CAPANNA PIAN D’ALPE 1764MT
Prima mia uscita domenicale con il gruppo del 2023, ovviamente si festeggia.
Sto recuperando a fatica il fiato (Giorgio), quindi propongo una escursione relativamente breve con il punto centrale in una capanna dove eventualmente fermarci a scaldarci e scaldare i panini.
Propongo agli amici una capanna che conosciamo molto bene e che già abbiamo raggiunto da quasi ogni direzione, riesco comunque a proporre un giro ad anello dove calpesteremo molto poco dei sentieri conosciuti.
Nelle molte visite alla capanna, quasi sempre invernali siamo saliti dalla Valle di Blenio, dal parcheggio Alpe Gardosa o lungo la strada che in inverno non viene pulita, e nel tragitto Pusced – capanna ho sempre osservato dall’alto dei bei nuclei di baite, è venuto il momento di andare a far visita.
Nel mettere la relazione su hikr vado a scoprire che di passaggi segnalati non ve ne sono, ho dovuto addirittura creare svariati waypoint (detto fra noi è sicuramente una soddisfazione).
Saliti in auto sulla strada Semione – Alpe Gardosa, apagamento 10CHF con sbarra e macchinetta a Q750 poco dopo Ghèisc, stando attenti al tornate Q1011 a proseguire diritti verso i Monti di Semione, arriviamo alla fine della strada dove si può parcheggiare (8:15).
Prendiamo il sentiero che prosegue in costa dalla strada, quasi in piano poi ad un bivio Q1150 si prende a destra e si inizia a salire fino ad un primo nucleo di baite, a Pizzada Q1250.
Si prosegue in piano poi si inizia a scendere, andando a perdere quasi 100mt, altro gruppetto di baite, quindi risalita fino alle baite di Monchucch Q1151.
Tutte le baite viste sono in zone prative che si aprono improvvisamente tra i faggi e gli abeti, e sono tutte in ottimo stato, molte perfettamente ristrutturate.
Fino a qui il sentiero era ben visibile e bollato, il prossimo tratto fino alla cresta che SE del Matro invece è scarsamente visibile, non ci sono bolli e si capisce bene che non è molto utilizzato.
Il GPS ci aiuta ad orientarci, comuqnue vicino alla cresta perdiamo la traccia ed il terreno diventa molto ripido, molto aperto verso valle e con terriccio un pò instabile, insomma bisogna fare attenzione.
Raggiunta la cresta si apre il paesaggio verso Biasca e la Riviera, il paesaggio è un pò ofuscato dalla nebbia dell’umidità notturna, ma molto aperto.
Raggiungiamo la cresta a Q1290 dove ci colleghiamo al sentiero che sale da Conzanengo, in Leventina.
Ora il percorso è ben chiaro e veramente molto bello, tra boschi e scorci su dirupi verso valle.
Passiamo da una elevazione difficile da riconoscere, il Pizzo Forca Q1421, un punto con una breve apertura tra le piante dove si vede la valle, proseguiamo fino alla bella radura di In Quàdra Q1499, con una croce ed una stupenda baita incassata tra roccia e bosco, con attorno un bel prato.
Qui facciamo una breve sosta merenda, poi riprendiamo il cammino, sempre nel bosco e con scarsa pendenza fino alla Radura della Cresta Q1575, un prato al momento coperto di neve.
La palina Q1575 indica la capanna a 40min, c’è un buon sentiero che arriva da Tenciaréu (baite e prati stupendi, da vedere).
Iniziamo un bel tratto di salita di circa 200mt di dislivello con alcuni tratti ripidi ma sempre ben segnalati, a Q1760 il sentiero lascia la cresta e vira deciso verso destra e con un bel traverso di circa 700mt raggiunge la bella Capanna Pian d’Alpe Q1764 (11:40).
La capanna si trova in un tratto aperto, tutto ricoperto da qualche decina di centimetri di neve, diamo un’occhiata all’interno, soprattutto per verificare come letto che il camino, che scaldava quasi nulla, è stato sapientemente sostituito da una bella e grande stufa, complimenti un ottimo lavoro.
Non ci fermiamo dentro la capanna, si sta decisamente meglio fuori al sole, anche se per poterne godere dobbiamo spostare frequentemente la panche.
Pranziamo all’esterno, ci sono i panini ma come detto gli amici festeggiano il mio rientro nel gruppo domenicale e la moglie di Paolo, Sara, ha preparato un delizioso tiramisù che io accompagno con un ottimo prosecco.
Grazie Sara, il dolce era veramente delizioso, ed in mancanza del golosone (…), abbiamo fatto anche il bis !
Alle 13:10 dopo aver pulito un pò la capanna, anche se non sporcata da noi, ci incamminiamo in discesa.
La neve è molle e si sfonda parecchio, prendiamo il sentiero classico per l’Alpe Gardosa, ma dopo circa 10min arriviamo al bivio per Pozzo di Dentro Q1667.
Inizia il nostro stupendo tour delle tante baite su questo versante Bleniese.
Discesa ripida fino alla radura di Pozzo di Dentro, stupenda!
Quindi con un traverso verso N arriviamo a Sosto, altro nucleo di baite una più bella dell’altra e come le altre in ampie radure erbose.
Sotto Sosto c’è una teleferica ed una grande stalla nuova, qui facciamo una breve pausa per goderci un sole magnifico.
Ora sempre su sentiero scendiamo a Tetto Nuovo (Tècc Nou) quindi traversiamo verso Bavei, altro nutrito nucleo di baite, impossibile dire quale sia il più bello.
Poco dopo una funivia per il materiale inizia un bel sentiero non bollato ma molto bel pulito che scende ripido con vari scalini di pietra.
Arriviamo a Tros, anche qui un paio di belle baite, un ultima breve discesa ci porta sulla strada poco prima del parcheggio.
L’anello si chiude qui.
Enorme la soddisfazione di aver visto tanti prati e baite così belle, così ben esposte al sole e con davanti panorami grandiosi, sicuramente il baite-tour è stata la parte più bella del giro, da consigliare di certo.