Ci sono luoghi che hanno un valore sentimentale, e sicuramente la Val d’Ambra ha da sempre per noi un valore particolare.
Questo ci spinge ogni tanto a ritornare, a controllare se le cose sono rimaste come le ricordiamo, sarà forse la nostalgia?
Partenza dal parcheggio di Baseria 610mt, la palina indica il rifugio a 2h15 e stavolta rispetteremo la tempistica al minuto, nonostante il ghiaccio, le brevi fermate per osservare i camosci ed il taglio piante sul sentiero verso il rifugio.
Si potrebbe anche parcheggiare poco sopra, un breve tratto asfaltato porta ad uno slargo dove si accorcia di poco il giro, ma non lo abbiamo mai fatto, quindi manteniamo le tradizioni, anche per tenere aperta l’opzione del giro completo delle due sponde.
Inutile raccontare di nuovo la salita, o meglio la traverata perchè di grosse salite non ce ne sono, incontriamo due camosci già prima di Ramlit, ed altri due nel canale con ruscello dopo Ramlit, in questo luogo li abbiamo sempre avvistati, anzi in un caso oltre ai camosci c’era anche un cervo più in basso.
La valle è completamente in ombra sui due lati, poca o nulla la neve fino ai 900/950mt ma i ristagni d’acqua e molti ruscelli sono ghiacciati o contornati di ghiaccioli che assumono forme stupende e diverse a seconda del luogo.
Causa ghiaccio bisogna stare molto attenti, ci sono tratti ben esposti verso il riale, e spesso le foglie secche coprono pietre ricoperte di ghiaccio. Oltrepassiamo il Monte dele Femmine, poi Monastei con il ponticello in ferro, quindi discesa verso il bellissimo ponte a schiena d’asino che attraversa la valle scavalcando il Riale di Rierna, la discesa al ponticello sappiamo da sempre essere particolarmente gelata e da fare con attenzione, anche se abbiamo i ramponcini nello zaino.
Oltre il ponte si entra in un mondo diverso, qui tutti abeti, il sentiero sale fino ad un bivio dove si prosegue sul lato destro della Val d’Ambra, lo faremo al ritorno, noi proseguiamo in salita verso il Tecc Stevan.
Un bel sentiero si inerpica poi traversa e qui qualche difficoltà l’abbiamo avuta per un intenso taglio piante anche enormi che sbarrano il sentiero e bisogna spesso trovare il modo di aggirarle o attraversarle.
Nonostante questo siamo abbastanza veloci ed arriviamo al bivio che scende al ponticello che ri-attraversa il torrente e porta al rifugio.
Anche in questo caso la discesa al ponticello è complicata dal ghiaccio sempre presente quindi attenzione, attraversato il lungo ponticello in ferro subito si giunge al rifugio.
Sempre bello, e più bello con la spruzzata di neve attorno.
La legnaia è stata spostata o aumentata (anche al piano inferiore) con una tettoia all’esterno, dentro tutto come prima o forse no, il tubo della stufa, che ha sempre fumato verso l’interno, sembra fare un giro diverso, non dentro la canna del camino.
Noi accendiamo il camino e ci scaldiamo, sono solo le 10:20 quindi ce la prendiamo comoda, fuori un freddo intenso, ed anche dentro fa freddo appena ci si allontana dalle fiamme del camino.
Alle 11:30 scaldiamo i panini vicino le braci, pranziamo poi una crostata, caffè, grappa e sviluppino, quindi pulizie e pagamento del dovuto (piccola cassetta blu vicino al lavandino, vaglia postale o IBAN).
Scendiamo al bivio a Q900 e prendiamo a destra con l’intenzione di fare un giro ad anello, così come avevamo fatto molto tempo fa.
Si scende a Cassinon quindi una lunga serie di sù e giù lungo il lato destro della Val d’Ambra (SE), essendo il lato esposto N i molti ruscelli e attraversamenti sono ghiacciati quindi da fare con attenzione, ma siamo passati lasciando sempre i ramponcini nello zaino.
Arrivati al bivio alto per Monda inizia la lunga discesa verso la diga, e dai qui una breve risalita ci riporta al parcheggio.
Ciao Val d’Ambra !