MONTE COLINA 2450mt e LAGO COLINA 2078mt
27 Giugno 2024 – ( 532 )
Parcheggio Alpe Poverzone Q1908 – Alpe Prato Secondo Q1924 – Alpe Morescenzo Q2009 – Alpe Pianette Q2080 – Lago di Colina Q2076 – Croce Capin Q2278 – Monte Colina Q2453 – Croce Capin Q2278 – Lago di Colina Q2076 (pranzo) – ritorno dal percorso di andata
Come arrivare
Direzione Sondrio sulla SS38, seguire per Triangia e da qui salire a Ligari per fare il permesso auto.
La macchinetta si trova in località Ligari a 1057mt, proprio di fronte alla chiesetta, seguendo la Via Monte Rolla partendo da Triangia. Con il permesso (5€ al giorno) si può salire fino a Piastorba a 1600mt, ma con una 4×4 si può salire fino all’Alpe Poverzone a 1900mt.
La strada da Ligari è stretta, in parte asfaltata ed in parte cementata, mentre sopra Piastorba è sterrata con brevi tratti cementati nei tornanti.
Acqua sul percorso
- Numerosi ruscelli
- Due fontane sul percorso fino al lago
Altri link interessanti
MONTE COLINA 2450mt e LAGO COLINA 2078mt
VISTA DA GIORGIO
Questa è una escursione 2in1, e scoprirete presto il perchè.
Nell’escursione di ottobre 2023 al Sasso Bianco, dalla vetta avevo notato il bel laghetto di Colina, in una bella conca chiusa tra il Sasso Bianco, il Monte Caldenno ed il Monte Colina, mancava solo l’occasione giusta per andare a visitarlo.
Una recente escursione di Yuri su Youtube, mi ha ricordato questo impegno.
Rientra Roberto dopo un infortunio, e deve iniziare con una cosa tranquilla, quindi propongo una gita semplice fino al lago, e poi un allungo ad una cima per gli altri.
Propongo il Monte Colina 2453mt, scoprirò poi che anche questo waypoint manca sulla carta di Hikr, altro nuova vetta da inserire, confortato dalle indicazioni di paesidivaltellina.
Oggi siamo in sette, quattro Girovagando e tre Malnat, riusciamo usando la mia 4×4 a salire fino a 1900mt dell’Alpe Poverzone dove parcheggiamo e ci cambiamo attorniati dal rumoroso ma piacevole scampanio delle mucche al pascolo.
Ci incamminiamo sulla sterrata chiusa al traffico che porta all’Alpe Colina, in gran parte nel bosco di abeti e larici ma ci sono alcuni spazi aperti dove si trovano degli alpeggi, che con piacere notiamo tutti in funzione.
Passiamo dall’Alpe Prato Secondo, molto vicina al parcheggio, poi dall’Alpe Marscenzo per sbucare infine nella Valle del Bosco che ospita il Lago di Colina, indicato sulle paline già alla partenza.
Il percorso sempre su strada è piacevole e si guadagna quasi 200mt di quota rispetto alla partenza per scendere poche decine di metri per raggiungere il magnifico laghetto.
E’ stracolmo di acqua, bello trasparente, immagine veramente stupenda.
Ci fermiamo alla fontana per un primo stop, qui troviamo un signore armato di teleobiettivo che fotografa la natura, ci chiede quali siano le nostre intenzioni e ci suggerisce di salire al Sasso Bianco più semplice e panoramico rispetto all’impegnativo (così dice lui) Monte Colina.
Al Sasso Bianco ci sono stato con Gimmy e Sergio lo scorso ottobre, preferisco il Monte Colina che si ben si vede dal lago ed anche dalla strada percorsa. Imerio invece preferisce il Sasso Bianco, soprattutto per gustare la magnifica vista sul Disgrazia, ed ha pienamente ragione.
Decidiamo di dividerci in due gruppi e ritrovarci alla fontana del laghetto alle 12:30 per pranzare assieme.
Quindi: io, Gimmy, Angelo e Paolo andiamo al Monte Colina mentre Gigi ed Imerio salgono al Sasso Bianco.
Il convalescente Roby segue Imerio e Gigi sul largo sentiero che sale alla Colma di Zana, il sentiero è bello largo, anzi allargato come percorso MTB, e sale con vari zig-zag, salirà fin dove se la sente.
Lascio ad Imerio la descrizione della salita al Sasso Bianco.
Noi seguiamo le indicazioni per Croce Capin, che non si vede dal lago.
Anche questa prima parte di sentiero è ben largo e adattato a MTB, sale con alcuni strappi decisi per guadagnare 200mt di dislivello.
Solo all’ultimo si vede la croce di metallo posta a 2278mt lungo il costone che dal Monte Colina scende verso Pra Lone.
La croce è posta sul sentiero principale e offre una bella vista sulla Valtellina, e soprattutto sulle valli più nascoste delle Orobie valtellinesi, la Valmadre, Val Cervia, la Valle del Livrio, la Val Venina, valli selvaggie e poco accessibili, se non con un lungo cammino.
