito ripidamente una trentina di metri fino al costone, poi risaliamo verso la cima dell’Ardion fino a circa 2400mt, per traversare sotto puntando alla bocchetta dove in mattinata abbiamo raggiunto la cresta.
Il percorso e’ su ripido, pietraia, erba e terriccio smosso, ma quel che e’ peggio e’ che e’ arrivata una tormenta di pioggia, vento e grandine.
Ben coperti proseguiamo ma con attenzione, e’ molto ripido anche se non esposto, e soprattutto si scivola.
Ritornati in bocchetta ritorna il sole, via i keyway e prosegiamo seguendo le tracce di passaggi fino al sentiero alto e marcato della mattina.
Passiamo i due tratti attrezzati con catene con tanta attenzione, in discesa e’ piu’ difficile e soprattutto ora le rocce sono un po’ viscide.
Ultima salita fino alla bocchetta di Buffalora dove facciamo pausa per fiatare.
Ora inizia la lunga discesa verso l’Alp de Bec, superiore ed inferiore, dove si alternerannno pioggia e sole parecchie volte, e che ci costringeranno a togliere e mettere le coperture impermeabili per ripararsi dall’acqua e per non bollire sotto il sole.
Discesa veloce ed in meno di 3h (dal pranzo) siamo al parcheggio.
Proprio una bella gita, tanto panorama, diversi progetti per le cime attorno, il pizzico di adrenalina che non manca ed il wild che tanto ci piace.