BIVACCO VALCAPRA 2164MT E LAGO CAPRARA 2288MT
05 Luglio 2023 – ( 474 )
Parcheggio Olmo Q1060 – Zecca Q1160 – Alpe Lendine Q1698 – Bivacco Valcapra Q2164 – Lago Caprara Q2288 – Bivacco Valcapra Q2164 (pranzo) – Alpe Lendine Q1698 – Lago Grande Q1889 – Alpe Laguzzolo Q1768 – Zecca Q1160 – Parcheggio
PARTENZA ARRIVO | Parcheggio Olmo (SO) | 1056 mt |
KM ANDATA | 4.8Km 6.5km 7.3Km 8.2Km | 1:35 a Lendine 3:20 10m soste al bivacco 4:10 20m soste al lago Caprara 4:40 30m soste al bivacco |
KM RITORNO | 7.0 Km | 2:00m lorde, 10m soste |
KM TOTALI | 15.2 Km | 7:30 lorde, 5:20 di cammino |
DISLIVELLO ASSOLUTO | 1265 mt | |
DISLIVELLO RELATIVO | 1618 mt | Max altitudine: 2300mt |
DIFFICOLTA' | T2/T3 | Sentieri sempre bollati |
COPERTURA CELLULARE | Buona | Buona |
LIBRO DI VETTA O CAPANNA | SI | Nel bivacco |
PARTECIPANTI | 6 | Giorgio, Gimmy, Imerio, Gigi, Paolo, Giordano |
Come arrivare
Raggiungere Chiavenna da sud (da Como o Sondrio) proseguire verso il Passo dello Spluga, poco prima del paese di San Giacomo Filippo deviazione a sinistra con indicazioni per Olmo.
Acqua sul percorso
- Fontana al parcheggio
- Numerose fontane fino all’Alpe Lendine
- Fontana a Laguzzolo
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BIVACCO VALCAPRA 2164MT E LAGO CAPRARA 2288MT 2240mt
Vista da Imerio
Oggi si ritorna in Valle del Drogo (una Valle laterale della Valle Spluga) per raggiungere la zona del Bivacco Val Capra.
Con i Malnat di giornata ci sono gli amici Giorgio e Gimmy dei Girovagando con cui ci troviamo alle 7.00 a Olmo (raggiunto in auto da San Giacomo Filippo, dopo Chiavenna) a cui si giunge percorrendo la lunga stradina asfaltata con i suoi 18 tornanti.
Partiti dal parcheggio situato subito dopo la chiesetta del paese, abbiamo risalito la nuova stradina che porta a Zecca (toponimo inquietante…; volendo si può arrivare qui anche in auto -comodo parcheggio sterrato- risparmiando un centinaio di metri di dislivello) per poi seguire il comodo sentiero che, attraversando un vasto bosco di larici, ci ha portati al bucolico nucleo di Lendine, già raggiunto altre volte in precedenti escursioni.
Dopo una breve sosta, siamo subito ripartiti per la seconda parte dell’escursione, nuova per tutti, seguendo il sentiero ben segnato posto alle spalle delle baite, dove, poco dopo, inizia la parte più faticosa del percorso, che risale il ripido versante situato a ovest del nucleo di Lendine, attraversando un rado bosco di piccoli larici, oggi ravvivati dalla bella fioritura dei rododendri.
Su questa salita, ogni tanto, una pioggerella che a tratti si intensificava, ci ha fatto aprire gli ombrelli, ma soprattutto ha bagnato tantissimo l’erba ai lati del sentiero, già bagnata di suo per la presenza di nuvole basse, che ci accompagneranno per tutta la permanenza in questa zona, precludendoci ogni possibilità di visuale.
Terminato il ripido tratto il sentiero compie poi un traverso ascendente verso sinistra, per arrivare ad una palina dove si incontra il sentiero che porta verso il Passo di Lendine e il Lago Caprara.
Prima di percorrere questo tracciato, abbiamo però seguito il sentiero in leggera discesa, che ci ha condotti velocemente al Bivacco Val Capra, una bella costruzione realizzata da un gruppo di volontari (da segnalare che prima di arrivare a bivacco si attraversano due brevi canalini franosi, dove occorre prestare attenzione).
Lasciati gli zaini al bivacco, siamo ripartiti (sempre con visibilità molto ridotta) verso il Passo di Lendine, seguendo i segnavia bianco-rossi e poi, poco prima del passo, siamo scesi ad intuito perdendo una cinquantina di metri di quota per arrivare finalmente a vedere le acque del lago, che abbiamo incontrato arrivandoci praticamente a ridosso.
Ritornati al bivacco verso mezzogiorno, abbiamo finalmente dato inizio al consueto pranzo conviviale che ormai si svolge secondo regole consolidate: tempi lunghi e «comodosi», con svariati argomenti trattati accompagnati dalla giusta ironia.
Terminata la «pausa pranzo» abbiamo ripulito il bivacco e, dopo aver lasciato la giusta offerta per il suo utilizzo, abbiamo rifatto il percorso dell’andata scendendo in meno di un’ora a Lendine dove, sostanzialmente all’unanimità, si è deciso di proseguire per Laguzzola, risalendo altri 200 m di dislivello per passare dai due splendidi laghetti (Lago Grande e Lago Piccolo) situati sotto il versante nord del Monte Mater, ricco di pietraie.