Qui facciamo una breve sosta, il sentiero prosegue bollato fino all’Alpe Caldenno, in Val Postalesio, mentre noi iniziamo la faticosa salita sulla ripida ed erbosa dorsale del Monte Colina.
La salita è piuttosto impegnativa, circa 200mt di dislivello ma belli ripidi e soprattutto nell’erba verde che bagnata è piuttosto scivolosa.
Le pendenze sono importanti, non c’è percorso segnato e nemmeno marcato a terra, quindi si sale a naso tenendo più o meno la dorsale fino all’ anticima da qui si scende un poco per salire la cima principale posta a 2053mt (alcune mappe la indicano a 2449mt).
Dopo le foto ci spostiamo sull’anticima più larga ed accogliente per una sosta.
Vediamo i nostri amici sulla cima del Sasso Bianco e cerchiamo di comunicare a gesti.
Dopo la sosta e dopo aver fatto volare il drone, scendiamo la dorsale, veramente con moltissima attenzione perchè si scivola su questa maledetta erba.
Raggiunta la croce Capin, ritorniamo al laghetto sul bel sentiero ben in anticipo sull’appuntamento, dove ritroviamo gli amici già scesi prima di noi.
Ci accomodiamo sulle pietre vicino al lago per la meritata sosta pranzo, dove non ci facciamo mancare nulla, dai panini ai cibi in scatola, alla frutta, al dolce (uno strudel) annaffiati sia con un bel rosso, con un rosato ed anche prosecco, per chiudere con caffè e grappe varie.
Dopo 1h30 di sosta lasciamo questa stupenda location per riprendere il cammino di ritorno, ovviamente con lo stesso percorso di andata, per arrivare all’auto ben presto (comunque sono 5,4km di sterrata).
Al ritorno avremo la disavventura di farci quasi 2h di coda a Colico per un grave incidente nelle prime gallerie, che costringe tutto il traffico ad attraversare l’abitato di Colico e rientrare in superstrada a Piona.
VISTA DA IMERIO
L’escursione di oggi è in una zona un po’ più lontana rispetto al nostro consueto raggio d’azione ma, vedendo le foto, accettiamo volentieri la proposta di Giorgio e ci troviamo con gli amici della Girovagando al paesino di Triangia (sopra Postalesio) nella media Valtellina.
Da lì saliamo con le due auto una stradina a pagamento fino ad un alpeggio a quota 1600 m per poi compattarci tutti sull’auto 4 x 4 di Giorgio, cosa che ci permette di arrivare ai 1900 m dell’Alpe Poverzone, dove iniziamo la nostra escursione.
Il primo tratto di circa 5,5 km è sostanzialmente pianeggiante ed è costituito da una larga mulattiera che costeggia una bella serie di alpeggi ancora popolati da mucche, che termina alla conca dove si trova il Lago di Colina, sulla cui sinistra si trova la meta di giornata rappresentata dall’omonima cima.
Arrivati al laghetto, troviamo però una persona munita di macchina fotografica con potente teleobiettivo, che ci consiglia la salita al Sasso Bianco, da cui (ci dice) si gode una fantastica vista su alcune cime della Valmalenco, tra cui il Monte Disgrazia, cima che evoca in me dei gran bei ricordi e un richiamo irrinunciabile, anche perché da questo versante non l’ho mai visto.
Confermata questa notizia da Giorgio e Gimmy che lì sono saliti lo scorso annoda Arcoglio, cerco volontari per questa non prevista salita e, trovando Gigi e Roberto favorevoli, ci dividiamo dagli altri che seguono il programma di giornata.
La salita al Sasso Bianco dal Lago di Colina è facile e non impegnativa (T2 per 400 m di dislivello) e segue il sentiero (allargato anche per le mtb) che prosegue alle spalle del lago con pendenze mai esagerate per raggiungere la Colma di Zana, da cui si apre una vista spettacolare sulla opposta Val Torreggio dove spiccano il Disgrazia, i Corni Briciati e il Pizzo Cassandra, davvero uno spettacolo!
Dalla colma di segue poi un bell’altipiano che poi porta in breve in cima al Sasso Bianco, da cui si gode effettivamente un panorama d’eccezione a 360°, dalle cime della Valtellina a quelle della Valmalenco e al gruppo del Bernina, oggi occultato un po’ dalle nuvole.
Ritornati velocemente al Lago di Colina, riunitici a Roberto (che si era fermato durante la salita per la costola ancora dolorante) e agli amici saliti al Monte Colina, abbiamo finalmente pranzato sulle rive del bucolico laghetto con la ormai tradizionale e consolidata convivialità.
Giornata dal meteo perfetto, che ci ha permesso di conoscere queste zone non proprio vicine, ma con mete d’eccezione a portata di mano.
Dopo la consueta birra assaporata a fine escursione, abbiamo avuto un ritorno pesante a causa di un incidente nelle prime gallerie di Colico, che ha determinato la chiusura della SS 36.
MONTE COLINA 2450mt e LAGO COLINA 2078mt
MONTE COLINA 2450mt e LAGO COLINA 2078mt
MONTE COLINA 2450mt e LAGO COLINA 2078mt