Ho pensato per molte settimane come titolare la prima escursione dopo tanto tempo di quarantena, e forse questo lo rappresenta al meglio, anche se i numeri non corrispondono a pieno.
Oggi siamo in cinque e le cime significative sono ben quattro.
Per ricominciare propongo qualcosa in zona, dopo aver verificato che è accessibile dal comune o il comando dei vigili.
Alcune cime sono ben conosciute e già visitate in passato, ma parte dell’ escursione si svolge in aree che nessuno di noi conosce, ed il giro complessivo è un anello.
Altra necessità è fare un pò di fatica per mettersi alla prova dopo tanta inattività, ma anche la possibilità di poter tagliare il giro in base all’affaticamento di chiunque di noi.
Eccoci quindi poco prima delle 8:00 a parcheggiare 3 auto in Località Posa, frazione di Schignano, luogo abbastanza noto perchè qui parte una strada, chiusa al traffico, che porta alla Colma di Binate (la sella a SE del Sasso Gordona), proseguendo fino al Rifugio Binate, ma sempre dalla colma al Rifugio Prabello, sul lato NO del Sasso Gordona.
A dire il vero partiamo poco prima della strada, puntando alla prima cima del giorno il Monte Comana, c’e’ un bel sentiero che lo risale da S, il sentiero delle espressioni, ma a noi piace “farlo strano”, quindi saliamo su stretta carrareccia fino alle baite di Bocolo, una sella tra il Monte Gringo 1082mt ed il Monte Comana, se davamo retta all’Alpino anche questa vetta era sicuramente fattibile.
La traccia che ho preparato e che per vari tratti non segue i sentieri, non prevedeva “il Gringo”. Dalle baite raggiungiamo la cresta ed iniziamo una lunga e faticosa salita su vaga traccia di sentiero verso una anticima e poi il Monte Comana. La fatica è in parte dovuta alla pendenza (non tremenda), ma soprattutto al terreno viscido ma talmente viscido che spesso si fa un passo avanti ed un indietro.
La cima del Monte Comana a 1210mt è un balcone panoramico sul lago, con un pannello con i nomi delle cime visibile (non oggi ci sono nuvole e nebbia ovunque, spariranno solo verso mezzogiorno) ed un tronco abilmente intagliato che rappresenta dei visi.
E’ la prima cima dopo mesi di inattività, è come aprire la finestra sulle nuvole e su nuovi sogni.
Dopo una breve e meritata sosta ripartiamo, questa volta seguiamo un largo sentiero che scende verso l’Alpe Comana con il suo laghetto vicino, ma sbagliamo direzione ingannati dalle bollature e seguiamo verso NO, e proseguendo fino ad una baita a 950mt dove parte il “Sentiero delle Espressioni”.
Qui risaliamo in libera un ripido pratone andando a ricollegarsi allo stesso sentiero in cresta attorno i 1100mt. Passiamo dal Roccolo del Messo 1165mt, alle sue spalle inizia un tiro nel bosco misto faggio-abete che porta al Monte di Binate 1271mt.
Pendenza di tutto rispetto e terreno viscido, è statO sicuramente il tratto più impegnativo.
Arrivo ultimo come sempre, gli amici mi attendono sulla cima, molto anonima, immersa nel bosco e senza alcuna indicazione. Ora con un bel percorso in cresta nel bosco di faggio ci dirigiamo verso il Monte San Bernardo, altra cima anonima tra le piante, senza gloria.
Dal Monte D.Bernardo si scende verso un prato e sempre su prato che costeggia il bosco risaliamo fino alla vicina Chiesetta di S.Bernardo 1348mt, mancano 10min a mezzogiorno.
La posizione è spettacolare, sotto di noi il Rifugio Murelli, pieno di gente, verso E l’Agriturismo S.Bernardo e sopra la cresta e la cima del Colmegnone, anche là tanta gente.
Visto che sono 4 ore che camminiamo e preferiamo mangiare un pò isolati, decidiamo di pranzare alla chiesetta, distribuendoci sulle pietre che affiorano, distanziati fra noi e lontani da assembramenti.
Pranziamo sotto un bel sole, ovviamente non si condivide come in passato, ma ben organizzati con bicchierini da casa possiamo consumare assieme caffè e grappa.
Dopo oltre un’ora e mezza, rimettiamo gli zaini in spalla (che bello !!!), direzione Colmegnone, quarta e ultima vetta odierna.
Discesa verso l’agriturismo, dove incontramo delle mucche scozzesi, simpatiche e si fanno fotografare, tanta gente nelle panche del ristoro, e risaliamo rapidamente verso la vetta, dove incontriamo veramente tanta gente.
Breve sosta al Poncione di Laglio o Colmengnone 1383mt, con la sua grande croce ed i grandi panorami a 360°.
Foto di rito e scendiamo, dove ammiriamo la spendida fioritura delle peonie e di pochi narcisi.
All’agriturismo prendiamo verso sinistra, verso i Murelli, poco sopra svoltiamo a destra per il Binate, tutto su carrareccia quindi facile e quasi tutto in discesa a parte la salita alla bocchetta tra il Mte S.Bernardo e l’Alpe di Carate, ultima fatica della giornata. Ora si scende verso il Rifugio Binate, chiuso ed in decadenza, un peccato, da qui proseguiamo fino alla Colma di Binate dove seguiamo la carrareccia che scende verso Schignano e Posa.
Da segnalare che in tutto il percorso sul lato “lago” e sul lato a confine non c’e’ acqua (a parte l’agriturismo ed il rifugio Murelli se aperti), invece il lato Val d’Intelvi è ricco di ruscelli e fontane.
Arriviamo a Posa in anticipo sul previsto, felici di aver percorso più di 12Km e tra sù e giù ben 1000mt di dislivello, un bell’ allenamento per la ripresa.