Ritorniamo dopo undici anni per una uscita invernale (o presunta tale) a Carena, con obiettivo la Capanna Gesero, la scorsa volta siamo arrivati con tanta neve e tanta fatica (soprattutto di Paolo che ha battuto la traccia) alla vecchia Capanna Gesero a 1770mt, questa volta puntiamo alla nuova Capanna situata nella soleggiata Biscia, poco sotto alla Cima delle Cicogne.
Prendiamo contatto con il gestore Nicola, e Paolo si informa presso conoscenze locali se portare ciaspole o ramponcini.
Questo è il dilemma …
Arrivati a Carena di neve se ne vede davvero poca, e decidiamo di portare solo i ramponcini, partiamo alle 7:40.
Salita sul bel sentiero per la Gesero, fino all’Alpe Croveggia a Q1550 neve completamente assente, da qui fino alla bocchetta a Q1752 rare chiazze di neve nei prati e negli spazi aperti, ma si procede senza mettere nulla ai piedi.
Da qui in poi il discorso cambia, sul lato dell’Alpe di Gesero c’è neve, forse 20-30cm, poco più negli accumuli, la cresta che invece si deve percorrere per salire verso Le Cicogne è bianca anche con tratti particolarmente gelati.
Attorno Q1800 calziamo i ramponcini, sono proprio necessari e procediamo sulla cresta su pista parzialmente battuta.
Si devono superare tre dossi, in alcuni tratti la neve si accumula e si sprofonda ma si riesce a procedere.
Si percorre per un breve tratto la sottile cresta, stando sulla neve o poco sotto sul lato della Val Morobbia dove c’è erba.
Incrociamo due escursioniste che hanno pernottato in capanna, noi proseguiamo sulla cresta che si allarga parecchio verso la capanna, e arrivo ovviamente ultimo alla Nuova Gesero alle 11:30.
L’abbiamo vista costruire in alcune escursioni, è veramente bella ed in un ambiente ampio e soleggiato, tanto soleggiato che decidiamo di stare all’esterno, anche perchè per un disguido non abbiamo il codice per aprire la cassettina che contiene le chiavi 🙁 .
Poco male, come detto al sole si sta proprio bene, direi 17-18°C a 2000m a febbraio, una cosa anomala o forse è quello che ci aspetta con il cambiamento climatico.
Pranzo con i soliti panini, ma anche dolce, caffè e liquori che non mancano mai.
Dopo pranzo ci copriamo e decidiamo per un ritorno più lungo, passando dalla vecchia Gesero, la neve è decisamente più alta e sempre presente su questo lato, ma ci sono tracce di motoslitta salita alla capanna, confidiamo che la neve sia abbastanza portante dove battuta.
E così è, discesa in un ambiente stupendo, imbiancato ed immacolato, passiamo dalla vecchia capanna, che bei ricordi ma quanto freddo avevamo patito!
Proseguiamo in discesa sulla strada battuta dalla motoslitta per 15min fino al bivio per l’Alpe Gesero e per Carena, proseguendo si scenderebbe verso Arbedo.
Qui la pista è poco battuta e la neve alta, ma con calma passiamo dall’Alpe e saliamo alla bocchetta a Q1752 dove incrociamo il sentiero della mattina, e da qui giù fino a Carena, sono ben 700mt di dislivello da perdere, un pò noiosa alla fine la discesa, tanto che raggiunta la strada che porta all’acquedotto decidiamo di seguire la strada allungando ulteriormente ma con camminata più tranquilla.
Un bel giro, peccato non aver visto la capanna all’interno, abbiamo solo sbirciato dai vetri e sembra veramente bella.
Peccato anche vedere come a febbraio ci sia così poca neve e temperature inaspettate, ma accontentiamoci l’ambiente è veramente comunque stupendo.