Monte Boglia Q1516 anello dalla Val Solda
Dopo le ardite esplorazioni in Val Lodrino, c’e’ voglia di qualcosa di più tranquillo, ma senza scendere nel banale.
Le recenti nevicate hanno un po’ complicato la scelta, ma per fortuna c’e’ la Val Solda.
E’ un vero paradiso per gli escursionisti, anche se la superficie non è enorme (31,64kmq), ci sono cime e cimette, valli ed alpeggi, sentieri ben marcati e segnalati, roccia, prati e boschi, veramente per tutti i gusti.
Ne abbiamo percorsi diversi dei sentieri suggeriti, ma guardando la cartina, scopro sempre che ne mancano ancora moltissimi.
L’ idea di oggi è salire al Monte Boglia o Colma Regia (è il territorio di igor, ma lui aspetta sempre le condizioni più avverse per salirci), con bel anello da Dasio, in centro alla Val Solda.
Ci portiamo con l’auto poco dopo il campeggio o il santuario di S.Rocco, ci sono ampi spazi, ed iniziamo la nostra salita pochi minuti prima delle 08:00.
Proseguiamo lungo la sterrata chiusa al traffico, alla prima baita poco dopo il ponte manchiamo il sentiero (nr.17), poi sopra Muzzaglio scendiamo sempre su ottimo sentiero verso il ponte a Q580, e risaliamo sul lato opposto passando a lato di una batia.
Ad un incrocio prendiamo a destra costeggiando in alto il torrente attraversato poco prima, sentiero 10.
Quando questo sentiero si riavviciana al torrente per attraversarlo (loc. Drubi), si prende a sinistra prendendo molto rapidamente quota (sentiero 12).
Ambiente stupendo, boschi di faggio, spesso secolari, sentieri ben marcati con bolli bianco-rossi sulle piante e spesso tabelle con il numero del sentiero.
Poco sotto i 1100mt sbuchiamo su una zona prativa con un alcune baite, siamo alla Cascina Sala, un posto stupendo ed in pieno sole.
Una brevissima sosta, cercando una fontana ma senza trovarla, per poi proseguire verso la dorsale, sempre su prato, scendiamo di pochi metri per risalire ancora su erba fino ad una chiesetta, è la Madonna del Faggio a Q1130.
Ora si torna nel bosco e la salita si fa più dura, ma sempre sicura e sempre ben indicata. Si passa a lato di un caseggiato (loc. Roccolo), poi sempre nel bosco fino a sbucare attorno Q1300 sul costone E del Monte Boglia, si risale fino a Q1450 dove a sinistra c’è una panchina con un bel belvedere e dove si incontra il sentiero che sale da Brè e che passa dal Sasso Rosso.
Siamo sul confine di stato, e la presenza di numerso persone, sia a piedi che in MTB (alcuni anche di corsa), fa ben capire che la vetta è sempre molto frequentata.
Arrivo alle 11:15, penso almeno una mezzora dopo gli amici, un classico.
Sosta di una ventina di minuti, purtroppo tira una bella arietta fresca, si prepara per la giornata di pioggia prevista per il giorno successivo.
Foto di rito, poi scendiamo lungo il ripido costone N, sempre a confine e sempre ben marcato e più che battuto.
Alle 12:05 siamo a Pian Scagn, è una bocchetta prativa a Q1174, che bel posto!
Vien voglia di fermarsi qui, ambiente bucolico, niente vento, un gran bel sole.
Poco sotto di noi l’Alpe Bolla in territorio elvetico, ma noi scendiamo a destra, direzione Alpe Bolgia Q1121, dove arriviamo dopo neppure 10min di cammino.
Ci accampiamo vicino alla fontana dell’ acqua, fortunatamente aperta, dove mettiamo in fresco un bel prosecco. Pranziamo con i nostri panini, poi come dolce una biscola con prosecco, poi il caffè con la grappetta.
Una breve pennica per chiudere felicemente il pranzo, quindi prendiamo la via del ritorno.
Le vie possibili sono tante, la più semplice è seguire la sterrata (ci passa il trattore), che ritorna verso Dasio, un sentiero che scende ripido dal basso dei prati sotto l’alpe che si ricongiunge alla stessa sterrata, oppure il sentiero nro. 20 che risalendo una cinquantina di metri si dirige verso il Monte Saletta.
Il sentiero non è indcato sulla mappa della Val Solda, ma è numerato e bollato.
Appena passato un bel ruscello si risale congiungendosi al sentiero che scende dall’ Alpe Castello, siamo a Q1177, alla bocchetta del Monte Saletta.
Decidiamo per una piccola deviazione ed in 5min siamo sulla cima, foto e ritorno.
Dalla bocchetta del Monte Saletta si segue il sentiero 18, che scende molto ripido, lo perdiamo per un breve tratto, dove prima un grosso cinghiale attraversa davanti a noi, poi una femmina coi piccoli (e qui un brvido, ma scappano spaventati da noi).
Torniamo indietro per scorgere il bollo che abbiamo perso e proseguiamo scendendo ricongiungendoci con la sterrata a Q870. Iincontriamo il ponte del Caso, i ruderi di una vecchia chiesa, più in basso abbandoniamo la sterrata per seguire il sentiero 7, che ci porta a Camporgna, dove troviamo una provvidenziale fontana e molte baite ottimamente sistemate, un vero piccolo paradiso.
Ultima discesa su sentiero proprio prima del Ponte di Bizzo e vicino al parcheggio, dove arriviamo qualche minuto prima delle 17:00.
Un bel giro, buona la distanza ed il dislivello, stupendo l’ambiente, la Val Solda non delude mai.