Lasciati il laghetti abbiamo infine raggiunto Laguzzola, posto in splendida posizione panoramica, per poi seguire il sentiero che, attraversando i boschi di larici in una lunga discesa, ci ha riportati ad Olmo.
E’ stata una bella escursione dal considerevole dislivello (intorno ai 1600 m) dove abbiamo camminato per circa 7,5 ore: niente male!
Rimane il rammarico per la mancata visuale nella zona del Bivacco Val Capra, ma questo è uno stimolo per ritornare…
Ottima la compagnia, come sempre!
Vista da Giorgio
Imerio ci propone questa bella gita impegnativa, già sulla carta la traccia ha oltre 1500mt di dislivello relativo.
La ma zona mi attira molto, e la voglia di vedere il Bivacco Valcapra ed il laghetto sopra è tanta, accetto senza riserve.
Partenza da Olmo e fino all’Alpe Lendine, ricordo bene il sentiero percorso oltre un mese fa quando siamo saliti al Truzzo per commemorare il povero Beppe.
Sentiero stupendo fino a Lendine, sale senza grossi strappi ed in un ambiente di larici veramente bello.
Il meteo non è certamente bello, ma almeno non fa caldo.
A Lendine una breve pausa, da qui tutto nuovo, e soprattutto so bene che da qui il percorso si fa duro.
Il meteo è peggiorato, pioviggina un pò e chi può si copre con kway o con ombrellino. La cosa peggiore è la visibilità ridotta ad una decina di metri, praticamente non si vede un tubo.
Fortunatamente la bollatura è veramente ben fatta, ed anche con la nebbia si scorge bene il prossimo bollo.
Per salire al bivacco c’è un risalto di oltre 400mt verticale, lo si supera su un costone ripido-ripido tra larici e rododendri, quasi GIB (ginocchia in bocca).
In alto il sentiero traversa verso sinistra, si passano due tratti franati dove porre un pò di attenzione, il terriccio non è portante.
Altra risalita ed arriviamo a Q2188 dove una palina indica il bivacco, scendendo sul lato opposto, mentre per il lago si prosegue in salita.
Scendiamo verso il bivacco che si raggiunge in poco più di 5min, visibilità sempre scarsa ed il bivacco lo vediamo solo quando ci siamo a pochi metri.
La baita che ospita il bivacco è stupenda, ben dotata e rifinita, tutta in legno all’interno.
Dopo una pausa e lasciato gli zaini o il pranzo, risaliamo alla palina per la visita al laghetto.
Raggiungiamo la quota massima di 2326mt dove il sentiero biforca a scendere verso il laghetto e a salire per la bocchetta di Lendine.
Scendiamo la lago, lago … lago? per capire di essere arrivati al lago arriviamo a toccare con gli scarponi la sponda e l’acqua, non si vede che ad un paio di metri, un vero peccato.
Rinunciamo all’idea di salire alla bocchetta, anche perchè cosa si vedrebbe?
Risaliamo fino al sentiero per la bocchetta (e per la vetta del Pizzaccio che ovviamente non abbiamo visto), quindi discesa fino al bivio per il bivacco e discesa di nuovo al bivacco per pranzo.
Poco meno di 2h di sosta, festeggiamo l’onomastico di Paolo dei Malnat con torta e prosecco, infine pulizia, pagamento (purtroppo non documentato sul libro perchè la penna non scriveva) e ci accingiamo a scendere.
Discesa veloce a Lendine in 1h giusta e finalmente un pò di visibilità verso valle.
Il programma prevede un bel giro ad anello, quindi ripartiamo subito in direzione Laguzzolo.
Discesa attraversamento del torrente e via altra risalita.
Al bivio per i laghi si decide per una deviazione, quindi altra salita per giungere alla conca del Lago Grande.
Finalmente riusciamo a vedere bene un bel lago !
Breve sosta per le foto e proseguiamo, passiamo dal lago piccolo e via discesa verso Laguzzolo.
Quest’Alpe è veramente stupenda, belle baite ben sistemate e vista stupenda sul lato opposto della valle e giù verso Chiavenna.
Ora ci aspettano 700mt di discesa, piuttosto ripidi ma con un paio di traversi nel bosco di larici veramente stupendi.
Arriviamo al nuovo parcheggio di Zecca, con il senno di poi potevamo parcheggiare qui, si risparmiavano un paio di km tra andata e ritorno ed un centinaio di mt di dislivello, poco importa ormai.
Scendiamo ad Olmo al parcheggio, un pò stanchi, un bel pediluvio alla fontana e ritorno a casa NON senza il classico stop al bar per una birra in compagnia.
BIVACCO VALCAPRA 2164MT E LAGO CAPRARA 2288MT
BIVACCO VALCAPRA 2164MT E LAGO CAPRARA 2288MT
BIVACCO VALCAPRA 2164MT E LAGO CAPRARA 2288MT