MONTE BISBINO 1325MT DALLA SCALA DI RONDA
Altra uscita breve ed infrasettimanale, con un limite inderogabile di essere a casa per le 14:00
Tra le proposte mi viene in mente una bella sfida, la Scala di Ronda.
Ultimamente tra diretissima dello Zucco di Sileggio e la Val Codera abbiamo fatto “esercizio” di gradini e vertical, in questo caso i due esercizi si uniscono.
Partiamo dal cimitero di Maslianico, ma si può agevolmente parcheggiare proprio a fine strada, praticamente a Roggiana, al confine.
Seguendo la rete di confine si raggiunge l’inizio della Scala di Ronda, a dire il vero è solo l’inizio del sentiero, pochi gradini poi un tratto di sentiero che costeggia una proprietà e che porta fino a Q350, dove inizia la vera e propria penitenza, o come l’ha definita l’amico Imerio l’espiazione.
Sono le 7:10 quando attacchiamo la scala, ci aspettano poco meno di 600mt di dislivello e 1310 gradini (non li ho contati … ma in località “rigolo terzo” viene indicato 210 gradini percorsi ed ancora 1100 da percorrere).
La Scala di Ronda non prevede punti di sosta, una interminabile salita molto molto ripida tutta a gradini di pietra di varie dimensioni, che nella prima parte costeggiano la “ramina” ovvero la rete di confine, poi nel bosco con i resti della ramina sempre sul fianco sinistro.
I gradini si devono salire tutti, non si riesce a salire di fianco se non per brevissimi tratti, la vegetazione arriva fino al bordo del percorso.
Come detto dopo i primi 210 gradini si arriva ad una garitta (ricostruita), dove i finanzieri sostavano durante il loro percorso di guardia … poveracci.
Ma siamo a meno di 1/4 della scala totale, bisogna tirar dritto e continuare a salire.
Capisco solo ora per bene cosa scrive Imerio, meglio guardare ai prossimi gradini e mai verso l’alto, si rischia lo scoramento, sembra non finire mai.
Ma nonostante qualche pausa e grazie al passo veloce di Gimmy che tira il gruppo, che arriviamo alla fine della penitenza dopo 1:25 con circa 5min di soste.
L’arrivo è al Pizzo Meda Q890, dove una bella garitta ben ristrutturata accoglie un finanziere in legno ed in divisa un pò consunta.
Qui facciamo una prima breve ma meritata pausa.
Seguendo un consiglio non saliamo sulla cresta, ma proseguiamo sul sentiero sotto la cresta che segue in parte il confine ITA-CH, passa dal bel borgo La Bedòla poi sale lentamente verso le pendici del Bisbino dove rientriamo in patria.
Siamo poco sotto il Bocc, ad un bivio Q1120, un tiro verticale di poco più di 200mt ci porterebbe in vetta al Bisbino.
Sono solo le 9:35, benzina nelle gambe ne abbiamo ancora, facendo quattro conti e accorciando un poco il pranzo ci stiamo, quindi sù dritti.
Alle 10:00 siamo al Santuario, giornata fredda (vento gelido) ma pulitissima, quindi vista a 360°
Sosta di venti minuti quindi iniziamo la discesa, torniamo al Bocc, stavolta passiamo dal Rifugio Falco e non in diretta sul pratone, quindi al bivio Q1120 scendiamo verso valle per fare un anello, su sentiero ben segnalato.
Scendendo troveremo due volontari dei CAI di Maslianico che stanno bollando, direi un gran bel lavoro, grazie e complimenti.
La discesa è rapida anche perchè si perde quota in un bosco di faggi bello ripido.
Arriviamo ad una strada sterrata ed al bel borgo dei Monti Piazzola, molte baite e tutte ben ristrutturate.
Proseguiamo ed arriviamo a Naolina dove troviamo il “laboratorio” dell’artista che ha decorato la valle ed i sentieri di opere in legno, animali e persone, di aforismi e detti popolari incisi sui tronchi, davvero un’opera encomiabile.
Dopo Naolina una breve salita ci porta al magnifico balcone panoramico della chiesetta di San Abbondio a 790mt.
Sono le 11:45 in perfetto orario per consumare i nostri panini.
Il panorama da qui è incredibile, si domina la città di Como, la prima parte del lago, giù nella piana fino a Milano, c’è foschia ma spuntano le torri di City Life, poi verso Varese, con il lago ed il Campo dei Fiori, sotto di noi la dogana autostradale e la Svizzera verso Colderio.
Un panorama così ampio è difficile da immaginare.
La pausa dura neanche un’ora, gli impegni personali ci aspettano, quindi scendiamo con una serpentina di curve, a Q620 incrociamo una strada, ad un tornante cerchiamo di fare un sentierino ma ben presto finisce sopra un roccione molto esposto, retromarcia fino alla strada ed accelleriamo il passo, arriviamo a Gentrino quindi a Olzino e qui incrociamo la strada fatta in mattinata che da Piazza Santo Stefano arriva a Maslianico, poco più di 1km su asfalto ci riporta al parcheggio.
Soddisfatti dell’esercizio fisico e dei grandi panorami, si torna a casa.