Altra giornata con un meteo perfetto, ne approfittiamo per fare una delle belle cime panoramiche del nostro lago che ancora ci manca Il Monte Grona, molto nota per le vie ferrate e dalla presenza del frequentato Rifugio Menaggio.
Propongo una via meno frequentata, con l’idea di concatenare un rifugio che voglio visitare da tempo, partenza da Montuglio, salita alla chiesetta del S.Amate e poi la via normale in cresta per il Grona.
Parcheggiamo in alto, alla fine della strada aperta a tutti, c’è un largo parcheggio con panche e tavoli ed un bel laghetto, dove si riflettono le cime innevate.
Partiamo a camminare alle 8:05, seguendo la sterrata che sale con numerosi tornanti, arriviamo all’Alpe Rescascia, in posizione panoramica stupenda verso il centro lago.
Proseguiamo su sterrata ignorando un sentiero poco sopra l’Alpe Rescascia (che resta poco sotto la strada), che sale più rapidamente, e alle 9:30 arriviamo sulla dorsale Grona-Bregagnino Q1660.
Da qui scendiamo passando dalla chiesetta di S.Amate, e spuntano tanti vecchi ricordi.
Proseguiamo sulla dorsale, il Grona è ben visibile come anche il sentiero che sul lato nord porta alla torre sommitale.
Il sentiero è completamente all’ombra, e ci sono tratti con neve e ghiaccio, nel caso servono i ramponcini.
Arriviamo ad una bocchetta (Forcellina) dove si scende al Rifugio Menaggio, e da qui si inizia a salire con un percorso piuttosto ripido e che per brevi tratti richiede l’uso delle mani per issarsi tra le rocce. Niente di difficile o di esposto.
Più in alto il sentiero traversa sul lato N, e qui bisogna stare attenti al ghiaccio, scivolare sarebbe veramente pericoloso.
Riusciamo a percorrere questo traverso sbucando vicino alla vetta senza i ramponcini, il ghiaccio è duro ma si passa con un pò di attenzione.
Sotto la torre sommitale un cavo aiuta ad issarsi in un canaletto, non esposto.
Alle 10:35 siamo tutti in cima, la giornata è spettacolare come la vista in tutte le direzioni.
Abbiamo largamente gustato la vista verso il lago in direzione sud salendo a S.Amate, ma da qui il panorama si allarga sulla Val Cavargna, la sottostante Val Senagra, il lago di Como verso N e verso S con i due rami che si dividono a Bellagio, il Lago di Lugano e Porlezza, la dorsale Bregagno-Pizzo di Gino-Garzirola imbiancate dai 1900-2000mt, ma grazie al cielo limpido la vista spazia molto più lontano, fino alle grandi cime della Valtellina con il Disgrazie ed il Badile, il Legnone e le Grigne, la costiera Galbiga Monte Crocione, il Rosa e guardando bene si vede anche il Monviso, spettacolare veramente.
Dopo mezz’ora di pausa scendiamo con altrettanta attenzione, ripresa la dorsale saliamo alla chiesetta e proseguiamo verso il Bregagnino dove a Q1670 prendiamo a destra seguendo le indicazioni “La Canua”.
Un lungo traverso sotto le pendici del Bregagnino e poi sotto il Bregagno ci porta a scendere verso il rifugio che vediamo quasi all’ultimo.
Raggiunto il rifugio per le 12.30 in perfetto orario, ci accomdiamo su uno dei tavoloni esterni (il rifugio gestito dal Mato Grosso è chiuso in questa stagione) per consumare il pranzo.
Grande allegria e grandi panorami, da questo magnifico terrazzo si vede tutto il nord del lago, il Pian di Spagna, il lago dai due immissari giù fino a Bellagio, tutto il ramo di Lecco e parte di quello di Como, davvero un balcone su tanta bellezza.
Alle 14:00 lasciamo il rifugio e ci incamminiamo su un traverso che ci porta alla sterrata sopra l’Alpe Rescascia.
Solo da notare che le vallette che si attraversano restano in ombra e si trova neve e ghiaccio, quindi attenzione, il fianco erboso è molto ripido.
Dopo un’ora dal rifugio siamo al parcheggio, chiudiamo così un bel anello, che ci ha lasciato tutti veramente emozionati.