Giornata fredda, molto fredda per il periodo e soprattutto ha nevicato basso fino a ieri, quindi cerchiamo un percorso con cima attorno i mille metri. Ci sono due cimette del Triangolo Lariano che ci mancano, quelle sopra il Ristorante La Madonnina di Barni e sopra la Conca di Crezzo, quindi preparo la proposta per un giro ad anello con partenza da Lasnigo.
Ritrovo infrasettimanale con gli amici Malnat, loro sono ben in 5 mentre solo solo con Gimmy.
Parcheggiato a Lasnigo all’inizio della strada che sale alla Comca di Crezzo, scendiamo in paese percorrendo le vie interne per poi imboccare un largo sentiero che sale verso Barni.
Percorriamo circa 3km, sempre su ottimo sentiero o stradina, incrociando diversi piccoli corsi d’acqua, fino a raggiungere le prime case di Barni dopo poco meno di un’ora.
Qui prendiamo a destra su sentierino non segnalato trovando ben presto i cartelli che indicano che siamo sul sentiero DownHill.
E’ un bel sentiero riadattato per lo scopo, nella giornata di oggi infrasettimanale e dopo giorni di pioggia non ci sono pericoli, direi che nei giorni affollati il rischio di trovarsi una MTB in piena velocità in discesa è piuttosto alto.
Proprio per soddisfare le esigenze del downhill il percorso alterna dei traversi in lieve discesa con impennate per noi in salita ma utili a chi scende per prendere velocità.
Raggiungiamo il famoso
Castanun de Buncava un castano secolare a poca distanza dal ristorante la Madonnina che si raggiunge in auto, una pianta enorme di ben 6,40mt di diametro.
Deviamo dal sentiero per ammirarlo e devo dire che ne vale la pena, li porta bene i suoi oltre 250 anni.
Proseguiamo ora su sentiero molto meno marcato (mai segnalato con segni di vernice) che passa sopra i prati del ristorante, dove si apre il paesaggio sul lago di Como, ramo di Lecco, e sulle stupende Grigne e Resegone, tutti magnificamente imbiancati.
Ora si segue la dorsale, molto meno ripida dei tratti precedenti ed in breve raggiungiamo la vetta del
Monte Colla a 1099mt.
Vorrei dire una cimetta anonima, immersa nel bosco, ma la presenza di un grande e brutto traliccio pieno di antenne e parabole la rapprensentano proprio male.
Breve sosta e si prosegue ora in ripida discesa per poi risalire la seconda cima di oggi il
Monte Oriolo 1104mt la massima elevazione di oggi.
Anche questa cima è coperta di vegetazione, si apre un poco sul versante del San Primo che vediamo ben innevato.
Si continua scendendo la dorsale sud per un lungo tratto poi vicino a dei grandi massi erratici di granito si inizia a scendere verso la Conca di Crezzo, raggiungiamo la strada in poco meno di 2 ore soste comprese.
Allunghiamo un poco il percorso per salire a vedere il laghetto della Conca di Crezzo, un gran bel posto anche se il laghetto pur ricco d’acqua è quasi tutto invaso dai canneti.
Dopo le foto ritorniamo indietro sulla strada, visto che siamo in anticipo sulla tabella di marcia (ma considerando che abbiamo prenotato per pranzare alle 13:00 a Osnigo-Valbrona) puntiamo alla terza cima, alla
Croce del Monte Megna, per molti di noi è la seconda volta ma per Gimmy è una novità.
Si potrebbe già salire dal lago percorrendo tutta la dorsale ma i tempi sono eccessivi, quindi scendiamo verso Lasnigo e all’altezza del monumento agli Alpini prendiamo l’indicazione a sinistra, la cima è data a 35min, perfetto.
Lungo traverso che costeggia il torrente poi si inizia a salire mai molto ripido, sempre in bel bosco di faggi, per raggiungere la dorsale all’incrocio di vari sentieri, da lì in breve alla grande e panoramica croce del Monte Megna a 1049mt, la più bassa delle tre cime di oggi ma decisamente quella con i panorami migliori ed aperti nelle varie direzioni.
La sosta è breve ed il tempo tiranno, quindi discesa sullo stesso sentiero verso la Conca di Crezzo, dove inizia il traverso a fianco del torrente seguiamo una debola traccia su prato che ci porta ad un guado ed alla strada ben più in basso rispetto al sentiero ufficiale.
Da qui una ripida strada ci riporta a Lasnigo proprio davanti al parcheggio.
Pranzo di gruppo alla
Trattoria Italia a Osnigo-Valbrona, come avevamo già fatto alla prima visita al Monte Megna, e visto che ci siamo trovati bene …