Quest’oggi abbiamo un rientro anticipato, e rispolveriamo una vecchia
idea maturata a luglio 2022 saliti da Fontanedo avevamo pranzato al Rifugio Alpe Legnone, trovati bene per il pranzo avevamo deciso di tornarci ed ovviamente trovare qualcosa di diverso da fare.
Studiato il percorso partiamo per questa nuova esplorazione della Val Lesina.
Per salire la VASP della Val Lesina bisogna fare il permesso auto da 5€ su sito del comune di Delebio tramite pagamento PagoPa, direi un’operazione comoda.
Ci siamo anche preventivamente informati sullo stato della strada in comune, risposta velocissima e precisa, bravi a questa amministrazione e la polizia locale.
La strada è prevalentemente cementata, direi per intero, non strettissima e ci sono numerosi slarghi in caso di incrocio di veicoli. Direi adatta a tutti i tipi di auto sufficientemente alte, ma non serve una 4×4.
Salendo passiamno da Osuccio di Sotto, è possibile parcheggiare anche qui, ma si può proseguire fino alle baite di Piazza Calda a 1166mt.
Noi abbiamo parcheggiato alle baite più basse, soprattutto perchè qui parte la direttissima per il rifugio Alpe Legnone, ma è possibile proseguire ancora un poco verso le baite più alte, comunque prima del divieto di transito.
Abbiamo deciso che quel percorso lo faremo in discesa per chiudere un anello, quindi partenza ripidissima da Piazza Calda.
I primi 200mt sono verticali e senza tregua, pendenze veramente importanti, ma direi che a parte qualche breve traverso tutta la salita al rifugio è piuttosto impegnativa, si risale più o meno diretti sul costone tra boschi di abeti e faggi.
Siamo passati dalla Pozza dell’Orso dove si trova un bell’orso in legno.
Appena si esce all’aperto dal bosco si vede in alto la grande croce dell’alpeggio, ma bisogna risalire un ultimo tiro a zig-xag per raggiungere infine l’Alpe Legnone.
Qui facciamo la prima vera pausa, c’è una fontana con ottima acqua ideale in una giornata afosa come oggi.
Siamo saliti in 1:35 con 5min di pause, in anticipo al 1:45 prevista sul cartello e nonostante la lentezza in salita del sottoscritto.
Avvisati i rifugisti del nostro arrivo, ripartiamo verso la Baita di Lago, un bel traverso che ci porta alle tricee della Linea Cadorna e poi alla strada militare che sale al passo.
Non arriviamo alla Baita di lago ma appena incrociamo il largo sentiero militare iniziamo la salita al passo Colombano, è una lunga serie di tornanti senza strappi eccessivi, come sempre in questi percorso di alta montagna dove il trasporto di rifornimenti ed armamenti richiedeva sentieri con limitata pendenza.
Dopo circa 1h dal rifugio siamo al Passo Colombano, passo che divide il lato del Legnone che ospita il rifugio Scoggione da quello della magnifcia quanto selvaggia Val Lesina.
Svoltiamo a sinistra e con un percorso prevalentemente in cresta tra erva alta e quelche rocceetta in pochi minuti si raggiunge la vetta del Monte Colombano a 2008mt (la maggior parte di carte lo riporta a 2008mt).
Dalla vetta del Monte Colombano, vista sul passo Colombano e la strada militare che sale dal lato Alpe Scoggione
Ci fermiamo una mezz’ora, temperatura e arietta gradevole anche se la cima del Legnone non siamo riusciti a vederla per le nuvole basse.
Riusciamo invece a distingure bene il Pizzo dei Galli ed il Pizzo Olano visitati la settimana scorsa, e probabilmente l’aver visto da lassù la Val Lesina ci ha richiamato l’idea di questa escursione.
Scendiamo veloci ma con molta attenzione il crinale erboso e raggiunto di nuovo il Passo Colombano scendiamo la strada-sentiero militare lato Val Lesina.
Sentiero più stretto del lato di salita ma sempre con molti zig-zag e deboli pendenze.
Raggiunto in basso il largo sentiero GVO (gran Via delle Orobie), torniamo al rifugio Legnone con largo anticipo per il pranzo.
Aspettiamo l’orario poi iniziamo con un ottimo antipasto di salumi vari esott’aceti, il tutto innaffiato da un buon rosso, poi aspettiamo la portata principale ovvero un ottimo piatto di pizzoccheri.
Finito il pranzo la tiriamo lunga godendoci la giornata che a volte sembrava voler tendere alla pioggia, cosa poi non successa.
Poco primna delle 14, prendiamo la via del ritorno, ritorniamo per un breve tratto sulla GVO, e poco dopo la teleferica che sale dal basso prendiamo il sentiero che scende per ben 300mt di dislvello con numerosi tornanti.
Raggiungiamno la fine della strada chiusa al traffico in località Corte de la Galida, qui si trova un parcheggio (è la fine della strada chiusa al traffico che prosegue oltre Piazza Calda), un’alpe ed un fontana.
Da qui il percorso è su sterrata gippabile, tranquillo e senza strappi scendiamo con un occhio nel bosco alla riceca di qualche funghetto.
La discesa è stata veloce, circa 1:20 comprese le soste.
Devo aggiungere che la Val Lesina ci ha proprio affascinato, sia vista da questo lato che vista dall’Alpe Piazza sotto il Pizzo dei Galli, e ci siamo riproposti di esplorarla ulteriormente soprattutto nei suoi alpeggi e rifugi, quindi appuntamento Val Lesina solo da confermare.