Munzelüm 2061mt e Capanna Saléi
Ci sono sempre lacune da colmare …
Avete battuto la Leventina quasi tutta, ma vi manca completamente la Val Maggia e le sue tante laterali.
Era ora … e approfittiamo di un giorno festivo milanese, S.Ambrogio, per programmare una delle prime esplorazioni nelle Centovalli.
Esperienza bellissima, ma che non ripeteremo più in un giorno non festivo, nel complesso siamo stati più ore in auto che in cammino …..
Iniziamo con coda in dogana autostradale, bypass da Chiasso dogana normale, rientro in autostrada sempre a Chiasso, poi coda da frontalieri da prima di Mendrisio fino a Lugano Nord, poi uscita per Bellinzona-Locarno, galleria sotto Locarno, e su per la strada delle Centovalli (bella stretta!). A Onsernone stanno asfaltando la strada, quindi altra attesa.
Arriviamo a Spruga ben oltre le 09:15, nella piazza dove termina la strada anche se continua chiusa la traffico per le Terme di Craveggia. Iniziamo a camminare alle 09:35, mai così tardi.
Seguiamo le indicazioni per Piansecco e Alpe Pesced.
Salita su gradini tra le case, poi su bel sentiero ma sempre con belle pendenze.
Si passa a fianco di una cappelletta a Q1250, intitolata alla Madonna di Re, vicino ad una stupenda baita, poi si arriva a Piansecco Q1430, altro posto stupendo, tante baite sono “in affitto”.
Proseguiamo entrando in un bel bosco di larici o misto faggio e larice, la pendenza diminuisce un po’, e questo sentiero tra i larici spogli è davvero troppo bello. Le indicazioni sono sempre precise, bolli su pietre e piante, impossibile sbagliare.
Alle 11:10 raggiungo gli amici che mi attendono all’ Alpe Pesced Q1778, che posto !!!
Alpeggio in un grande prato, vista stupenda, capre ovunque tranquille e sdraiate, per nulla spaventate dalla nostra presenza, anzi si avvicinano per cercare qualcosa da mangiare nei nostri zaini. Sosta di una decina di minuti, anche per decider cosa fare.
Sappiamo che “sulla carta” le possibilità di vetta sono tre : il ben noto Pilone o Cima Pian del Bozzo Q2192 spostato verso O, il centrale Munzelum Q2061 ed infine il Pizzo Zucchero Q1899 che si trova ad E della capanna Salei.
Vista la neve presente sul Pilone, decidiamo di “accontentarci” del Munzelum, che ho visto fattibile nelle escursioni di siso e Ale84, non mi è chairo come scendere ma salirlo è facile.
Non c’e’ sentiero sulla cartina, ma c’e’ una bella traccia dei tanti passaggi che parte poco dopo il sentiero che sale al passo del Busan, noi non sapendo del sentiero, partiamo in diretta dietro l’alpe Pesced, salendo ripidamente per guadagnare la cresta.
Incrociamo la pista che sale e chiaramente la seguiamo.
Si raggiunge un primo dosso Q1946, dove la pendenza finalmente diminuisce, poi un secondo dosso che lo si aggira poco a destra (O), da cui si può finalmente ammirare la capanna Salei, il laghetto ghiacciato ed il Pizzo Zucchero.
Da 2000mt si pesta neve, crostata e ghiacciata, alle 12:08 raggiungo gli amici in cima al Munzelum Q2061, tutto coperto dalla neve, 20-30cm circa.
Sosta di una ventina di minuti, foto a 360 gradi, al Pilone ben imbiancato anche in basso, è stato un bene aver scelto di salire sul Munzelum. In cima un grosso ometto di sasso, dove ci concediamo la foto di rito.
L’ idea è di pranzare alla capanna Saléi, che sappiamo essere chiusa, ma il bel sole invita … al pranzo all’aperto.
Ma la capanna è a 1,5km circa e -300mt. Da dove si scende?
Breve ricognizione di Paolo verso la cresta N, per decidere che quella via è impraticabile, rocciosa e completamente innevata. Guardando la cartina la via più normale sarebbe di ritornare indietro verso l’Alpe Pesced, e tentare di riprendere il sentiero verso Ovest che sale al Passo del Bussan, ma a noi piace il ravano, e se dico ravano di ravano-tosto, almeno un REC (Ravanage Escursionistico Cazzuto), quindi dopo aver calzato i ramponcini ci lanciamo nella discesa diretta verso il lago di Salei, cercando il percorso migliore sul bordo di un canalone e le piante.
Primo tratto quasi adrenalinico, poi discesa bella ripida ma fattibile senza grandi patemi con le piante come appoggio, i rampncini tengono poco ma si affonda “il giusto”.
Raggiunto il bel laghetto, il Barba si esibisce camminando sulle acque gelate … e noi lo seguiamo, qualche foto scherzosa e riprendiamo la discesa, stavolta sul sentiero ufficiale che dalla capanna sale al lago e poi al passo.
La neve la troviamo fino a Q1800 circa, siamo esposti verso N, quindi neve, ghiaccio, ombra e freschino.
Alle 13:08 siamo tutti in capanna (è discesa quindi siamo tutti compatti), la capanna reca un avviso che è chiusa nel periodo invernale, lo sapevamo.
Pranziamo con grande tranquillità sul tavolo esterno, al sole si sta proprio bene, ed il paesaggio è SUPER !
Ripartiamo alle 14:20 circa, obiettivo un giro ad anello, come abbiamo progettato dall’ inizio, e a noi gli anelli “ci garbano proprio”.
Ritorniamo alla palina vicino alla capanna, per prendere il sentiero che scende verso il ruscello che solca la Val Lavadina, lo oltrepassa e risale con una bella gradinata di sasso verso i Piani della Galera.
Al bivio a tre vie, prendiamo il sentiero che scende ripido verso Ligunc, gran bel sentiero, con lunga serie di zig-zag, che a seconda dell’ esposizione troviamo anche innevati o ghiacciati.
Alle 15:11 siamo a Ligunc, altro posto bellissimo, questa gita ad anello ci ha regaloto scorci stupendi, ed abbiamo visto gruppi di baite tenute meravigliosamente e con vista mozzafiato. Discesa decisa sotto Ligunc, teniamo la destra (verso O), passiamo da Cavoo poi da Lobia, da qui sentiero direttissimo ancora su gradoni di sasso a Cappellino, dove arriviamo alle 15:32.
Poco meno di 500mt di strada per tornare a Spruga, al parcheggio.
Anello completo !
Il ritorno in auto un incubo … quasi quattro ore, code ovunque, a Lugano, da Mendrisio … usciti e rientrati in autostrada più volte … ma nulla