Io e Gimmy siamo in ferie in Friuli, terra nativa dei miei avi.
Pomeriggio libero, le mogli non hanno voglia di muoversi perche’ il meteo non promette bene.
Ma la voglia di cima e’ tanta, cosi’ ci inventiamo una uscita mordi e fuggi, corta abbastanza per rientrare se si mette a piovere.
Da Pontebba saliamo in auto al passo di Lanza 1550mt, dove parcheggiamo.
Partiamo alle 14.30 in direzione della riadattata caserma ex finanza, ora degli Alpini.
Qui si trova il primo bivio, a destra si segue la direttissima, la via ferrata che porta in cima al Monte Zermula. Noi proseguiamo diritti per la via normale.
Alla caserma ci sono adulti e molti ragazzi, un oratorio colonia estiva. Vedendoci passare e guardando il cielo ci chiedono “avete preso l’ombrellone? “
Dopo 15min circa siamo ad un pianoro paludoso Q1694, sopra di noi la piramide rocciosa e ripida del Zuc de la Guardia 1911mt, una torre stupenda, ma accessibile solo con via ferrata.
Proseguiamo su sentiero molto ben segnalato, risalendo una balza che ci porta alla forca di Lanza 1831mt.
Qui un nuovo bivio, a destra la nostra meta, a sinistra un sentiero sempre della prima guerra, come gran parte dei sentieri di qui, porta ancora al Zuc de la Guardia passando da un forcella.
Noi seguiamo il sentiero principale che risale ripido il costone della Zermula oltre i 2000mt.
Altro bivio, proseguendo diritto si arriva in cresta e si traversa seguendo il filo le varie cime e resti militari per arrivare alla croce, difficolta’ EE.
Noi deviano a sinistra, questa e’ la via normale, un lungo traverso che aggira la Zermula fino a sotto la cima. Dalla forcola siamo nelle nuvole e vento che le spinge contro la montagna, decidiamo che la via alta senza visibilita’ non sembra sicura.
Lungo traverso quindi che sale debolmente, comunque da percorrere con attenzione, il sentiero e’ ben segnato e sufficientemente largo, ma quasi sempre esposto sul lato sinistro, verso Paularo.
Arriviamo alle 15.47 ad una cappelletta dedicata alla Madonna dal battaglione Alpini Susa, Q2100.
Siamo poco sotto il traguardo, alle 16.00 arriviamo alla grande croce di vetta, Gimmy firma il libro, qualche foto e scendiamo, troppo freddo e non si vede un tubo.
Scendiamo seguendo esattamente lo stesso percorso dell’andata, a parte un breve deviazione alla forcola per pochi minuti riusciamo a vedere già verso Paularo.
Discesa molto rapida, minaccia pioggia ma riusciremo ad arrivare in auto senza bagnarci.
Obiettivo raggiunto, bella cima anche se si vedevo poco.
Buone ferie a tutti.