Di nuovo in Val Tartano, questa volta per una cima decisamente poco frequentata, eppure per la sua posizione avanzata verso la piana della Bassa Valtellina, decisamente molto panoramica, ci ha proprio sorpresi.
Partenza da Campo Tartano, o meglio dalle sue baite superiori, località Cà 1070mt, comunque si trovano diversi parcheggi dislocati in paese.
Scendiamo e risaliamo verso le case più alte lungo la Via ai Monti per prendere poi un sentierino che costeggiando un muretto a secco sale con un traverso verso i boschi, o meglio verso una baita isolata dove ci si collega ad un largo sentiero che sale prima verso l’acquedotto e prosegue in direzione della Casera Piazzo in Valle Zocca.
Come detto è un sentierone bello largo ma con pendenze sempre molto sostenute. Raggiungiamo un bivio, località Curnelècc 1421mt.
Qui si hanno due possibilità ben indicate da una palina, proseguendo si sale all’Alpe Piazzo ed alla Cima Zocca / Dassola su sentiero EE, indicata a 2:15, mentre verso sinistra un sentiero ben più esile sale all’Alpe Dassola e quindi alla Cima Dassola su sentiero E in 2:00 (sentiero 160).
Decidiamo di salire da questo lato, nei giorni e fino alla notte scorsa ha piovuto abbondantemente, quindi seguiamo il percorso più semplice poi vedremo in cima come scendere.
Il sentiero sale ripido fino a circa Q1700 in bei boschi di faggio, poi di abete, proprio tra gli abeti si compie un traverso di circa 600mt di lunghezza, unico tratto dove il sentiero non “tira”.
Alla fine del traverso si prosegue su ripido prato fino alla Casera Dassola Q1737, dove facciamo una pausa.
Proseguiamo in piano passando da un larice secolare con ben 5mt di circonferenza, ben indicato con un cartello esplicativo.
Si passa accanto una baita in cattivo stato proseguendo su ripido prato, ma sempre su ottimo sentiero.
Raggiungiamo una bella baita (Baita Linda) che si trova in posizione dominante verso la bassa Valtellina, davanti a noi finalmente la nostra destinazione, con una bella croce sopra una roccia verticale, sembra difficile da salire, ma sappiamo dalle relazioni che un buon sentiero aggira sul lato opposto.
Sembra difficile da salire vista così
Proseguiamo sempre su prato ripido raggiungendo una palina con le indicazioni per l’Alpe Piazzo, noi proseguiamo sempre sul ripido prato fino a raggiungere la dorsale a Q2000.
Si apre la visuale verso Sondrio, e sulle cime della Val Masino e Val Malenco, tutte belle bianche e luminose grazie ad una giornata molto limpida.
Il sentiero risale la dorsale fino a Q2100 dove si trova un enorme omone di pietra che si trova già sul fianco della vetta.
Ora si risale su pietraia e qualche placca fino alla dorsale SE ed in pochi passi si raggiunge la croce a Q2166.
La promessa dei grandi panorami è assolutamente vera, visibilità a 360° sia sulle Orobie che sui giganti delle vallate a nord di Sondrio.
Abbiamo raggiunto la cima in 3:20 con 20m di soste, dopo la puasa per riposare e per le foto studiamo il ritorno.
Proprio sotto la croce scende un sentierino ripidissimo e ben poco visibile in prato e paglione.
Visto che l’erba è in gran parte ancora bagnata dalle recenti piogge preferiamo non correre rischi, e scendiamo dalla stessa via di salita, peccato non poter fare un anello ma ci sembra troppo rischioso.
Puntiamo alla Baita Linda Q1790, per pranzare all’esterno su comode panche e con vista spaziale.
Ci godiamo la pausa pranzo in ogni singolo minuto, ma nonostante il sole fa anche freschino per cui dopo 1h15 riprendiamo il cammino in discesa, siamo veramente molto veloci e grazie alla ripidità del sentiero rientriamo a Campo in poco più di 1h dal pranzo.
Siamo decisamente soddisfatti, una cima panoramica ben oltre ad ogni aspettativa ed un discreto impegno fisico, circa 4.7km per 1100mt di dislivello e con circa 1km di piano o falso-piano.