Sono anni che pensavamo a questa escursione, ogni anno l’amico
siso pubblica la sua classica salita alla Cima N del Pizzo dell’Uomo, ed ogni volta mi ripropongo di andarci, e questa è la volta buona.
Complice la grande assenza di neve nelle solite zone, restano la Val Bedretto ed il Lucomagno per poter pestare un pò di neve
seria. (restando in Ticino)
Partenza dall’Ospizio del Lucomagno, parcheggio abbastanza pieno, ma i gruppetti di sky-alp si dividono in tre zone: la cima N del Pizzo dell’Uomo, la cima vera del Pizzo dell’Uomo (ma questi salgono dal lato dell’Alpe Pertusio) e quelli che salgono al Piz Scai o al Rondadura, salendo dalla Val Cadlimo.
Partiamo senza ciaspole ai piedi, temperatura -2°C e neve dura e ghiacciata, ma splende il sole.
Alla baracca militare sulla strada del lago, dopo 1.1km, calziamo le ciaspole ed iniziamo la salita classica lungo la Costa di Scai.
Seguiamo le tracce di tanti sci-alpinisti, salendo la neve si fa meno compatta e ghiacciata ed anche i traversi si percorrono con tranquillità.
Paolo e Angelo volano, Roberto e Gimmy seguono ed io chiudo la fila ben distaccato come sempre.
Difficile perdersi, basta seguire la scia di quelli che ti precedono, e già al mattino sono tanti, ma più tardi saranno ancora più numerosi.
Dopo la baracca si sale con pendenze non marcate verso un’antenna posta sulla Costa di Scai, ci si passa vicino e si prosegue, qualche breve tratto ripido e qualche traverso un pò ghiacciato, ma niente di difficile.
La bella pala con la vetta si avvicina, poco sopra Q2300 c’è un tratto quasi piano, si raggiunge la base del ripido tratto finale, speriamo non sia ghiacciato perchè le pendenze sono davvero importanti.
Non tutti salgono, alcuni iniziano qui la discesa verso l’Ospizio, seguo le tracce di chi mi precede, la neve tiene bene, complice le temperature non così basse, e con una serie di zig-zag arrivo al primo omettone in cresta e subito dopo l’omettone principale della cima invernale dell’Uomo, a 2585mt (dopo 2:15 totali, ben 30min dopo Paolo).
Il panorama è spettacolare in tutte le direzioni, tutte ben innevate, dallo Schenadui, al Rondadura, lo Scopi e Pizzo del Corvo, il Campello, il lago Ritom, ghiacciato, il Foisc, le montagne attorno, ne conosciamo veramanete tante e su molte di queste ci abbiamo anche messo “lo scarpone”.
La cresta del Pizzo dell’Uomo prosegue verso la cima principale a 2663mt dove si vedono alcuni skyalp, non è banale percorrerla tutta.
Dopo 15min di sosta iniziamo la discesa, a dire il vero un pò preoccupati per la notevole pendenza del primo tratto, ma appena si capisce che la neve è un pò molle e la tenuta delle ciaspole è ottimale, anche senza il tacco che scende, parte il divertimento e la discesa avviene quasi dritta, evitando tutti i zig-zag dell’andata, anzi andando a cercare la neve immacolata dove fa più presa.
Discesa veramente a razzo, l’intenzione era pranzare alla casermetta vicino al lago, ma nello scendere Paolo nota un cucuzzolo roccioso e senza neve, leggermente spostato dalla via di salita, e decidiamo di fare lì la sosta di pranzo.
Tiriamo fino a mezzogiorno per consumare i panini, poi dolci, frutta, caffè e ammazzacaffè, come da buona consuetudine.
Il cielo si annuvola e l’azzurro lascia il posto alla foschia, quindi si scende, ancora cercando neve fresca e divertendosi come bambini.
La discesa fino all’ospizio è rapidissima, i tagli dritti, l’assenza di fatica, il divertimento ci rendono veloci e alle 13:10 siamo al parcheggio.
Al ritorno fermata con birretta all’Ospizio di Camperio, anche questa una buona consuetudine.
Devo proprio dire finalmente un pò di divertimento con le ciaspole, era ora, forse l’ultima occasione … oppure no