I Rodond 2830mt
Oggi gruppo al completo, a parte l’amico Barba ai box da tempo per malanni vari.
E’ da tanto tanto tempo che ho in mente di salire su questa bella cima del San Bernardino, sempre rimandata anche perchè è abbastanza impegnativa, percorso breve ma con buon dislivello.
Eccoci quindi pronti a partire alle 8:00 dal parcheggio dei vecchi impianti di sci, ormai dismessi, a lato della galleria del traforo.
Saliamo seguendo i pilastri della pista di sci più a nord, restiamo all’ombra fino a dove possibile, il caldo è già soffocante.
Arrivati al Confin Basso 2080mt (8:35) siamo all’aperto, fortunatamente ci sono molti ruscelli dove rinfrescarsi.
Proseguiamo il cammino risalendo le varie balze fino all’arrivo di una delle seggiovie a Q2315 dove ci fermiamo all’ombra per una meritata sosta.
la giornata è spettacolare come il paesaggio, verso il basso con alcuni laghetti ed il paese di S.Bernardino, la lunga e bella Val Vignum con le sue belle cime il Piz Uccello e la cresta fino al Einshorn, sull’altro lato il Piz Lumbreida ed il Motton, ma poco oltre le sagome del Tambo e del Pizzo Ferrè.
Lo sguardo però cade sulla bastionata verso monte dove si vedono bene gli “Omenitt” e la lunga cresta con la cima dei Rodond verso sinistra.
Terminata la pausa iniziamo la breve ma faticosa salita al Pass dei Omenit a 2651mt, un vertical di zig-zag per guadagnare oltre 300mt di dislivello.
Arrivo ovviamente ultimo al passo alle 10:35, lo sguardo subito giù verso il lato calanchino e poi verso la cresta di salita ed il “punto critico”.
Come letto in varie relazioni, sulla cresta subito vicino al passo c’è un rilievo roccioso scuro Q2631 che non può essere superato sul filo ma si aggira su sentierino di capre esposto sul lato calanchino.
Il sentierino non è così evidente, forse nascosto nell’erba ma passiamo con attenzione, in effetti è ben esposto ma breve.
Superato il rilievo si riguaudagna la cresta e si inizia la lunga risalita, tenendosi prevalentemente sul filo, e puntando a due ometti, il secondo molto grande (più grande di quello sulla cima) a Q2780.
Sotto di noi il bellissimo Lagh de Stabi, una perla della Val Calanca.
C’è anche una placconata rocciosa, ci si cammina sopra agevolmente, almeno con la situazione asciutta come oggi.
Alle 11:21 arrivo in cima e raggiungo gli amici, siamo a 2829mt, ed il tempo impiegato è veramente ottimo, per me.
Faccio un pò di foto e tiriamo poco oltre le undici e trenta per pranzare, panini ma anche caffè e alcolici come da buone abitudini.
Nel frattempo studiamo come scendere, abbiamo pensato subito di non tornare dallo stesso percorso, ma il fianco E dei Rodond è uno sfasciume unico e ripido, ci sono anche dei salti dove non vediamo sotto.
Terminato il pranzo le foto ricordo di rito, alle 12:40 iniziamo la discesa.
Torniamo vicino all’omettone a Q2780 e scendiamo in diagonale su pietraia, cercando di stare allineati ma distanziati per evitare di far rotolare pietre.
Andiamo a vista, è molto ripido ed in alcuni tratti si scende aiutandosi con le mani, ma si scende velocemente puntando a vari laghetti a Q2400, poi scendiamo ancora puntando ai laghetti più grandi a Q2277 e da qui alla stazione della seggiovia Q2145, ovviamente abbandonata.
Qui non troviamo il sentiero che scende, quindi giù di nuovo senza percorso verso la rete delle piste di sci dove troviamo tracce e seguendole arriviamo finalmente ad un sentiero bollato, quello che aggira il Motton e sale alto al Pass di Passit.
Noi lo seguiamo in discesa, arrivati al Confin Basso, con l’intento di compiere un anello completo scendiamo con vari zig-zag poi traversiamo verso S per andare a prendere il sentiero basso per il Pass di Passit, lo incrociamo a Q1721, scendiamo quindi fino alla sterrata che costeggia il lago e torniamo al parcheggio, nel complesso abbiamo impiegato più tempo a scendere che a salire.
Un gran bel giro, una bella cima nel paniere, e tante altre da scoprire in zona.