CIMA DI VAL LOGA SETTENTRIONALE 2968MT E BIVACCO VAL LOGA
Oggi siamo solo in due, ma con l’ambizione di un bel giro e di una cima che sfiora i 3K.
Partiamo da Montespluga ed il primo obiettivo è il Bivacco Cecchini. La salita in Val Loga è piacevole, resa ancora più piacevole da un bel cielo azzurro ed anche con temperature piuttosto “freschine” un piacere dopo aver patito tanta calura a casa.
Dopo un lungo tratto tra i prati, dove bisogna fare attenzione a non pestare le tante boasce (deiezioni delle mucche), si inizia a salire tra pietrisco e pietre più rgandi.
Sapendo dove si trova il bivacco si riesce a distinguerlo già dal fondovalle, ma quando si arriva alla vera salita tra le pietraie lo si distingue bene perchè si staglia sopra la collinetta che lo ospita.
La salita è veramente piacevole, il sentiero pulito e sempre molto ben bollato.
In 2h e 45m siamo al bivacco dove troviamo altri due escursionisti, chiaccheriamo con loro. All’interno un foglio ci avvisa che nel bivacco come ospiti dei geologi che lavorano in zona.
Dopo quasi mezz’ora di pausa riprendiamo il cammino, obiettivo la vetta della Cima di Val Loga.
Per essere precisi ci sono tre cime distinte, la meridionale (quella più vicina al Ferrè), la centrale e la settentrionale (quella alla destra del Passo di Val Loga). La cima settentrionale è la più semplice, ma anche la più bassa delle tre e non raggiunge i 3K come le altre due, ma ci va bene così.
Ascoltando il consiglio di uno dei due escursionisti, bisogna puntare al passo di Val Loga e da qui alla cima.
Per salire al passo si trovano alcuni ometti e piuttosto sparsi alcuni bolli (meglio dire delle strisce) rosse su grandi rocce.
Il passo si raggiunge più agevolmente da sinistra, raggiunto il passo in gran parte su pietraie non sempre stabili, alcuni bolli (strisce) rosse aiutano a trovare il percorso migliore. Conviene mettere i bastoncini nello zaino perchè servono le mani per aiutarsi in qualche passaggio, ma mai esposto.
Il primo tratto sopra il passo si svolge sul lato svizzero, poi si ritorna in cresta, si procede verso N si scende ad un intaglio e si sale di nuovo sulla cresta fino a raggiungere un ometto di grosse pietre bianche, ben visibili anche dal basso.
La cima vera e propria si trova ad una decina di metri, ma noi abbiamo lasciato gli zaini e pranzato vicino al ometto di pietre bianche.
la vista è spettacolare, sotto di noi la Val Loga con Montespluga, verso N la torre rocciosa del Tambò, verso S le altre due cime di Val Loga ma poco oltre il Piz ferrè con il suo ghiacciaio un pò sofferente.
Stupenda anche la vista sulla Val Curciusa con il grande ghiacciaio sotto il Piz Bianch ed il Piz di Pian, e su tutta la lunga Val Curciusa, il Piz Motton, la Lumbreida ed il Vignun. Con lo zoom vado a catturare il nuovo bivacco Curciusa, prima o poi bisogna andare a conoscerlo di persona.
La temperatura a quasi tremila (siamo a 2968mt) è piacevole e ci fermiamo per pranzo ben 1h e mezza.
Quindi scendiamo di nuovo al passo e piuttosto veloci al bivacco Cecchini, ex Val Loga.
Il nostro programma prevede un giro ad anello con discesa dalla Valle Schisarolo, so bene che è un giro piuttosto lungo, ma l’interesse per un posto nuovo ed il giro ad anello sono un ottimo stimolo.
Dal bivacco scendiamo alla bocchetta del Ferrè ed entriamo in Val Schisarolo.
Le bollature sono più scarse rispetto al più frequentato sentiero in Val Loga, quasi subito c’è un breve tratto attrezzato con catene per superare una placca, nessun problema. poi si scende lentamente con un lungo traverso da fare con attenzione per il terriccio poco portante.
Le bollature sono scarse bisogna di tanto in tanto cercare il bollo successivo, ma più in basso sarà peggio.
Scesi di circa 300mt si arriva vicino al ruscello che trasporta le acque di scioglimento del Ferrè, da qui iniziano i prati ed iniziano i problemi.
Il sentiero è certamente poco frequentato, difficile bollare con poche rocce e tanta erba, bisogna fare una grande attenzione alle deboli tracce di passaggio, qualche vago ometto e di tanto in tanto qualche bollatura.
Abbiamo spesso perso il sentiero per poi vedere più in basso un bollo, raggiungerlo e proseguire, la discesa verso le baite di Le Mede ed un sentiero un pò più largo è anche bella ripida.
Unico punto favorevole una stupenda vista verso Isola ed il suo lago, Pianazzo ed il suo piccolo bacino e giù fino alla Val Chiavenna.
Sul lato opposto i vasti prati degli Andossi, in basso le gole del Cardinello con il bel sentiero della Val Mala.
Iniziamo un lungo, il sentiero è certamente migliore e ben visibile anche se non molto pulito e frequentato.
E’ un lunghissimo traverso con deboli saliscendi per giungere alla fine alla diga di Montespluga.
Da qui percorriamo la sponda O del lago, quasi alla fine scendiamo sulle sponde e proseguiamo su una specie di strada che va dritta a Montespluga.
Purtroppo dobbiamo attraversare il torrente della Val Loga, la mattina su un ponticello, ora lo attraversiamo usando gli scarponi come stivali, piedi e calza bagnate ma in pochi minuti siamo all’auto.
Escursione veramente di pregio, diciamo che il ritorno è stato ben più lungo del previsto e soprattutto reso complicato dalla caccia al sentiero, ai bolli ed agli ometti, ma va bene così.