CIMA PIAZZOTTI 2349MT E RIFUGIO BENIGNI 2222MT
Oggi gita infrasettimanale, e propongo a Gimmy di visitare la bella Val Gerola.
Vi ero stato nel 2016 per salire al Pizzo dei Tre Signori, mi ero riproposto di tornare ad esplorare meglio questi bei luoghi, per il compagno di viaggio è la prima volta in queste zone.
Siamo solo un due, gruppo ridotto ai minimi per impegni vari.
Partiamo da Pescegallo alle 7:50, giornata soleggiata e limpida, almeno sul lato Valtellinese.
Prendiamo il sentiero diretto per il Lago di Pescegallo, un bel sentiero con qualche strappo ripido che nella parte alta si collega con la strada sterrata di servizio alla diga.
Arriviamo al lago di Pescegallo alle 8:50, il livello del lago è spaventosamente basso, è una tristezza vedere questi medi bacini privi di acqua e vedere tutta la corona della diga completamente all’asciutto.
Ora puntiamo alla sinistra del Monte Salmurano in direzione della bocchetta alla sua sinistra.
La prima parte del percorso è bollata e semplice, si sale fin sotto a delle pareti rocciose quasi verticali, meravigliose.
Qui la storia cambia, i bolli spariscono e qualche ometto porta verso una pietraia.
Ma anche gli ometti spariscono, quindi proseguiamo facendo un arco tra pietre instabili, senza traccia.
Ritornati su erba risaliamo il canale che porta alla bocchetta a Q2236, quindi in cresta per pochi minuti arriviamo alla prima cima di oggi, il Monte Salmurano 2269mt (10:05).
Ci fermiamo per una breve pausa, il lato bergamasco è estremamente nuvoloso, le nubi sono basse e scure, poca visibilità.
Scendiamo sulla cresta SO, piuttosto ripida e su erba verde ma molto bagnata, ci teniamo a qualche metro dal bordo che precipita per varie centinaia di metri sul lato di Pescegallo.
A Q2110 prendiamo il sentiero Italia, e con qualche saliscendi arriviamo al Passo Salmurano 2017 (10:48), una brevissima sosta per poi ripartire in direzione del canalino.
Ho letto molto del “canalino”, e lo abbiamo potuto vedere sia dalla prima cima che scendendo al passo di Salmurano.
Arriviamo alla base del canale alle 11:10, Q2088
Incrociamo vari escursionisti, nel canale scorre un pò d’acqua, sembra complicato ma le bollature ti aiutano a salirlo agevolmente.
Devo dire che l’ho trovato divertente, certo bisogna riporre i bastoncini ed aiutarsi con le mani, ma in queste condizioni asciutte si fa senza alcun problema, solo un pò di fatica.
Arrivati sopra il canale riprende il sentiero per il rifugio, che raggiungiamo alle 11:39.
Ma non arriviamo alla porta, ci fermiamo a bere un sorso dalle nostre borracce e cominciamo subito la salita alla Cima di Valpianella o Cima Piazzotti.
In poco meno di 20min siamo alla bella croce di cima, tra l’altro siamo soli e ci godiamo un bel panorama.
Purtroppo il lato bergamasco è sempre invaso da nuvole che si muovono molto veloci, ma vediamo bene la vicina cima rocciosa del Pizzo di Trona, tuttal la valle Trona con i laghi Zancone e quello di Trona, che con amarezza vedo anche questo piuttosto vuoto.
Al contrario tutti laghetti piccoli anche quelli sopra il Benigni sembrano con il loro livello normale.
Seconda cima conquistata, e dopo una sosta di 20min scendiamo veloci per l’obiettivo finale, pranzo al rifugio Benigni.
La fame dopo aver percorso 8km si fa sentire.
Optiamo per polenta e funghi, poi ci dividiamo una polenta e formaggio, tutto squisito ed innaffiato con della birra.
Alle 13:15 puntiamo ad una cimetta vicina, la Cima Piazzotti Orientale che si trova a 5min dal rifugio, con ottima vista sulla Val Gerola e sulla Val Tronella.
Dopo aver verificato con i rifugisti la percorribilità del sentiero nro.8 che scende “diretto” in Val Tronella decidiamo per questa via, la più breve.
In alternativa si poteva scendere in Val Trona allungando un pò il percorso, ma lo stato di siccità del lago ci ha condizionati.
Il rifugista ci dice che il sentiero è molto ripido nella prima parte con un pò di roccette, ma nulla di più complicato del canalino.
Quindi iniziamo a scendere (13:30), le bollature aiutano e non poco, la prima parte è molto ripida ed in alcuni tratti ci si cala un pò aiutati dalle mani, ma mai esposto.
La discesa è lunga e spacca-gambe, alle 14:45 arriviamo al bivio con il sentiero principale che sale al Trona, quindi al Falc ed al P3S.
Da qui in quindici minuti siamo a Pescegallo, molto soddisfatti, tre cime, tanti laghetti, ed un ottimo pranzo gustato a 2222mt.
La zona merita altre esplorazioni …