Passo del Sassello 2334mt e Lago di Prato 2055mt
Il meteo di questo bizzarro settembre ha messo un po’ in crisi noi escursionisti.
Le altitudini raggiunte negli scorsi anni in questi periodi sono proibitive per la presenza di neve, bisogna puntare piu’ in basso, ma fin dove?
A complicare le cose ci sono le previsioni meteo, danno pioggia in mattinata e miglioramento nel pomeriggio.
Rispolveriamo una vecchia idea, ispirata da un bel giro dell’ amico Marcello.
Le zone attorno alla Garzonera, con partenza da Nante, ci sono abastanza note, ma in una di queste passeggiate avevo addocchiato le indicazioni per il Passo Sassello, antica via di comunicazione tra la Val Sambuco e la Leventina.
Cerco di impostare un bel giro ad anello, che ci consenta di esplorare zone da noi mai visitate, partendo proprio dal parcheggio a Giof, un gran bel luogo, ne ho sempre sentito parlare, ma mai ci abbiamo messo peide.
Partenza di Giof quindi, parcheggio alle porte del piccolo borgo, situato su un bel pianoro, un piccolo paradiso davvero.
Risaliamo la sterrata che prosegue fino a Camperitt, quindi sul ponte sul torrente Calcascia, attraversiamo il ponticello e risaliamo verso l’acquedotto.
Questo luogo ci e’ molto familiare, generalmente qui si calzano le ciaspole per salire in Garzonera. Ora ci sono un centinaio di metri di dislivello da guadagnare, e ci sono diversi sentieri, uno a zig-zag ed un secondo molto piu’ ripido che affianca il costone a strapiombo sul torrente. Scegliamo questo ed e’ subito dura.
In alto a Q1600 spiana e ci dirigiamo verso l’alpe Cascina di Prato. Anche di qui non siamo mai passati, e proseguiamo sul sentiero indicato sulla CNS, verso Zemblasca.
Non ci sono marcature in vernice, ma il sentiero, seppure in disuso, e’ ben visibile.
In breve siamo ad un bivio dove si incrocia il sentiero che poco sopra i 1700mt porta all’ Alpe di Ravina. A questo incrocio seguiamo le indicazioni sulla palina che indica Alpe di Lago.
E’ una scorciatoia diretta che a Q1800 riprende la sterrata e carrozzabile per mezzi 4×4 che sale all’ alpe. Proseguiamo quindi su strada con una lunga serie di tornanti ci porta alla conca dell’ Alpe di Lago Q1979.
Altro luogo stupendo, reso ancora piu’ bello dai colori autunnali.
Al termine della strada c’e’ la stalla ed l’Alpe, poco distante una baita in legno sopra un piccolo laghetto, ha tutta l’aria di essere un ricovero di cacciatori.
Breve pausa per ricompattarci e per la classica banana, poi dirigiamo verso NO, quindi verso il Lago di Ravina.
Si prende debolmente quota fino ad una palina che porta l’indicazione per il Passo Sassello, e ovviamente proseguendo per il lago di Ravina, l’Alpe omonima e Nante.
Dai 1990mt della palina iniza un bel sentiero, ben segnalato e ben tenuto, che segue la spalla NE del Pizzo di Sassello, stupenda piramide che ammireremo per tutto il giorno, e che studiamo come salire una prossima volta.
La traccia sale mai troppo ripida, tra roccia rododendri e pietraie, ci sono molti gradini fatti da piode, segno del sapiente lavoro dei nostri antenati.
La palina indicava 1h, arrivo 5min dopo, e 15-20min dopo i primi, un classico ormai.
Attorno Q2300 si incontra un bivio con il bel sentiero che sale dal Lago di Prato, sara’ il nostro percorso di discesa.
Raggiungo il passo alle 11:15, e mi affaccio sull’ alta Val Lavizzara, qui ormai Val Sambuco. Il lago omonimo non si vede nascosto dai ripidi versanti.
Si vedono invece molto bene i tanti laghetti che ci cicondano il Naret, e la grande diga del lago Naret.
Le belle cime che fanno da corona sono tutte ben innevate, ben riconoscibile il Piz Cristallina.
Poco sopra il passo, che si trova chiaramente in un avvallamento, un cucuzzolino dove sono presenti due ometti di sasso, ben visibili da valle.
Facciamo pausa, l’obiettivo del passo Sassello a 2336mt e’ raggiunto, e’ il “minimo sindacale” previsto per oggi. Sono solo le 11:20, si potrebbe proseguire verso la cima dei Piattelli del Piatto, un centinai di metri di dislivello tutti in cresta, per 800mt, stimiamo 40-45minuti, purtroppo c’e’ un vento gelido che ci obbliga a coprirci per bene, l’idea di dover pranzare sotto le folate di vento gelido “congela” questa scelta, e preferiamo di gran lunga scendere a pranzare sulle rive del Lago di Prato, proprio sotto di noi, una vera perla incastonata tra i Piattelli del Piatto ed il Pizzo Scheggia.
Ci sarebbe anche il Pizzo Sassello, davvero invitante proprio sopra il passo, ma per arrivare alla sua cima a 2480mt ci sono tanta roccia, canalini di erba viscida che spuntano su cresta esposta …. Un bel T5-F in un report su Hikr.
Rileggendo la bibbia del Brenna, sembra che aggirandolo verso NE sia piu’ “praticabile”, rimandiamo questa prova.
Dopo la breve e fresca pausa, scendiamo veloci al verde laghetto, dove arriviamo alle 12:10 e ci fermeremo per pranzo ed annessi fino alle 14:00.
Il posto merita tantissimo, la pace, il silenzio, i colori dell’autunno, le pareti rocciose sopra il lago, non si poteva avere di piu’.
Certo ci stava la cima, ma il pranzo al vento e con i guanti …
Dopo panino, dolci, caffe’ e ammazza-tutto, prendiamo la via del ritorno, come da progetto percorreremo in minima parte quello dell’ andata.
Scendiamo all’Alpe di Lago, quindi sulla sterrata del mattino fino alla strada che scende dalla Garzonera, arriviamo a Pian Taioi (quanti ricordi!).
Qui ci dirigiamo verso il torrente Calcascia, ma scendiamo prima di attraversarlo, seguendo il sentiero nel bosco che sovrasta la sponda destra orografica, quindi sul lato opposto dell’ andata.
L’idea e’ anche di guardare bene in giro, ma di boletus non se ne vedono proprio, e comunque e’ evidente che il bosco e’ ben battuto dagli appassionati.
Arrivati al ponte a Camperitt, ripercorriamo la sterrata che in breve ci porta a Giof.
Un bel giro di oltre 13km, anello quasi completo, e molti sentieri nuovi visitati.
Tutto questo merita “un passo” al posto di “una vetta” ?
Certamente, e poi nascono nuove idee …