LAGHETTO DI CHIRONICO 1760MT
Meteo pazzerello si dice, nulla di più vero come quest’anno.
L’idea di oggi è una bella cima che ho visto da Frasnedo, e che già mi aveva incuriosito in una vecchia escursione al rifugio Brusada.
Siamo un bel gruppetto di 8, 4 di noi e 4 Malnat.
Partenza da Prati Nestrelli dopo aver pagato i 5€ di permesso per la strada, di solito al bar di Cino di fronte alla chiesa, ma lo abbiamo trovato chiuso, fortunatamente un impiegato comunale ci ha invitato in Comune per rilasciare i permessi, ci dovrebbe essere anche un Agriturismo dove poter fare i permessi.
Alle 8:15 parcheggio in uno slargo, e proseguiamo lungo la sterrata per poi imboccare il sentiero per Prati Brusada e Rifugio.
Iniziamo la nostra salita, con gli fissi sui fili d’erba ai lati del sentiero, mai fatto una cosa del genere.
Questo ci ha permesso di vedere un considerevole numero di zecche, appostate sulla parte terminale dei fili d’erba in attesa “della vittima”.
Raggiungiamo Prati Brusada alle 9:20, quindi puntiamo al Passo del Culmine, sempre con gli puntati sull’erba.
Salendo e all’aperto non ne avvistiamo più, ma l’attenzione resta alta.
Arriviamo al Passo del Culmine alle 10:35, qui facciamo una breve sosta ristoratrice.
Ripartiamo verso la cresta, è la parte più impegnativa della giornata, poco più di 300mt di dislivello ma belli ripidi e su un sentierino non sempre visibile.
In alcuni tratti ci si deve aiutare con le mani, non è mai troppo esposto ma un pò viscido, sia per l’erba umida che per la terra smossa dalle capre che gironzolano per la cima.
L’importante è tenersi sul filo di cresta, ci sono tracce di passaggio sui due lati, e non prendere mai i sentierini che deviano in piano verso destra (lato Valtellina).
Salendo vediamo due sagome di grossi uccelli vicino all’omone di vetta, sembrano degli ometti di pietra ma muovono il capo, non si muovono fino a quando i primi due di noi arrivano ad una decina di metri, partono per un volo planare roteando sopra la cima, sono le 11:30
Scopriremo essere tre grifoni che riusciremo poi con calma a fotografare, incontro proprio non così comune, bellissimo.
Dopo esserci compattati in vetta e dopo foto panoramiche e di rito, ci accingiamo a scendere, ci sono nuvole scure che minacciano.
I panorami spaziano su tutta la Valle dei Ratti e le belle cime di testa, si vede bene Frasnedo, la Valtellina bassa da Morbegno verso Colico, il lago di Como e di Novate Mezzola.
Scendiamo con molta attenzione, come detto la cresta è molto ripida, torniamo al Passo del Culmine dove troviamo due persone (locals) che raccolgono spinaci selvatici, due chiacchere e proseguiamo verso il Bassetta.
Avvicinandosi all’Alpe Bassetta qualche goccia d’acqua, ma ci ripariamo per pranzare sotto la gronda dell’alpeggio.
Dopo pranzo iniziamo la discesa verso i Prati dell’O sul sentiero più diretto, qualche scroscio di pioggia che ci costringe al kway o all’ombrello. Torna il sole ed arriviamo ai Prati dell’O, quindi su sterrato e cementato torniamo in una mezz’ora al parcheggio.
A parte la questione zecche, un vero incubo, una bella cima ed una bella escursione.