Piz dals Lejs 3045mt
Solo dopo due giorni siamo di ritorno in Engadina, oggi abbiamo qualche limitazione di tempo quindi propongo una gitarella breve e teoricamente anche semplice.
La cima di oggi è il Piz dals Lejs che si trova sopra la Forcola di Livigno, e siamo felici di proporvi la prima relazione in italiano per questa panoramica vetta.
Delle cime di questo costone mi manca solo questa, in altre occasioni ho fatto il Piz Alv ed il Minor, devo chiudere questo libro presenze.
Oggi siamo ancora in tre, ma con noi cammina anche Don Silvano, che segue la nostra parrocchia, grande appassionato di montagna, purtroppo è in partenza e da tempo si parlava di una uscita assieme.
Partiamo dalla Forcola alle 8:00 in punto, temperatura +9°C ma in ombra quindi manica lunga.
Il sentiero porta a La Stretta, sono ben 2km di un traverso che sale lentamente, già percorso per salire al Piz la Stretta o Monte Breva, giunti a Q2516 vicino ad alcuni laghetti piccoli troviamo il bivio per i laghi della Forcola (8:50), quindi abbandoniamo il sentiero che scende alla bocchetta La Stretta ed iniziamo a salire.
Con un pò di zig-zag arriviamo ai laghi della Forcola, siamo ancora su territorio italiano, Q2660 (9:17), finalmente la nostra si presenta scura e maestosa di fornte a noi.
Una breve pausa ed osserviamo la bocchetta che sta a sinistra della cima, leggendo le non molte relazioni tradotte dal tedesco, la via più semplice di salita è dalla bocchetta che si trova tra il Piz Minor ed il Piz dals Lejs (in alternativa la si raggiunge in cresta direttamente dalla forcola con qualche passaggio delicato o dalla cresta del Piz Minor).
La bocchetta si trova a Q2922.
Dai laghi della Forcola LA BOCCHETTA NON SI VEDE, perche nascosta da un costone, quello che vediamo è l’attacco della salita al Piz dals Lejs, dal nostro punto di vista sembra quella la bocchetta, anche se il suo accesso sembra non così semplice come previsto.
Ma si sa che a noi il wild piace e non ci spaventa proprioi tratta solo di studiare come affrontarlo.
Studiamo visivamente un percorso di avvicinamento, come portarci sotto, poi vedremo sul posto come salire, certamente è MOLTO più complesso di come le dicono le relazioni.
Individuati alcuni punti di riferimento (delle grosse pietre) iniziamo una faticosa salita che dai 2600 ci porta a 2700 poi a 2800mt.
Senza bolli nè ometti (per forza non è il percorso giusto) su pietraie di varie dimensioni e non sempre stabili arriviamo sotto a quella che noi pensiamo sia la bocchetta.
Il centro del canale è di sabbietta e pietrisco fine, non tiene molto ci portiamo di lato zig-zagando tra rocce e sassoni.
Alle 10:24 siamo a Q2959 sulla cresta, uno sguardo verso il basso per renderci conto che poco sotto a Q2922 c’è la vera bocchetta e che la via di salita è veramente semplice come era descritta.
Ci viene da ridere, ovviamente scenderemo da quella parte, ma questa salita “pepata” è stata molto divertente.
Un bel tiro di una cinquantina di metri ci porta alla cima, o meglio all’anticima, il sentiero è ben visibile anche se bello ripido, ma senza pericolo o esposizione.
A Q3015 troviamo un largo pianoro con un bel omone, ma non è ancora la cima che si trova più a E, verso la Forcola, quindi puntiamo dritti sulla cima vera e propria dove arriviamo alle 10:40 (2:40 dalla partenza con 10min di soste).
Il anorama è spaziale, a mio giudizio da preferire al Piz Minor), oltre alla vista su tutto il gruppo del Bernina si vede tutta la cresta verso il Piz Alv, il vicino Piz La Stretta con parte della Val Fain, la Val Minor, ma anche la forcola, il Monte Vago con il laghetto omonimo famoso per il suo particolare colore.
Inoltre si vedono le cime ed i ghiacciai della Val Nera e la Val Polschiavo.
Tutto è così bello che ci fermiamo ben un’ora in cima.
Per il pranzo pensiamo di scendere al Lej Grand, quindi alle 11:30 riprendiamo il cammino passando dall’anticima poi giù ripidi fino alla bocchetta Q2922, da qui si potrebbe facilmente risalire alla cima Q3049 del Piz Minor, ma il tempo scorre quindi seguendo vari ometti ed anche tracce di sentiero scendiamo con molta facilità verso il laghetto più grande dei sette che si vedono dalla cima, di cui 4 in territorio svizzero e tre in quello italiano.
Direi che l’unico punto da fare con attenzione è tra Q2700 e Q2600 ripido e su sabbietta molto fine.
Tracce di sentiero e molti ometti aiutano, di certo non devi cercare, se non vuoi, il percorso migliore.
Alle 12:15 prendiamo possesso di un grande masso vicino al lago e ci concediamo la meritata pausa pranzo, con i soliti panini, frutta ma anche dolci a gogo, caffè e grappe (ben due).
Ragioniamo sull’errore della mattinata, bastava guardare la cartina sul telefono per capire che non era la bocchetta giusta, ma alla fine questo bel fuori pista è stato quel pizzico di pepe che ha dato un gusto speciale a questa escursione.
Il ritorno è semplice, c’è un bel sentiero che collega tutti i laghetti (indicato come giro dei laghi) basta seguirlo per tornare alla palina e quindi scendere verso La Stretta e percorrere i 2km verso la Forcola, tutti sotto il sole e piuttosto noiosi.
Dopo 1h di cammino dal pranzo siamo all’auto per le 14:00, come speravamo abbiamo il tempo per qualche acquisto veloce a Livigno, perchè non aprofittarne?
Tutto bello, panorami super, fatica giusta e non poca, il wild che non manca quasi mai.