PIZZO D’ALBEN 1865 E RIFUGIO ARIAAL DA PREMANA
COMMENTO DI IMERIO
In vetta al Piz d’Alben con il gatto delle nevi
Titolo fuorviante, perché sembrerebbe che siamo arrivati in cima con il gatto delle nevi (inteso come mezzo meccanico) ma invece…
Ritrovatici in sette al solito parcheggio della zona industriale di Premana, iniziamo la nostra salita prima delle otto, attraversando il torrente e seguendo le indicazioni per il Rifugio Ariaal lungo il sentiero che risale il promontorio che divide la Val Varrone dalla Val Marcia.
Il sentiero sale sempre deciso, a volte tagliando la stradina sterrata, dapprima attraversando dei bei prati con pittoreschi gruppi di baite e poi un bosco di faggi; grazie agli zaini leggeri e alla poca neve, arriviamo al rifugio velocemente (1h 30’) e dopo una sosta per bere qualcosa, ci mettiamo i ramponcini e ripartiamo verso il Piz d’Alben.
E qui apriamo la parentesi gatti: poco prima di arrivare al rifugio, abbiamo incontrato nel bosco una gatta bella cicciosa e dal folto pelo, di nome Torita, che ci ha accompagnati fino all’Alpe Ariaal e poi, come se ci fosse stato un accordo, lei è sparita ed è comparso il gatto Birra che ha cominciato a seguirci verso il Piz d’Alben arrivando con noi fino in cima!
Dal rifugio abbiamo risalito il prato retrostante, seguendo il sentiero che ci ha condotti prima alle baite di Chiarino e poi, attraverso un magnifico bosco di larici, in vetta al Piz d’Alben, da cui abbiamo potuto ammirare un panorama di prim’ordine.
Dopo la bella sosta sulle vetta, abbiamo iniziato la discesa, sempre seguiti dal gatto, che ogni tanto abbiamo aiutato, un po’ mettendolo sopra lo zaino e un po’ portandolo in braccio, ma alla fine ha voluto scendere e farsela a piedi.
Ritornati al rifugio in perfetto orario (pochi minuti prima di mezzogiorno), siamo entrati per consumare il nostro pranzo.
E qui apro un’altra parentesi sulla parte culinaria, per dire che i giovani gestori sono davvero bravi nel rivisitare anche piatti tradizionali, ai quali conferiscono un aspetto e un gusto gourmet, in buona sostanza devo dire che, personalmente, il Rifugio Ariaal è uno di quei posti di montagna dove ho mangiato decisamente bene!
Un’altra cosa positiva che ho visto sono stati i lavori (gestiti dal Comune di Premana) che sono in corso per realizzare cinque camerette dove soggiornare (prima c’era la tettoia che ci aveva ospitati nel pranzo dell’ultima volta), cosa che permetterà di valorizzare ancora di più questo bel luogo.
Terminato il pranzo abbiamo iniziato la discesa percorrendo per intero la stradina sterrata che sale da Premana, attraversando dei brevi tratti completamente ghiacciati, dove bisognava stare attenti.
Nel complesso è stata un’escursione dal giusto impegno fisico con un dislivello di quasi 1200 m per 5,5 ore di cammino effettivo.
Insomma anche oggi è stata una di quelle giornate da incorniciare, sia per l’amicizia dei compagni che per il meteo e il contesto (gatti compresi…); neve poca, tanto che abbiamo messo i ramponcini solo dal rifugio in poi, in un inverno che si sta concludendo ancora con la scarsità di precipitazioni nevose e con temperature miti: un po’ di tristezza viene guardando i versanti sud delle montagne, che hanno pochissima neve che a breve scomparirà, ma mi sa che ci dobbiamo abituare.
COMMENTO DI GIORGIO
Il ritorno al tavolo del rifugio Ariaal era nell’aria da tempo, i ragazzi che gestiscono questo bel rifugio hanno una cucina che merita, piatti relativamente semplici ma unici e sempre molto gustosi.
Purtroppo le possibili cime attorno sono piuttosto limitate, sempre volendo considerare di fare la vetta e scendere a pranzo, sopratutto nel periodo invernale.
Quindi torniamo al Pizzo d’Alben, è una bella cima molto panoramica, non amo tornare negli stessi posti, ma con la neve i panorami sono sempre diversi.
La salita ed i vari passaggi sono ben descritti da Imerio, prima delle 11:00 tutti in cima incluso l’ottavo inaspettato escursionista, simpaticissimo e coccolone.
Poi tutti e otto di ritorno al rifugio per gustare i piatti preparati con cura dai ragazzi dell’Ariaal.
Ritorno all’auto prevalentemente su strada, che a tratti è una lastra di ghiaccio unica, affiancata da pareti ghiacciate veramente d’effetto.
Assolutamente tutto perfetto !