Questa volta ho un pò esagerato 🙂
Paolo continua a pungolarmi per aumentare, come dice lui, l’
asticella, allora propongo una bella cima, sicuramente impegnativa e parecchio wild.
Il Chilchalphorn è la cima che sovrasta Hinterrhein, la si vede bene appena usciti dalla galleria del San Bernardino, e si trova a picco sul vallone del campo militare di Hinterrhein.
Devo far notare che quasi tutte le cime su quasi su questo lato sono molto visitate in inverno per sci-alpinismo e ciaspole, ma molto scarsamente visitate in estate, quindi totale assenza di sentieri.
La torre rocciosa del Chilchalphorn non sembra affatto facile da salire vista dal basso, e sicuramente senza il notevole contributo della
descrizione dell’ amico
Marcello, probabilmente non ci avrei provato.
In gni caso eccoci a Hinterrhein, parcheggiamo ed iniziamo la nostra avventura.
Si sale seguendo la strada cementata per 1.6Km, fino a Q1863 dove termina in un piazzale, qui inizia il wild.
Senza sentiero si sale dritti per pratoni, anche superando all’inizio un tratto di rododendri e piccoli larici.
Salita impegnativa, senza tregue e lo sarà fino in cima.
Per ripidi prati arriviamo all’Alpe Chilchalp Q2087, c’è parcheggiato un furgone su una strada sterrata.
Proseguiamo senza riferimenti precisi solo la traccia ricopiata da Marcello, che serve come riferimento, si sale a vista.
Puntiamo ad un frosso ometto a Q2620 dove facciamo una sosta di 15min.
Importante notare che sotto la vetta del Chilchalphorn c’è una torre rocciosa Q2794 sulla mappa, che Paolo ha battezzato come un’altro Sassariente.
Questa torre va aggirata completamente a destra per poi risalire in cresta a Q2850 circa.
Sopra Q2600 si trovano ometti, sempre più frequenti man mano ci si avvicina alla vetta.
Non ci sono veri pericoli, ma il terreno è piuttosto instabile, le pietre si muovono ed il terriccio si muove sotto i piedi quindi attenzione.
Attorno Q2950 non si riesce a proseguire sulla cresta, un ometto invita ad un passaggio a V nella roccia e ci si porta a destra, si sale qualche decina di metri per poi recuperare la cresta molto a sinistra a picco sul campo militare ed arrivare al grande ometto di vetta.
Poco oltre una centralina meteo con il palo metallico che brilla anche da valle.
Paolo ed Angelo sono arrivati in cima in 3:55, io e Gimmy in 4:10 con 15min di pausa.
Sono felicissimo, è stato abbastanza faticoso ma molto appagante.
Panorama dalla cima spettacolare in tutte le direzioni, purtroppo il sole va e viene nascondendosi tra le nuvole, e senza sole bisogna coprirsi perchè è freschino.
Pranzo in vetta, ci raggiunge anche una’escursionista solitaria di lingua tedesca, che pranza veloce e se ne va poco dopo.
Noi ci fermiamo 1:45 per godercela alla grande, poi iniziamo la discesa sempre con molta attenzione alle pietre mobili e cercando di seguire gli ometti visti in salita.
Con calma arriviamo sotto il “Sassariente” e proseguiamo puntando all’Alpe Chilchalp, poi decidiamo di non ritornare dallo stesso percorso sui pratoni, ma di percorrrere la strada sterrata poi cementata, allungheremo quasi 2km ma niente prato, e poi faremo un anello parziale.
Quindi intercettiamo la strada prima che arrivi all’alpe e la seguiamo fino a ritornare ad parcheggio di Hinterrhein.