Uscita infrasettimanale, visto che la prossima uscita il Barba non potrà essere del gruppo.
Tanta voglia di un tremila, propongo una cima piuttosto facile, presa dal vasto catalogo che l’Engadina ci offre, e che conosciamo soprattutto per le molte relazioni su hikr.org.
Parcheggiamo alla Forcola di Livigno 2314mt, parcheggio deserto alle 7.45 di mattino, e prendiamo subito il bel sentiero che sale verso la Val da Fain.
La palina indica già la vetta Somp i crap Neir a 3h15m, questa cima ha infatti ben tre nomi: Monte Breva, Piz la Stretta o il suo nome engadinese.
La salita è dolce e piacevole, a parte un breve strappo iniziale si sale molto dolcemente con un bel traverso. Come detto il sentiero è ben tenuto e molto frequentato, tra l’altro ci sono lavori per la pulizia ed il consolidamento. In un paio di punti un pò esposti ci sono delle catene di sicurezza, ma con terreno asciutto si passa senza difficoltà.
Raggiungiamo una prima palina con un bivio a Q2482, andando verso sinistra si sale ai laghetti della Forcola ed eventualmente i laghetti del Piz dals Leis, mentre proseguendo si scende alla Colma Q2465, punto finale della Val da Fain e dove si scende verso il Baitel del Gras degli Agnelli in Val Forcola.
La nostra destinazione si staglia davanti a noi con la cima bella piatta e con qualche residuo di neve.
Breve sosta alla Colma, e riprendiamo il cammino, si sale con una lunga serie di zig-zag sul lato italiano fino a raggiungere un altro bivio a Q2789, dove si può scendere al Lago del Monte e la valle omonima, oppure alla nostra cima.
La via è ben segnata con bollature frequenti e molti ometti, lo scopriremo al ritorno che è molto frequentata, un tremila adatto a tutti anche alle famiglie.
Si prosegue salendo sempre dal lato della Forcola con pendenze regolari, tra pietrisco e massi, mai difficile.
Raggiunto un costone si devia a sinistra verso la cresta che si raggiunge a Q2964, in basso al costone il bel laghetto del Monte a 2606mt.
Da qui la via è fin troppo evidente, la cresta è larghissima ed è facile anche aggirare i cumuli di neve residui, o passarci sopra vista la larghezza della dorsale.
Io sono sempre a coda dei miei due compagni di viaggio, che mi hanno atteso alle varie paline per ricompattarci, ed arrivo 10min dopo di loro, comunque in 2:50 lorde con 20m di soste varie.
In cima troviamo tre persone e due che scendono, ma c’e’ spazio per un plotone dell’esercito !
Ci fermiamo a riposare e contemplare panorami magnifici a 360 gradi, dal gruppo del Bernina alla miriade di tremila Engadinesi.
E molto preto per pranzare (10:50 il mio arrivo), quindi trenta minuti di panorami e poi scenderemo per pranzare più in basso, il cielo di va coprendo minacciosamente e danno pioggia nel pomeriggio.
Foto ad ogni posizione, poi una paio di ricordo e prendiamo la via del ritorno, mentre vediamo molte persone che salgono la lunga cresta (poco meno di 1km).
Scendiamo dalla stessa via, fino alla Colma, dove su una panchina (che abbiamo addocchiato all’andata) ci fermiamo per in pranzo.
Dopo un’oretta risaliamo il costone opposto per prendere il traverso per la Forcola, sbagliamo mancando il bivio per i laghetti ma scendiamo subito verso il sentiero giusto, ed in un’ora (con soste) ritorniamo al parcheggio.
Un bel tremila (anzi un tremila e cento) privo di difficoltà ben adatto ad una gita mordi e fuggi, praticamente abbiamo passatom più tempo in auto che in cammino, ma ne è valsa la pena.