Anche questa escursione è un piano B, un bel piano B.
Il meteo è molto incerto su tutta l’alta Lombardia, il Ticino ed i Grigioni, noto che in zona Livigno le piogge sono tardive e previste nel tardo pomeriggio, propongo una gita che ho in mente da molto tempo, ed ironia della sorte era il piano B di una due giorni in zona.
La recente visita al Piz dals Lejs, che si trova proprio di fronte al Vago, come Scilla e Cariddi con la Forcola di Livigno al centro, mi ha ricordato questa possibile escursione, breve, non troppo impegnativa, e con un laghetto alpino da visitare forse unico nel suo genere per il suo colore azzurro (rimando alla descrizione di Diska).
Dopo 2:30 di auto parcheggiamo alla Forcola, ci prepariamo e ci copriamo per la temperatura piuttosto fresca, quindi iniziamo il cammino alle 8:30.
Il sentiero inizia alla dogana italiana e sale subito verso una evidente scultura in ferro e legno (per maggiori dettagli, curiosità e cultura.
Si prosegue fino ad un bivio con palina (8:55), che indica il Monte Vago (Al Vagh il dialetto livignasco) a 2h ed il Pizzo Orsera sempre a 2h, mentre il laghetto a 1h.
Proseguiamo in direzione Al Vagh, svoltando verso sinistra abbandonando poco dopo la Val Orsera (itinerario da studiare).
La salita non è mai troppo decisa, la bollatura eccellente, impossibile sbagliare visto la frequentazione di questi sentieri, specialmente fino al lago.
Il lago lo si vede dall’alto, superato un balzo, il sentiero passa ben 100mt sopra, ed il bivio per la discesa al lago si trova a Q2785 (ore 9:54).
La vetta non è ancora visibile, la si intuisce, e vediamo due escursionisti che scendono lungo la cresta usando le mani, che ci sia qualche tratto esposto?
Sempre senza grandi pendenze si raggiunge la cresta a Q2906 (ore 10:15) e qui la musica cambia.
La vetta è ora ben visibile con la sua croce, 150mt di dislivello ci separano.
Le bollature proseguono bianco-rosse e per gran parte del percorso di cresta sono su sentiero direi tranquillo, ma ci sono alcuni brevi passaggi che richiedono l’uso delle mani e sono esposti, tratti brevi ma da fare con un pò di attenzione.
Vi rimando alle foto per documentare alcuni tratti, in realtà nulla di pericoloso, ma alcuni brevi passaggi sono da fare con attenzione per l’esposizione.
Devo anche dire che oltre alle bollatura ci sono passaggi “diversi” che inducono a seguire una propria via, tutto è molto più chiaro in discesa.
Alle 10:40 siamo in vetta, da soli per un pò.
Il panorama è spaziale, da un lato tutta la valle fino a Livigno, il gruppo del Bernina, i vicinissimi Piz Paradisin e Val Nera con i rispettivi ghiacciai, la Val Fain con il Piz dals Lejs ed il Monte Breva / Piz La Stretta, I laghetti della Valletta al Pass da Val Mera, e a picco sotto di noi i colori abbaglianti del Lago Vago.
Ci fermiamo fino alle 11:10, dopo le tante foto iniziamo la discesa, mentre altri escursionisti ci raggiungono in cima.
La discesa poteva preoccupare un po, ma è stata facile, serve solo passo sicuro.
Vedendo la cresta che si assottigliava, un paio di persone hanno rinunciato alla cima, ma ribadisco che solo il tratto centrale richiede attenzione e percorrendola è sicuramente meno peggio di come sembra.
Per pranzo decidiamo di scendere al laghetto, ci obbligherà a risalire almeno 100mt dopo pranzo, ma i suoi colori sono veramente particolari, e questo spiega la presenza di molti escursionisti e famiglie.
A mezzogiorno prendiamo posizione poco sopra il magnifico laghetto, pranziamo con i soliti panini, frutta, ma anche dolci e caffè con grappetta.
Alle 12.45 riprendiamo il cammino, farsi oltre 100mt ripidi dopo pranzo è sempre poco piacevole, ma seguendo un pò di ometti facciamo un taglione nel sentiero che ci fa risparmiare almeno 50mt (dal bivio sul sentiero sono 150mt di differenza).
Da qui sempre con calma scendiamo verso il parcheggio, il meteo sta peggiorando visibilmente, il sole prevalente del mattino ha ceduto alle tante nuvole scure.
Alle 14:00 siamo al parcheggio, giusto il tempo di acquistare un pò di alcolici a prezzi “da Livigno”, per poi rientrare a casa senza prendere acqua. |